Paesi fantasma in Lombardia, 10 luoghi abbandonati da visitare (e la loro storia)

Flickr.com / Marcello Brivio

2) Rovaiolo Vecchio

In provincia di Pavia, al confine tra Lombardia ed Emilia-Romagna, si trova il borgo rurale di Rovaiolo Vecchio. La località ha subìto un repentino spopolamento negli anni Sessanta per via di un rischio frana nell’abitato, proveniente dalla montagna che sovrastava il borgo. Ciò spinse le autorità locali dell’epoca a spostare tutta la popolazione nella parte nuova del paese, costruita ad hoc per evitare la tragedia. Nonostante ciò e gli oltre cinquant’anni di abbandono, Rovaiolo Vecchio è considerato oggi un vero e proprio museo a cielo aperto sulla vita contadina. Il borgo, infatti, presenta una decina di case su uno sperone roccioso, con molti oggetti e arredamenti interni ancora visibili, un forno, una fontana, stalle e recinti per animali ancora del tutto intatti.

3) Borgo del Canto

Immerso nella Valle San Martino e nei pressi di Pontida, in provincia di Bergamo, sorge il Borgo del Canto. Piccolo centro rurale, di fondazione medievale, che tra gli anni Cinquanta e Settanta ha subito un progressivo spopolamento. L’ultimo abitante del posto risale infatti agli anni Novanta e oggi sono rimasti solo i ruderi delle vecchie strutture, invasi dalla vegetazione. Principalmente si trovano resti di cascinali o stalle, che testimoniano la passata anima agricola del luogo. Il borgo ora abbandonato era infatti un importante centro di coltivazione di grano e di produzione di vino, spesso conteso tra il regno di Milano e la Repubblica di Venezia. Oggi è raggiungibile solo a piedi, tramite una piacevole passeggiata tra i boschi, partendo dal cimitero di Pontida.

4) Castel Liteggio

In provincia di Bergamo e con un comodo accesso su strada, si può arrivare al borgo di Castel Liteggio. La località permette di ammirare resti di abitazioni, locali di vecchie botteghe e ruderi di un antica fortezza. Il castello, costruito dalla famiglia Visconti, aveva il compito di proteggere il confine tra Milano e la Repubblica di Venezia, e non a caso presentava imponenti mura e un fossato abbastanza profondo. Oggi è possibile ammirare solo alcuni ruderi in pietra del castello, tra le serre e le coltivazioni della zona del bergamasco.

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