L’albergo dei poveri, di e con Massimo Popolizio

© Claudia Pajewski
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DA Giovedì07Marzo2024
A Giovedì28Marzo2024

Dal 7 al 28 marzo 2024 va in scena al Teatro Strehler di Milano (largo Greppi) lo spettacolo L’albergo dei poveri di Massimo Popolizio, tratto dall'opera di Maksim Gor’kij (riduzione teatrale di Emanuele Trevi), interpretato da Massimo Popolizio con Sandra Toffolatti, Raffaele Esposito, Michele Nani, Giovanni Battaglia, Aldo Ottobrino, Giampiero Cicciò, Francesco Giordano, Martin Chishimba, Silvia Pietta, Gabriele Brunelli, Diamara Ferrero, Marco Mavaracchio, Luca Carbone, Carolina Ellero e Zoe Zolferino (produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa e Teatro di Roma - Teatro Nazionale).

Con L’albergo dei poveri - titolo che, nel 1947, inaugurò il Piccolo Teatro di Milano - Massimo Popolizio prosegue la sua ricerca artistica e civile portando in scena il dramma corale di Maksim Gor’kij, nella riduzione teatrale di Emanuele Trevi. In scena, una compagnia di 16 attori, incastonati nelle scene di Marco Rossi e Francesca Sgariboldi, con i costumi firmati da Gianluca Sbicca, le luci di Luigi Biondi, il disegno del suono di Alessandro Saviozzi e i movimenti scenici di Michele Abbondanza.

Conosciuto anche come I bassifondi, o Nel fondo, o ancora Il dormitorio, l’opera di Gor’kij fu rappresentata per la prima volta a Mosca nel 1902 con la regia di Stanislavskij e poi ribattezzata L’albergo dei poveri da Giorgio Strehler nel 1947, in occasione della regia che inaugurò il Piccolo Teatro di Milano: in scena era lo stesso Strehler, nei panni di Aleška (oggi interpretato da un ex allievo della Scuola del Piccolo, Gabriele Brunelli), affiancato da attori del calibro di Lilla Brignone, Marcello Moretti, Salvo Randone, Gianni Santuccio. Dopo 77 anni da quella prima, storica, rappresentazione italiana, Massimo Popolizio ripropone al pubblico il titolo voluto da Strehler, in virtù del suo valore emblematico e poetico, oltre che storico.

L’albergo dei poveri è un grande dramma corale che si potrebbe definire shakespeariano nel suo sapiente dosaggio di pathos, denuncia sociale, amara comicità, riflessione filosofica e morale sul destino umano. Un crescendo di tensione reso ancora più evidente dall’angustia dello spazio evocato: un rifugio di derelitti e alcolizzati dove i personaggi trascorrono i loro giorni tentando di non soccombere alla disperazione e all’inerzia della sconfitta. Si tratta di una sfida che, dopo Stanislavskij e Strehler, è stata raccolta anche da grandi maestri della regia cinematografica, tra gli altri, Renoir e Kurosawa.

Orari: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16.00; lunedì riposo. Biglietti: platea 40 euro, balconata 32 euro. Per info 02 21126116.

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