L'internet delle Cose, la tecnologia che ci viene in aiuto nella vita quotidiana

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Magazine, 18/05/2021.

«Una rete in cui possano connettersi tra loro tutti i dispositivi, in modo tale che ognuno sia in grado di svolgere compiti totalmente automatizzati e che ci sia sempre una comunicazione tra i vari oggetti tecnologici, in qualsiasi momento, a prescindere dal controllo umano».

Si può sintetizzare in questo modo la struttura dell’Internet of Things, nota anche come Internet delle Cose, definizione che sta ad indicare proprio la connessione tramite internet di oggetti e dispositivi. Per farla breve, anche grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale (AI), gli oggetti acquisiscono intelligenza, comunicano dati e possono avere accesso alle informazioni altrui. Con l'aiuto di Multimedia Player vediamo cosa è possibile fare grazie a questa tecnologia sempre più presente nelle nostre case e non solo.

Internet of Things, il sistema interconnesso che migliora la qualità della vita 

Questo sistema interconnesso, che si avvale di una serie di tecnologie di comunicazione, permette ad esempio di far scattare un avviso se ci si dimentica di prendere una medicina, oppure riescono a farci ottimizzare i tempi in caso di traffico o incidenti (magari anticipando il suono della sveglia, ndr). 

Può essere sufficiente già una tecnologia come il Bluetootha far sì che gli oggetti fisici comincino ad avere un ruolo attivo nell’Internet delle Cose. Va ancora meglio con tecnologie più avanzate, come il 4G, che consente anche l’invio ad un cloud dei dati raccolti, in modo tale da favorire un continuo scambio di informazioni e aprire la strada ad una progressiva ottimizzazione. 

Chiaramente, per rendere al meglio l’Internet delle Cose avrebbe bisogno di un sistema internet ancora più prestante, ed è per questo che le maggiori speranze vengono riposte nel 5G, la rete di nuova generazione. 

Lo scopo di fondo dell’Internet delle Cose è fare in modo che venga realizzata una mappatura elettronica del mondo reale, in modo tale da poterla applicare in molti ambitiattraverso le varie tecnologie, come lo stesso Bluetooth, il Wi-Fi, il GPS, la tecnologia RFID (che identifica un oggetto senza toccarlo servendosi delle onde elettromagnetiche) e naturalmente i sensori, che vanno a rilevare tutta una serie di parametri degli oggetti e dei dispositivi, tra cui la pressione, la luminosità, il movimento e altri ancora. 

Va da sé che l’Internet delle Cose è pensato per rendere più semplice la nostra vita, liberandoci da tutta una serie di “fatiche” e permettendoci non solo di sfruttare un maggiore tempo libero, ma anche di poter rispettare l’ambiente e di avere una gestione ottimale di tutto ciò che ci riguarda, a cominciare ovviamente dall’aspetto economico. 

Come detto, i settori interessati dall’Internet delle Cose sono molti. Basti pensare alle auto, che possono arrivare a guidarsi da sole, oppure ai dispositivi wearable, ormai tecnologicamente avanzatissimi e in grado di rilevare parametri come l’attività cardiaca e la saturazione(importante anche in campo medico). 

L’Internet delle Cose, una “svolta” per le nostre abitazioni

Chiaramente, il vantaggio principale dell’Internet delle Cose lo riscontriamo dentro le nostre case. L’Internet of Things è principalmente questo: la connessione tra oggetti e dispositivi diventa decisiva all’interno delle nostre abitazioni. 

Una smart home nel vero senso della parola non è ancora alla portata di tutti, ma l’Internet of Things si pone come obiettivo proprio di migliorare la qualità della vita all’interno delle case tramite l’interconnessione tra le tecnologie. 

Per fare qualche esempio, con l’intelligenza artificiale gli elettrodomestici presenti nelle nostre abitazioni si regolano autonomamente senza dipendere da noi. Allo stesso modo, la porta di casa potrà chiudersi da sola se la dimenticheremo aperta, oppure il sistema di sicurezza potrà azionarsi in maniera autonoma non appena usciamo di casa (e il fornello si spegnerà da solo se lo dimenticheremo acceso). 

Un approccio totalmente innovativo, che ha come scopo prefissato non solo il miglioramento della qualità della vita e l’aumento del comfort, ma anche una riduzione delle risorse energetiche e un risparmio sui costi. Pensiamo ad esempio al termostato che riesce a percepire tramite sensori la presenza in casa e regolare la temperatura di conseguenza (spegnendosi quando invece dentro l’abitazione non c’è nessuno). 

E poi ancoral’illuminazione, la temperatura dell’acqua, il telesoccorso e la tele assistenzaper le persone anziane, sole e/o disabili, e molto altro ancora. In alcune città il concetto dell’Internet of Things si sta diffondendo a macchia d’olio, tanto da andare ad interessare anche i servizi urbani, come la nettezza urbana, i trasporti e via dicendo. 

Qualche perplessità non manca, a cominciare dal rischio di uno scarso movimento (ma su questo iwearable possono rivelarsi dispositivi utilissimi) per arrivare al timore che l’Internet of Things vada ad inserirsi fin troppo nella nostra privacy. Anche questo nuovo approccio avrà bisogno di qualche regolamentazione, ma al momento i vantaggi e i benefici sembrano di gran lunga superiori ai rischi. 

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