Diari d'amore, due commedie di Natalia Ginzburg con la regia di Nanni Moretti

Luigi De Palma
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DA Martedì14Novembre2023
A Domenica26Novembre2023

Dal 14 al 26 novembre 2023 va in scena al Piccolo Teatro Grassi di Milano (via Rovello 2) lo spettacolo Diari d'amore (Dialogo | Fragola e panna), che segna l'esordio nella regia teatrale di Nanni Moretti: due commedie di Natalia Ginzburg interpretate da Valerio Binasco, Daria Deflorian, Alessia Giuliani, Arianna Pozzoli e Giorgia Senesi.

Undici Nastri d’Argento, nove David di Donatello, la Palma d’oro al Festival di Cannes, i Gran premi della giuria a Venezia e a Berlino. Dopo una vita passata dietro (e davanti) alla macchina da presa, regalando film entrati a pieno diritto nella storia del cinema, Nanni Moretti ha deciso di farsi primo spettatore e dirigere cinque attrici e attori, non più con la sua cinepresa, ma affrontando lo spavento del palcoscenico; quello spavento che definisce lo scarto tra l’intimità della parola scritta e il clamore della parola detta di fronte a un pubblico dal vivo: termine usato, in questa accezione, da Natalia Ginzburg.

E sono proprio di Natalia Ginzburg, la cui scrittura è molto vicina all’immaginario che ha consolidato il successo cinematografico internazionale dell’artista, le due commedie che Moretti ha scelto per il suo esordio da regista nel teatro di prosa. Due commedie che raccontano nuclei familiari disarmonici, gente che si lascia vivere senza entusiasmi; esseri deboli, dai valori etici inconsistenti. Con sguardo ironico apre il sipario su intimità domestiche nelle quali il conflitto cede il posto all’indifferenza, svelando la fatuità di uomini e donne emotivamente e moralmente inetti.

Natalia Ginzburg gioca con i valori cari alla società borghese: matrimonio, fedeltà, maternità, amicizia sono trattati con parole di una levità che ne rivela tutte le fragilità. Questa leggerezza estrema diventa una lente di ingrandimento, una chiave di lettura fredda, che converte in commedia fatti altrimenti tragici della vita dei protagonisti. E al tempo stesso si fa denuncia: di una società che rimane indifferente di fronte ai fatti della vita, che non partecipa mai per davvero, che rimuove quel poco di senso di colpa che a volte, timidamente, affiora.

Dialogo (1970) è un lungo atto unico comico, e comincia in media res: Francesco e Marta sono una coppia, li si vede la mattina, ancora a letto, discutere di piccole cose quotidiane, fino a che affiora dalle parole di lei la confessione di un tradimento: come per caso si è innamorata del vicino di casa, fidato amico di lui, stanno addirittura progettando di andare a vivere insieme. Non c’è tragedia nella reazione di Francesco, non c’è gelosia. E alla fine tutto rimarrà come prima. L’amante scappa in vacanza con la legittima moglie, senza congedarsi né dall’amico né dall’amante e, anzi, per sovrapprezzo, lascia loro pure il cane da accudire.

In Fragola e panna (1966) la scena si svolge ai giorni nostri, in una villa di campagna, dove abitano Flaminia e Cesare, con la domestica Tosca. Un pomeriggio in cui il marito è fuori città irrompe in questa quiete borghese la giovane Barbara, che è scappata di casa lasciando dietro di sé un marito e un figlio piccolo. La ragazza chiede di Cesare, di cui senza pudore rivela d’essere amante; si aspetta di essere accolta, non ha un posto dove andare, né intende tornare a casa, dove il figlioletto le è venuto a noia, e il marito tradito le fa paura. Nell’attesa del rientro di Cesare, tre donne si fanno intorno alla giovane randagia: Flaminia offre all’amante del marito un pasto e un po’ di denaro; la sorella di lei, Letizia, si propone di risolvere la questione accompagnandola in un ricovero di suore, e la domestica, che è forse l’unica davvero partecipe del dramma. In questo ambiente domestico, violato dall’ingresso di un’estranea - doppiamente intrusa è la giovane Barbara, per differenza sociale e per illegittimità di ruolo - si sviluppano piccoli conflitti, acri, ma incapaci di produrre un cambiamento, e di modificare rapporti dati per scontati e resistenti ad ogni stimolo esterno. Nemmeno la possibile, se non probabile, morte per suicidio di Barbara, scuote nel finale le coscienze dei tre.

Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16.00; lunedì riposo. Biglietti: platea 33 euro, balconata 26 euro. Per info 02 21126116.

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