We Want Music Back, la protesta silenziosa sul palco del Blue Note Milano: le foto

Roberto Cifarelli
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Milano, 07/02/2021.

Secondo l’ultimo Dpcm, con il passaggio della Regione Lombardia in zona gialla, ai ristoranti lombardi è permesso riaprire fino alle ore 18.00, ma non è ammessa alcuna performance dal vivo (cinema e teatri restano inesorabilmente chiusi). Ma per locali come il Blue Note di Milano, il cui cuore è sempre stato la musica live, una riapertura solo per il servizio ristorante significa una riapertura solo a metà.

Ecco perché sabato 6 febbraio 2021 - nella prima giornata di apertura da ottobre 2020 - si è svolta nel locale di via Borsieri, riaperto per il brunch dopo mesi di chiusura forzata, una protesta pacifica con l’hashtag #WeWantMusicBack. Sul palco si sono alternati i musicisti Sergio Cocchi, Michelangelo Decorato, Giovanni Falzone, Antonio Faraò, Claudio Fasoli, Paola Folli, Fiore Garcea, Luca Jurman, i Lo Greco Bros, Folco Orselli, Pepe Ragonese, Antonio Zambrini, Attilio Zanchi e Nick the Nightfly, senza strumenti, ma seduti simbolicamente a tavola, esattamente come gli altri clienti.

«Abbiamo voluto fare una protesta pacifica, legale e un po’ dadaista per dimostrare come i musicisti possano salire sul palco per prendere un aperitivo, ma se dovessero suonare sarebbero considerare untori», afferma Andrea de Micheli, amministratore delegato e presidente di Casta Diva Group, holding proprietaria del Blue Note Milano». «Questa provocazione evidenzia come sia paradossale la norma che ci permette di svolgere il servizio ristorante, ma a parità di condizioni ambientali e di sicurezza, vieta ad artisti e tecnici di svolgere il proprio lavoro, e priva il pubblico del benessere che la musica dal vivo trasmette», Daniele Genovese, amministratore delegato del Blue Note Milano.

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