ChooseSaltWater: passione per il mare, ricerca scientifica, foto e divulgazione

choosesaltwater

Magazine, 06/04/2021.

C'è chi il mare lo guarda da lontano e chi ne preleva dei campioni. Chi lo vive stagionalmente, chi invece tutto l'anno. Per quanto vicini si sia al mare, dire di conoscerlo sarebbe comunque un azzardo. Il suo meraviglioso e variegato popolo di flora e fauna ci è noto soltanto in piccolissima parte e delle sue abitudini, poi, ne sappiamo abbastanza poco. Marta Musso e Tommaso Orlandi hanno deciso di approfondire e di farlo con un progetto che hanno chiamato ChooseSaltWater from sailing to ocean science: da pochissimo descritto nel dettaglio in un sito dedicato e raggiungibile sui social, in particolare nei tanti post, stories e reels lanciati dal profilo Instagram @choosesaltwater, che proprio ieri mattina (lunedì 5 aprile, ndr) ha raggiunto i 1000 followers - a sei mesi dal primo post, 10 ottobre 2020.

Biologa marina lei, laureatasi in Galles University of Swansea, e fotografo professionista freelance lui, ancora ventenni, formano l'equipaggio a bordo di Patana: una barca a vela di 30 piedi (8.8 metri), modello Hobby 30, disegnato da Luca Taddei tra il 1982 e il 1984. Dopo un autunno trascorso a rinnovare gli interni e a imparare a conoscere l'andatura a vela, tra mareggiate di libeccio, tramontanate e calìgo (fitta nebbia che sale improvvisa sull'acqua), hanno fissato la partenza tra maggio e giugno 2021 quando molleranno gli ormeggi per la prima tappa di circumnavigazione dello stivale, insieme alle fedelissime a quattro zampe, Maggie e Mimma (dalla zampa ormai quasi marina).

«Il Mar Mediterraneo è un semi-bacino - esordisce Marta - con un suo eco-sistema estremamente ricco. Basti pensare che vive qui il 7% degli animali marini a livello globale. Un'area relativamente piccolissima che vale l'0.8% dell'intera area oceanica. Far continuare a crescere all'interno di questo bacino nuove aree marine protette ha un valore inestimabile proprio per questo ed è un progetto destinato ad avere un forte impatto sulla biodiversità già esistente. Oltre a essere uno straordinario ambiente naturale, il Mediterraneo è anche il luogo su cui si affacciano, vivono e lavorano tanti popoli e culture diverse, il che crea una forte pressione sullo stesso, in termini di sfruttamento e di inquinamento, ma allo stesso tempo ognuna/o potrebbe diventare l'anello virtuoso di questo favoloso sistema e del suo equilibrio».

ChooseSaltWater ha tre principali obiettivi: fare ricerca scientifica, creare occasioni e materiali per la divulgazione della cultura del mare e dar vita a un racconto per immagini che trattenga la parte più emotiva di incontri ed esperienze. Nella migliore delle ipotesi, ricordiamo il nome di qualche pesce, riconosciamo polpi e qualche medusa, ma anche quelle creature che abbiamo visto mille e mille volte a pelo d'acqua sugli scogli, come muscoli (anche cozze o mitili), ricci di mare o alghe, restano dei perfetti sconosciuti. Crescere la relazione con loro significa, banalmente, conoscerli meglio e rispettarli entrando in una relazione maggiormente empatica con queste creature e il loro mondo.

La prima tranche del viaggio di Patana prevede di veleggiare nel Mar Tirreno e percorrere la Liguria. Marta e Tommaso vorrebbero raccogliere testimonianze e storie di chi il mare lo vive tutto l'anno: chi pesca, chi studia l'ambiente marino, chi fa subacquea e immersioni, chi va a vela, chi fa surf, canoa, kite e tutte le piccole e grandi comunità e associazioni legate al mare e alla sua sostenibilità.

Specializzato in fotografia sportiva, di moda e paesaggistica, Tommaso guarda a questo progetto con una sua precisa missione: «Credo sia importante dare una dimensione estetica alla ricerca scientifica che di solito non se ne occupa quasi per nulla», cogliere la parte emotiva potrebbe essere la chiave per suscitare un rapporto maggiormente empatico con l'ambiente marino anche tra coloro che sono meno attenti. La passione di Marta è il plancton. «Piante, batteri, virus e animali che vagabondano per il mare. Per la maggior parte invisibili, fanno parte di un micromondo che ci è quasi del tutto alieno. Per me è un altro pianeta». E stare a testa in giù, sdraiata sulla banchina è diventata una consuetudine per Marta mentre chi passa chiede: «Ma che animali ci sono?»

L'incontro del terzo tipo per Marta è avvenuto trascorrendo un anno intero nel laboratorio dell'Università di Aveiro in Portogallo studiando campioni di plancton raccolti nel progetto spagnolo Migradores y flujio activo en el Oceano Atlantico (M.A.F.I.A.). «Ore e ore con lo sguardo perso dentro i vetrini per l'identificazione dei campioni, un lavoro impegnativo e stancante, ma per me uno spasso. Con la tassonomia ci si focalizza sul riconoscimento di micro-creature, nel mio caso, quelle che popolano la superficie marina, meglio nota come Neuston, per descrivere e quantificare nel dettaglio le specie e comprenderne i fenomeni migratori nello spazio e nel tempo». A volte un'estremità in più o l'ultima zampetta, nei copepodi, fa un'enorme differenza raccontando di creature e abitutini in parte non ancora del tutto mappate.

Che differenza c'è quando si punta l'obiettivo verso chi fa surf su un'onda in lontananza e quando invece su un essere scarsamente visibile ad occhio nudo come il plancton filtrato da una lente di ingrandimento? «Tutto ciò che viene dalla natura, si assomiglia. Dalla forma di un'onda alle caratteristiche più minuscole di un essere vivente si scoprono forme che ci stupiscono di continuo, ma ci sono anche molto familiari. Oggigiorno fare una foto è un gesto alla portata di tutti/e. Tuttavia uno scatto al microscopio è questione più delicata: occorre lasciarsi andare all'intuizione, seguire un po' il proprio istinto, ma anche saper cogliere un preciso istante, senza contare che per restituire un micro-organismo in un vetrino occorre prevedere un lungo lavoro di preparazione del paesaggio, calcolare il giusto tempo e la corretta esposizione. Qui non c'è spazio per uno scatto veloce. Solo con grande pazienza e cura si arriva a poter restituire in toto l'emozione che si prova nel momento in cui l'occhio, tramite la lente, finalmente coglie l'impercettibile».

Bordesando bordesando, in piccioletta barca, Marta e Tommaso intendono raccogliere campioni di plancton che possano andare ad integrare il lavoro di ricerca scientifico in atto; fungere da barca appoggio e di ricerca che possa trasformarsi in laboratorio e ospitare anche indagini di altra natura; affiancare altri progetti piccoli o grandi. Il desiderio è di entrare in dialogo e conoscere da vicino pratiche, tecniche, strumenti e le storie antiche e recenti dei pescatori, avvicinarsi alla loro competenza sul campo che li rende esperti nel riconoscere certe specie, la loro stagionalità, abbondanza tra passato e presente. Il mare aperto, la costa, ma anche i porti con le loro banchine saranno luogo di indagine, perché il micro-mondo di creature che sà adattarsi alle condizioni di stress e inquinamento portuali vi sorprenderà: non è né meno ricco né meno diverso - di certo ancora poco indagato.

Luogo di scambi secolari, il Mediterraneo è zona di transito continuamente attraversata da imbarcazioni di ogni dimensione che fa da raccordo e continuo legame tra realtà anche molto distanti tra loro. Accidentalmente, però, alcune raccolgono e 'trasportano' creature da un lato all'altro delle sue sponde. Un bene o un male? «Ci sono animali - prosegue Marta - che non sopravvivono al viaggio. Altri che una volta arrivati resistono per qualche tempo ma poi non riescono ad adattarsi. Altri ancora che invece sopravvivono con il rischio però di soppiantare specie autoctone, il che può creare anche grossi danni».

La ricerca e la divulgazione si tengono con convizione nell'anima di ChooseSaltWater, perché Marta e Tommaso credono che una maggiore conoscenza e cultura del mare possa portare alla sua protezione. «Ci sono tanti progetti a cui partecipano giovani e giovanissimi - raccontano - che si dedicano alla pulizia delle spiagge e dei mari, all'inquinamento delle plastiche e microplastiche. Tutte operazioni a cui intendiamo affiancarci per accrescere consapevolezza verso l'ambiente marino nel suo insieme e nella specificità delle creature viventi, che genera un più immediato e istintivo senso di rispetto verso il mare».

Lo scorso autunno in pieno lockdown, oltre a preparare il viaggio e a lanciare il loro diario di bordo sui social, Marta e Tommaso hanno già sperimentato un primo formato di laboratorio con i giovanissimi velisti del Circolo della vela Erix (Lerici, SP). Dopo aver preparato con oggetti riciclati (legno e boe in disuso) delle reti per la raccolta del plancton (sorta di 'mante'), queste sono state legate agli Optmist in uscita per l'allenamento (vedi la fotogallery). Dopo la veleggiata, al loro rientro, alcuni esemplari raccolti sono stati selezionati e preparati nei vetrini, per essere mostrati e raccontati a bambine e bambine con proiezione sul grande schermo che ha permesso di incontrare tanti abitanti del mare: Copepodi, piccole stelle marine, una colonia di Briozoi, Anfipodi.

Il progetto è ambizioso. La mentalità è aperta e positiva. Lo spirito è alto e proprio per questo un supporto è più che benvenuto. Per questo Marta e Tommaso hanno lanciato un crowdfunding per chi volesse credere un po' in questa loro impresa, può farlo con un qualsiasi contributo, cliccando su gofundme.com.

E come forse si potrebbe dire, parafrasando Dante (Paradiso, canto II), in un certo senso, L’acqua ch[e Marta e Tommaso] prendo[no] già mai non si corse; [...] ovvero non con questi stessi intenti e Voialtri pochi che drizzaste il collo [...] metter potete ben per l’alto sale / vostro navigio, servando [lor] solco [...] per esempio partecipando come meglio vi riesce o credete, contattandoli all'indirizzo email choosesaltwater@gmail.com oppure seguendoli su Instagram @choosesaltwater anche da lontano, in quest'umana avventura che tanto entusiasmo già tra molte/i smuove e di cui vi racconteremo altro ancora. Stay tuned.

Di Antonia Frasera

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