Una vita per Brecht: omaggio a Giorgio Strehler, retrospettiva cinematografica

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DA Martedì13Dicembre2022
A Venerdì16Dicembre2022

A 25 anni dalla scomparsa di Giorgio Strehler, fondatore assieme a Paolo Grassi e Nina Vinchi del Piccolo Teatro di Milano, la Cineteca di Milano lo omaggia con una retrospettiva composta da 4 film tratti dalle opere di Bertold Brecht, drammaturgo tedesco che ha rivoluzionato la carriera del regista teatrale triestino: nel 1956, infatti, Giorgio Strehler mise in scena per la prima volta una pièce di Bertold Brecht, L’opera da tre soldi, Brecht, presente in sala per le prime due repliche, rimase folgorato dalla regia strehleriana per poi decidere di affidare la sua completa opera drammaturgica al Piccolo Teatro.

La retrospettiva si svolge dal 13 al 16 dicembre 2022 presso la Cineteca Milano Mic (via Fulvio Testi 121). Oltre alle trasposizioni cinematografiche- fra cui, da non perdere, Baal con Rainer Werner Fassbinder - in cartellone anche il docufilm Brecht di Heinrich Breloer, che mette in scena la vita e le opere del grande artista, dalle sorprendenti performances giovanili alla solida grandezza della maturità.

Di seguito il programma completo della rassegna (biglietti: intero 7,50 euro; ridotto con Cinetessera 6 euro). Le proiezioni sono tutte in lingua originale con sottotitoli in italiano; ulteriori informazioni via email.

Martedì 13 dicembre

  • 15.30 - Die 3 Groschen-Oper (L’opera da tre soldi) di Georg Wilhelm Pabst, tratto dall’omonima pièce di Bertolt Brecht, Germania, 1931; con Rudolf Forster e Carola Neher. La vicenda è ambientata in un quartiere malfamato di Londra, Soho, nel 1928. Il gangster Macheath, detto Mackie Messer, si scontra con Gionata Geremia Peachum, padrone della ditta L'Amico del mendicante e strozzino. Peachum è il padre di Polly, la ragazza che Mackie Messer ha sposato senza il consenso paterno.
  • 17.15 - Baal di Volker Schlöndorff, tratto dall’omonima pièce di Bertolt Brecht, Germania, 1970; con Rainer Werner Fassbinder e Sigi Graue. Baal esplora il culto del genio, una figura antieroica che sceglie di essere un emarginato sociale e di vivere ai margini della moralità borghese.

Mercoledì 14 dicembre

  • 17.30 - Kuhle Wampe Oder Wem Gehört Die Welt di Slatan Dudow, Germania, 1932; con Hertha Thiele e Ernst Busch. Berlino, inizio anni Trenta: in un clima di costante aumento della disoccupazione un giovane cerca lavoro in questa città, mentre la sua famiglia si barcamena per poter pagare l’affitto, senza riuscirci. 

Giovedì 15 dicembre

  • 17.30 - La Vieille Dame Indigne (Una vecchia signora indegna) di René Allio, tratto dall’omonimo racconto di Bertolt Brecht, Francia, 1965; con Sylivie e Malka Ribovska. Alla morte del marito la settantenne signora Berthe si ritrova sola, senza obblighi, con mezzi modesti ma sufficienti. Decide, allora, di godersi la vita con grande scandalo dei parenti. I suoi ultimi due anni saranno felici. 

Venerdì 16 dicembre

  • 15.30 - Brecht (Parte 1. L’amore non dura) di Heinrich Breloer, Germania, 2019; con Burghart Klaußnes e Tom Schilling. Berlino est, 1956. Il drammaturgo Bertolt Brecht sta provando la sua opera Vita di Galileo, quando viene raggiunto dallo scenografo e amico d’infanzia Caspar Neher. L’incontro è il pretesto per tracciare la biografia del poeta: dalla sua infanzia, fino all’esilio forzato a causa del nazismo. 
  • 17.30 - Brecht (Parte 2. È la cosa semplice che è difficile a dirsi) di Heinrich Breloer, Germania, 2019; con Burghart Klaußnes e Tom Schilling. La seconda parte del racconto si apre con la comparsa di Bertolt Brecht davanti alla commissione per le attività antiamericane che lo costringe al ritorno in Europa, prima a Zurigo, poi a Berlino Est. Qui fonda il Berliner Ensemble e raggiunge l’apice del successo circondato da tante amanti e dall’amico di sempre Caspar Neher, dal quale, gravemente malato, decide di trasferirsi nel 1956 per trascorrere l’ultimo periodo della sua vita.
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