Il percorso espositivo prosegue con la sezione Vigilare e denunciare: le incisioni presenti sono un mezzo per diffondere ed esprimere le sue idee all’interno di un mondo popolato da aristocrazia, clero, classi più disagiate e qui rappresentati in maniera sordida e angosciante. Tra le opere esposte: Quadri di feste e costumi, Il manicomio, Scena di inquisizione e Il sonno della ragione genera mostri. Nella sesta sezione Goya e la guerra opere come Fucilazioni del 2 maggio e I disastri della guerra rappresentano non solo gli orrori della Guerra di Indipendenza del 1808, ma esprimono anche l’orrore di Goya: artista capace di avvertire profondamente questa situazione. La sua pittura, da questo momento, assume la funzione di testimone critico.
La libertà critica e l’allargamento dell’immaginazione: questa settima e ultima sezione della mostra rappresenta appieno il concetto secondo cui l’espressività prevale sulla rappresentazione, mentre il colore è anch’esso un mezzo di espressione e non di rappresentazione: una raccolta di opere dove l’immaginazione e l’espressività si fondono in immagini senza precedenti.
La mostra Goya: la ribellione della ragione è un progetto promosso dal Comune di Milano (Cultura) prodotto da Palazzo Reale e 24 Ore Cultura-Gruppo 24 Ore, in collaborazione con la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, a Madrid e con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, dell’Ente del Turismo Spagnolo e dell’Istituto Cervantes di Milano. Un’occasione unica resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, a Madrid, che - con la sua Calcografia Nacional - ha appena terminato a giugno 2023 di restaurare le matrici, in un progetto di recupero che non ha precedenti per complessità ed entità del lavoro e che per la prima volta in una mostra permette di ammirare le lastre di rame post restauro, nei loro originari dettagli ritornati alla luce e a confronto diretto con le stampe.
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