A 25 anni dalla scomparsa di Giorgio Strehler,
fondatore assieme a Paolo Grassi e Nina Vinchi del Piccolo Teatro
di Milano, la Cineteca di Milano lo omaggia con una
retrospettiva composta da 4 film tratti dalle opere di
Bertold Brecht, drammaturgo tedesco che ha rivoluzionato
la carriera del regista teatrale triestino: nel 1956, infatti,
Giorgio Strehler mise in scena per la prima volta una pièce di
Bertold Brecht, L’opera da tre
soldi, Brecht, presente in sala per le prime due
repliche, rimase folgorato dalla regia strehleriana per poi
decidere di affidare la sua completa opera drammaturgica al Piccolo
Teatro.
La retrospettiva si svolge dal 13 al 16 dicembre
2022 presso la Cineteca Milano Mic (via
Fulvio Testi 121). Oltre alle trasposizioni cinematografiche- fra
cui, da non perdere, Baal con Rainer
Werner Fassbinder - in cartellone anche il
docufilm Brecht di Heinrich Breloer, che
mette in scena la vita e le opere del grande artista, dalle
sorprendenti performances giovanili alla solida grandezza della
maturità.
Di seguito il programma completo della rassegna
(biglietti: intero 7,50 euro; ridotto con Cinetessera 6 euro). Le
proiezioni sono tutte in lingua originale con sottotitoli in
italiano; ulteriori informazioni via email.
Martedì 13 dicembre
- 15.30 - Die 3 Groschen-Oper (L’opera da tre
soldi) di Georg Wilhelm Pabst, tratto dall’omonima
pièce di Bertolt Brecht, Germania, 1931; con Rudolf Forster e
Carola Neher. La vicenda è ambientata in un quartiere malfamato di
Londra, Soho, nel 1928. Il gangster Macheath, detto Mackie Messer,
si scontra con Gionata Geremia Peachum, padrone della ditta
L'Amico del mendicante e strozzino. Peachum è il padre
di Polly, la ragazza che Mackie Messer ha sposato senza il consenso
paterno.
- 17.15 - Baal di Volker Schlöndorff,
tratto dall’omonima pièce di Bertolt Brecht, Germania, 1970; con
Rainer Werner Fassbinder e Sigi Graue. Baal esplora il
culto del genio, una figura antieroica che sceglie di essere un
emarginato sociale e di vivere ai margini della moralità
borghese.
Mercoledì 14 dicembre
- 17.30 - Kuhle Wampe Oder Wem Gehört Die
Welt di Slatan Dudow, Germania, 1932; con Hertha
Thiele e Ernst Busch. Berlino, inizio anni Trenta: in un clima di
costante aumento della disoccupazione un giovane cerca lavoro in
questa città, mentre la sua famiglia si barcamena per poter pagare
l’affitto, senza riuscirci.
Giovedì 15 dicembre
- 17.30 - La Vieille Dame Indigne (Una vecchia
signora indegna) di René Allio, tratto dall’omonimo
racconto di Bertolt Brecht, Francia, 1965; con Sylivie e Malka
Ribovska. Alla morte del marito la settantenne signora Berthe si
ritrova sola, senza obblighi, con mezzi modesti ma
sufficienti. Decide, allora, di godersi la vita con grande
scandalo dei parenti. I suoi ultimi due anni saranno
felici.
Venerdì 16 dicembre
- 15.30 - Brecht (Parte 1. L’amore non
dura) di Heinrich Breloer, Germania, 2019;
con Burghart Klaußnes e Tom Schilling. Berlino est, 1956. Il
drammaturgo Bertolt Brecht sta provando la sua opera Vita di
Galileo, quando viene raggiunto dallo scenografo e amico
d’infanzia Caspar Neher. L’incontro è il pretesto per tracciare la
biografia del poeta: dalla sua infanzia, fino all’esilio forzato a
causa del nazismo.
- 17.30 - Brecht (Parte
2. È la cosa semplice che
è difficile a
dirsi) di
Heinrich Breloer, Germania, 2019; con Burghart Klaußnes e
Tom Schilling. La seconda parte del racconto si apre con la
comparsa di Bertolt Brecht davanti alla commissione per le attività
antiamericane che lo costringe al ritorno in Europa, prima a
Zurigo, poi a Berlino Est. Qui fonda il Berliner Ensemble e
raggiunge l’apice del successo circondato da tante amanti e
dall’amico di sempre Caspar Neher, dal quale, gravemente malato,
decide di trasferirsi nel 1956 per trascorrere l’ultimo periodo
della sua vita.