Mobilità e Covid: i dati di Google raccontano come e dove ci siamo spostati

Magazine, 12/11/2020.

I dati relativi ai nostri comportamenti in materia di navigazione online, acquisto e abitudini sono sempre più fondamentali per le grandi multinazionali del web, da Google a Facebook, passando per Amazon, Microsoft e Apple. Ma se fino ad ora questi dati servivano per lo più a proporre inserzioni e prodotti sempre più in target e su misura dell'utente, oltreché ad essere costantemente aggiornati sui luoghi dove andare in materia di traffico e affluenza, ora alcuni di questi dati diventano utili per contrastare la pandemia.

Google ha rilasciato il report Covid-19 mobility: attraverso i dati anonimi e raggruppati di Google Maps, quelli che normalmente vi fanno vedere i momenti orari di maggiore concentrazione nei luoghi dove state andando, è stato realizzato un rapporto su scala globale, nazionale e regionale che mostra la differenza di movimento in diversi luoghi (retail e tempo libero, alimentari e farmacie, parchi, stazioni di trasporto pubblico, luoghi di lavoro e zone residenziali).  I dati sono stati pubblicati per aiutare le autorità sanitarie nell'intraprendere misure relative alle restrizioni di movimento e, come precisato più volte da Google nel testo di presentazione del report si tratta dati anonimi, estrapolati dall'impostazione Cronologia delle posizioniche viene attivata dall'utente. I report saranno pubblicati e resteranno disponibili per un periodo di tempo limitato, fino a quando saranno necessari nel contrasto alla diffusione della pandemia.

L'ultimo report prende in esame le 6 settimane precedenti all'8 novembre, mostra come ci sia un calo del 53% delle attività di retail e tempo libero, compresa la frequenza di bar, locali e ristoranti, centri commerciali, musei, biblioteche e cinema, con un calo ancor più drastico, osservando il grafico, dopo le chiusure di fine ottobre e inizio novembre.

Sono in calo del 36% gli spostamenti verso alimentari e farmacie, del 25% i movimenti verso i luoghi di lavoro e ben del 46% quelli verso stazioni di trasporto pubblico, probabilmente a causa dell'aumento dello smartworking e di una minor mobilità generale. In tutta Italia calano le visite ai parchi solo del 9%: in alcune regioni, per esempio questo dato fa segnare una maggiore frequenza di visitatori, è il caso dell'Abruzzo (+37%,), dell'Emilia Romagna (+26%), del Friuli Venezia Giulia (+46%), delle Marche (+35%), del Molise (+50%) e della Sardegna (+40%), inducendo a pensare che le persone prediligano luoghi all'aperto, specialmente dove i contagi hanno corso con minor intensità. Lo stesso dato ad esempio in Piemonte è addirittura del -50% e in Lombardia del -46%.

Significativo il dato riguardante gli spostamenti in aree residenziali con un +12% in tutta Italia, sebbene il dato risulti positivo in tutto il paese e con picchi di +19% in Piemonte, Lombardia e Val d'Aosta, le zone rosse dove è consentito spostarsi solo per necessità.

Di Chiara Pieri

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