Il 3 ottobre 1919 si apriva un nuovo capitolo per la
storia dei palazzi reali italiani: con regio
decreto Vittorio Emanuele III sanciva infatti, all’indomani della
Prima Guerra Mondiale, la consegna di una parte dei beni della
Corona al Demanio dello Stato. A un secolo di distanza, un
convegno a Milano si propone di comprendere
storie, ragioni, vocazioni e attuali assetti del vasto
patrimonio di residenze, collezioni, parchi e giardini,
disseminato sul territorio nazionale.
L'appuntamento è per giovedì 26 gennaio
2023 nella Sala Conferenze di Palazzo
Reale, in piazza Duomo 14 (3° piano), a partire dalle ore
14.30 ed è a ingresso libero fino a esaurimento
posti.
Il convegno si intitola Ricognizione, recupero e valorizzazione del patrimonio storico-artistico delle Residenze Reali di Milano e Monza. Dopo i saluti istituzionali di Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano, Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale, Paolo Savio, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano, Giuseppe Stolfi, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, e Giuseppe Distefano, direttore Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, sono previsti i seguenti interventi:
Il convegno si conclude con la tavola rotonda Intorno ai riallestimenti delle Residenze Reali, con Domenico Piraina, Paolo Savio, Giuseppe Stolfi, Giuseppe Distefano, Claudio Salsi e Maria Angela Previtera; coordina Marina Rosa.
Il passaggio allo Stato delle residenze reali - tra le quali appunto quelle di Milano e Monza - con la moltitudine di arredi e collezioni che andavano ad arricchire il patrimonio pubblico, impose all’epoca un’accelerazione alla riflessione sulle forme museali, le soluzioni espositive, sul ruolo educativo dei musei e sui pubblici cui dovevano rivolgersi. Questo convegno è un’occasione per mettere a fuoco l’acceso dibattito, politico e intellettuale, che si sviluppò sulla dismissione patrimoniale di un complesso ingente ed eterogeneo di luoghi e collezioni, per approfondire il contesto storico in cui la decisione fu assunta, per conoscere meglio la storia delle regge dismesse e la dispersione del loro patrimonio mobiliare, passando attraverso le fasi di rinascita parziale, i riallestimenti, il lavoro di ricognizione del patrimonio disperso, con uno sguardo rivolto verso il futuro.