Due artiste dallo sguardo disincantato sulle relazioni, amorevolmente ironico e a volte feroce: Irene Balia e Loredana Galante, i cui lavori incarnano una femminilità apparentemente rassicurante, sono le protagoniste della mostra Millennium Gardens che la galleria AreaB di Milano (via Passo Buole 3) presenta dal 9 marzo al 5 maggio 2023.
La doppia personale, curata da Alessandra Redaelli, mette in dialogo due autrici la cui produzione è accomunata da trame e sovrapposizioni: da una parte i ricami e le stratificazioni di tessuto su cui opera Loredana Galante, dall’altra l’affastellarsi di intrecci pittorici e piani narrativi delle tele - diverse delle quali inedite - di Irene Balia.
Irene Balia, artista sarda classe 1985, con le sue
atmosfere enfatizzate da colori pieni e pastosi è
in grado di comunicare un senso di inquietudine non sempre
immediato. I protagonisti dei suoi dipinti appaiono
enigmatici, indecifrabili, ambigui, talvolta
mascherati o con gli occhi chiusi. I dettagli e ciò che
sta in secondo piano sono fondamentali per la lettura dei suoi
lavori: finestre spalancate su panorami deserti, tempeste e
naufragi dentro un bicchiere, cieli tempestosi, cuori sepolti sotto
la sabbia. Le sue tele si pongono in bilico tra il ricordo e
rimpianto. Come nell’opera dal titolo Errore
romantico, grande acrilico su tela di 140x160 cm del
2021, in cui il tema dell’amore è raccontato da un gruppo di
persone colte in un’apparente situazione di relax, figure mosse
però da una serie di incroci di sguardi e da un linguaggio del
corpo in grado di turbare chi le osserva, mettendolo in attesa di
qualcosa che sta per accadere.
Sempre sulle relazioni è incentrata la tela Quando il
sole ci nutriva, anch’essa del 2021: due costumi da
bagno sono abbandonati su una spiaggia e diventano testimoni muti,
e in qualche modo svuotati del loro senso, nella malinconia del
paesaggio e di un albero spoglio - acuminato come un artiglio - che
lo domina.
Loredana Galante, artista genovese classe 1970 la cui produzione spazia dal disegno all’arte performativa, è presente con i suoi ricami - le tende delicatamente ornate e i preziosi intarsi - dai tratti sottili e i colori tenui. Il suo è un racconto sussurrato il cui sottotesto è però intenso, declinato su materiali e oggetti che testimoniano una quotidianità quasi remota, un senso di casa vagamente retrò. Soggetti floreali, quali ad esempio le orchidee presenti nella piccola opera su tessuto Orchidee (2020) rimandano in maniera allusiva a una sessualità carnale e sanguigna. Nella serie di opere Le Portatrici (2020) i ricami sulle tende alternano gesti di gentilezza a voli e danze che si possono anche interpretare come cadute: le figure sono a volte fragili e quasi ritrose, altre volte invece sono dotate di una grazia potente.
Millennium Gardens, con la sua molteplicità di linguaggi, richiama la varietà di un giardino in cui ogni metaforico fiore o frutto rappresenta i temi e i sentimenti che accomunano gli abitanti del nuovo millennio, con le loro paure, gioie, aspirazioni, desideri e rimpianti.
L'inaugurazione è fissata per le ore 18.30 di giovedì 9 marzo. La mostra è poi visitabile fino a venerdì 5 maggio dal lunedì al giovedì in orario 10.00-18.00 e venerdì in orario 10.00-17.00; sabato su appuntamento. Ulteriori informazioni via email o allo 02 58316316.