Sciopero Atm Milano e Trenord venerdì 11 novembre 2022: orari e modalità per metro, bus, tram e treni

Milano, 08/11/2022.

La sigla sindacaelaUsb Lavoro Privato ha proclamato uno sciopero di 4 ore del trasporto pubblico a livello nazionale per la giornata di venerdì 11 novembre 2022. A Milano sono a rischio dunque i servizi di Atm e di Trenord: ma quali sono gli orari dello sciopero e quali le modalità?

 Atm Milano comunica che il servizio di metropolitana, tram, bus e filobus potrebbe risentire dello sciopero tra le ore 8.35 e le ore 12.45 e che i mezzi sono garantiti per tutto il resto della giornata di venerdì 11 novembre 2022; per quanto riguarda le linee Autoguidovie, i bus potrebbero invecerisentire dello sciopero in orario serale, tra le 18.00 e le 21.59.

E i treni? Una nota di Trenord annuncia che allo sciopero di venerdì 11 novembre 2022 potrebbe aderire esclusivamente il personale del gestore dell’infrastruttura Ferrovienord in orario mattutino, dalle 9.01 alle 13.00; non sono previste fasce di garanzia. Sono interessati i treni circolanti sulle linee Milano Cadorna-Canzo/Asso, Como Lago/Novara Nord/Laveno/Varese-Milano Cadorna, Brescia/Iseo-Edolo; e inoltre sulle linee suburbane S2, S3 ed S4 e, per il tratto gestito anche da Ferrovienord, le linee suburbane S1, S9 e S13.

Sono coinvolti anche i collegamenti aeroportuali Milano Cadorna/Milano Centrale/Milano Porta Garibaldi-Malpensa Aeroporto e S50 Malpensa Aeroporto-Bellinzona. Per i soli collegamenti aeroportuali, nel caso di cancellazione dei treni, sono previsti degli autobus sostitutivi senza fermate intermedie tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto (con partenza da Milano Cadorna in via Paleocapa 1) e tra Busto Arsizio FS e Malpensa Aeroporto per la linea S50.

Lo sciopero di venerdì 11 novembre 2022 è stato proclamato per le seguenti motivazioni: «cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi e energia, congelamento e calmiere dei prezzi di beni primari e combustibili; blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali; superamento dei penalizzanti salari d’ingresso garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti; necessità di modificare il criterio che vede bruciare soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato; sicurezza dei lavoratori e del servizio, introduzione del reato di omicidio sul lavoro; salario minimo a 10 euro l’ora contro la pratica dei contratti atipici e precariato; libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali; una legge sulla rappresentanza che superi il monopolio costruito sulle complicità tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali di categoria».

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