Milano, 31/12/2023.
Dopo il successo alla Festa del Cinema di Roma e quello nelle sale cinematografiche, dove ha raggiunto numeri da record con oltre 80 mila spettatori nei suoi giorni di programmazione (6, 7 e 8 novembre 2023, con reprise il 12 e 13 dicembre), il film Io, noi e Gaber arriva in tv lunedì primo gennaio 2024, nel giorno in cui si celebra l'anniversario della morte di Giorgio Gaber, in prima serata alle ore 21.20 su Rai 3.
Scritto e diretto da Riccardo Milani, consacrato il film-evento più visto del 2023, Io, noi e Gaber diventa dunque un imperdibile appuntamento televisivo per cominciare il nuovo anno in compagnia del genio libero di Giorgio Gaber, al centro di una delle pagine più preziose della storia culturale italiana. La messa in onda, proprio nella ricorrenza della sua scomparsa, del docufilm prodotto da Atomic - in coproduzione con Rai Documentari e Luce Cinecittà - rappresenta un’altra importante tappa del viaggio di Io, noi e Gaber, il perfetto epilogo delle iniziative realizzate dalla Fondazione a coronamento di quest’ultimo anno (quello del ventennale) di celebrazioni, di cui la pellicola di Milani è il cuore pulsante.
Girato tra Milano e Viareggio, nei luoghi della vita di Giorgio Gaber, Io, noi e Gaber è il ritratto più che mai vivo e incisivo del Signor G. Un viaggio esclusivo che attraversa tutte le fasi della sua carriera artistica: dai primissimi esordi nei locali di Milano al rock con Adriano Celentano, dal sodalizio artistico e personale con l’amico Enzo Jannacci agli iconici duetti con Mina e alle canzoni con Maria Monti. Dagli anni della popolarità televisiva al teatro, con l'invenzione, insieme a Sandro Luporini, del teatro canzone, piena espressione del suo impegno politico e culturale. Sullo sfondo, come locus amoenus che tutto muove e in cui tutto converge, si staglia il Teatro Lirico di Milano, simbolo del vicendevole amore tra Gaber e il pubblico milanese, e che oggi porta il suo nome, Teatro Lirico Giorgio Gaber.
Voluto e promosso dalla Fondazione Gaber, Io, noi e Gaber restituisce al pubblico la personalità ancora oggi viva e attuale del Signor G, accendendo i riflettori sull’importanza della musica, del pensiero e delle indimenticabili parole di uno degli artisti e intellettuali più importanti del nostro secolo.
Attraverso la voce di familiari e amici, Riccardo Milani traccia un ritratto intimo e appassionato di Gaber, che include ad un tempo la sua storia personale - attraverso le parole della figlia Dalia e delle persone storicamente a lui più vicine - e una sinfonia di voci di colleghi e artisti che lo hanno vissuto e amato. Il docufilm vede la partecipazione speciale di Gianfranco Aiolfi, Massimo Bernardini, Pier Luigi Bersani, Claudio Bisio, Mario Capanna, Francesco Centorame, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Ombretta Colli, Paolo Dal Bon, Fabio Fazio, Ivano Fossati, Dalia Gaberscik, Ricky Gianco, Gino e Michele, Guido Harari, Paolo Jannacci, Lorenzo Luporini, Roberto Luporini, Sandro Luporini, Mercedes Martini, Vincenzo Mollica, Gianni Morandi, Massimiliano Pani, Giulio Rapetti - Mogol, Michele Serra.
«Il viaggio al cinema di Io, noi e Gaber è stato bellissimo», afferma il regista Riccardo Milani: «un’avventura che è partita dall’idea di dire grazie a Gaber, e che giorno dopo giorno ha preso la forma di un grazie collettivo. Riproporlo al grande pubblico proprio nella ricorrenza della sua scomparsa credo sia il modo più bello di ricordare che Gaber va visto e ascoltato, adesso più che mai. Perché Gaber intercetta il meglio di ognuno noi: il senso critico, il concetto di libertà, il coraggio, il senso della comunità, la passione civile. Ci sveglia dal torpore e ci fa rialzare la testa».
«Io, noi e Gaber rappresenta il commosso omaggio che Rai Documentari dedica a uno dei più grandi artisti italiani del dopoguerra», aggiunge il direttore di Rai Documentari Fabrizio Zappi: «grazie alla fondamentale partecipazione di sua figlia, Dalia Gaberscik, e alla regia di Riccardo Milani, il documentario fa emergere un ritratto più intimo e personale dell’artista, che rafforza il grande affetto che il pubblico italiano ha sempre dimostrato per lui, come l’accoglienza alla Festa del Cinema di Roma e il successo nelle sale cinematografiche hanno nuovamente dimostrato. Il linguaggio del documentario permette di consolidare ancor più la memoria collettiva intorno a canzoni che hanno rappresentato, e rappresentano ancora oggi, un prezioso patrimonio condiviso degli italiani. L’evento televisivo del primo gennaio ha un duplice significato: se da una parte chiude le celebrazioni per il ventennale della scomparsa di Giorgio Gaber, dall’altra inaugura la stagione televisiva del 2024, e credo che nessuno meglio di lui possa rappresentare un modello per la televisione di domani».