Neoplasia e tumore: cosa non trascurare

Magazine, 17/03/2023.

Che cosa è una neoplasia?

A tutti sarà capitato almeno una volta di incorrere nella parola neoplasia. Ma cosa significa di preciso? Il termine neoplasia significa letteralmente “nuova formazione” e indica una proliferazione incontrollata e priva di finalità di cellule in cui sono avvenute mutazioni del DNA.

Questa crescita cellulare incontrollata può dare esito a una ampia serie di patologie a carico di diversi organi: cervello, rene, mammella, polmone, vescica ecc.

Le neoplasie possono essere classificate in diversi modi, ma la distinzione più nota è quella tra neoplasie benigne e maligne. La caratteristica principale delle neoplasie benigne è che di solito non rappresentano una grave minaccia se per la salute, non invadono i tessuti circostanti e non si diffondono nell’organismo. Le cellule che costituiscono una formazione benigna, inoltre, conservano le caratteristiche principali del tessuto di origine.

Contrariamente, nelle neoplasie maligne, le cellule possono subire una trasformazione e acquisire connotazioni più aggressive. Questo le rende capaci di invadere i tessuti adiacenti e sfruttare la circolazione sanguigna e linfatica per diffondersi agli altri organi, dando esito a metastasi.

Ma vediamo precisamente cos’è una neoplasia, quali sono i principali sintomi e come provare a prevenirne la comparsa.

Che differenza c'è tra neoplasia e tumore?

Neoplasia e tumore sono sinonimi, dunque tra le due definizioni non vi è alcuna differenza. È possibile praticare una distinzione, però, tra tumore e cancro. Quest’ultimo termine, infatti, designa solo le neoplasie maligne, dunque quei tumori in grado di produrre metastasi. Mentre il primo può comprendere sia le neoplasie benigne sia quelle maligne.

Come si formano le neoplasie?

Le cause all’origine delle neoplasie sono di diverso tipo e sono ancora oggetto di studio. È possibile dire che alcuni fattori ereditari, mutazioni genetiche e l'esposizione ad agenti cancerogeni ne favoriscono l'insorgenza.

Il 90-95% delle neoplasie sono dovute a fattori ambientali; mentre il 5-10% a fattori genetici. Quando si parla di fattori ambientali non s’intende solo l’inquinamento, ma qualsiasi fattore eziologico che non viene ereditato geneticamente, per esempio: il fumo, l’alimentazione e l’obesità, le infezioni, lo stress, le radiazioni ionizzanti, la mancanza di attività fisica, gli agenti inquinanti presenti nell’ambiente.

Le neoplasie non sono dovute chiaramente a uno solo di questi fattori, ma a un insieme di questi che concorrono al loro sviluppo.

Che sintomi dà la neoplasia?

I sintomi di una neoplasia sono diversi e cambiano in base al tipo e alla localizzazione della patologia. Possiamo indicarne alcuni a titolo esemplificativo:

  • Febbre, stanchezza e dolori

  • Cambiamenti della pelle, soprattutto a carico di un neo; ulcerazioni che non guariscono

  • Cambiamenti nelle abitudini intestinali

  • Difficoltà nella minzione o nell’evacuazione dell’alvo

  • Sangue nelle feci

  • Aumento o diminuzione di peso senza spiegazione

  • Aumento diminuzione dell’appetito

  • Tosse, raucedine o affanno

  • Sudorazione notturna

  • Mal di testa persistente

  • Disturbi di memoria

  • Difficoltà nei movimenti

  • I sintomi sopraelencati sono manifestazioni molto generiche, comuni a patologie diverse. Pertanto, è di fondamentale importanza prestare attenzione a ogni cambiamento che si verifica nel normale stato di salute.

    Per esempio, in caso di neoplasia polmonare, uno dei sintomi tipici è la tosse persistente e cronica. Invece, in presenza di tumore cerebrale si può avere mal di testa persistente, difficoltà di movimento e disturbi di memoria. Alcuni dei sintomi più comuni di una neoplasia prostatica, invece, sono simili per certi versi a quelli di un tumore vescicale: difficoltà o dolore durante la minzione, il bisogno di urinare di frequente, e la presenza di sangue nelle urine.

    Come si curano le neoplasie?

    Il trattamento delle neoplasie dipende da un insieme di fattori: il tipo di tumore, la sede corporea interessata, la stadiazione. Le cure più utilizzate prevedono il ricorso a:

    • Intervento chirurgico, con il fine di asportare la formazione.

  • Chemioterapia, che si avvale di farmaci citotossici (ovvero tossici per la cellula) in modo da bloccare la replicazione cellulare.

  • Radioterapia, che si avvale dei raggi X per colpire le cellule tumorali

  • Terapia ormonale, usata per esempio nella neoplasia prostatica e della mammella, per inibire la produzione di alcuni ormoni che favoriscono la replicazione delle cellule

  • Farmaci biologici, che possono colpire selettivamente le cellule tumorali e favorirne la distruzione

  • Immunoterapia, indirizzata a stimolare il sistema immunitario per eliminare le cellule neoplastiche.

  • Questi metodi terapeutici possono essere combinati e utilizzati insieme per curare specifiche forme di tumore.

    Come si prevengono le neoplasie?

    La prevenzione è l’arma più importante a nostra disposizione per ridurre il rischio di sviluppare una neoplasia.

    Uno strumento preventivo di grande importanza sono i cosiddetti marcatori tumorali. Si tratta di molecole che se presenti o assenti nel sangue permettono di capire se una persona è a rischio o meno di sviluppare un determinato tumore.

    Tra i marcatori più noti, per esempio, ci sono i recettori per gli estrogeni per il tumore alla mammella, in grado di fornire indicazioni utili sia in termini di scelte terapeutiche che di prognosi.

    La prevenzione, però, può essere attuata in diversi modi, primo fra tutti la modifica dei comportamenti e dello stile di vita: uno stile di vita sano, caratterizzato da un’alimentazione sana, e privo di abitudini sbagliate come alcol e fumo, può sicuramente favorire il mantenimento della buona salute.

    Altro elemento di fondamentale importanza sono i test di screening, per individuare predisposizioni genetiche o lesioni tumorali allo stadio iniziale, quando ancora non sono presenti i sintomi. Grazie agli screening preventivi è possibile fare una diagnosi precoce e trattare tempestivamente una patologia tumorale, quando ancora le possibilità d’intervento sono molto ampie.

    Quanto si vive con la neoplasia?

    La prognosi, in caso di neoplasia, dipende in prima istanza dalla benignità o malignità della patologia. Come detto in precedenza, i tumori benigni sono generalmente innocui, e nella maggioranza dei casi non costituiscono un pericolo per la salute. Il discorso cambia in presenza di patologie tumorali maligne.

    Attualmente, i progressi e gli avanzamenti terapeutici hanno reso possibile un miglioramento nella sopravvivenza e nelle condizioni di vita delle persone colpite da tumore.

    Le fonti più autorevoli stimano una sopravvivenza media, a 5 anni dalla diagnosi di neoplasia maligna, del 59,4% per gli uomini e del 65% per le donne.

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