Chiusura di Rai Storia, la petizione per salvare il canale conta già 35mila firme

Magazine, 30/10/2020.

È notizia recente la proposta di cancellazione di Rai Storia, presentata dall'Amministratore Delegato della Rai Fabrizio Salini al CdA. La chiusura del canale e l'accorpamento della sua programmazione a Rai5, in nome della spending review e del taglio dei costi, rischia ulteriormente di marginalizzare la già ridotta funzione educativa e pedagogica del servizio pubblico italiano.

Fatti per la Storia, portale che fa dell'accessibilità della divulgazione storica in Italia la sua mission, reputa inaccettabile che il servizio pubblico possa essere condizionato da logiche di mercato. Rai Storia ha portato per anni il racconto del passato nelle case di milioni di italiani e conta tra i suoi collaboratori ed ospiti i migliori storici del panorama scientifico italiano.

"Come Fatti per la Storia teniamo a ribadire a gran voce la nostra contrarietà a tale deriva in quanto la divulgazione storica può essere un antidoto ad unapericolosa deriva antiscientifica e revisionista. Una deriva a cui assistiamo, purtroppo, sempre più spesso nel dibattito pubblico nazionale, soprattutto in merito a tragici periodi della storia italiana. Solo pochi giorni fa abbiamo lanciato una petizione su Change.org dal titolo Giù le mani da Rai Storia che ha già superato le 35mila firme ed è in costante crescita. Una petizione condivisa e sostenuta anche da importanti organizzazioni come la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e rilanciata sui canali social anche da personalità del mondo politico, come il deputato Anzaldi di Italia Viva, segretario della commissione di vigilanza Rai. Un risultato che testimonia la contrarietà di molte cittadine e cittadini ad una proposta che rischia di marginalizzare ancor di più ciò che è rimasto di un servizio pubblico degno di questo nome. Invitiamo pertanto tutte e tutti a firmarla e a far sentire la propria voce: http://change.org/RaiStoria.

Nell'ultimo decennio, l'Italia ha tagliato pesantemente i fondi pubblici destinati ad università e ricerca, attestandosi sotto la media europea e tra gli ultimi paesi all'interno dell'UE per tale spesa rispetto al PIL. "Pertanto, riteniamo che il taglio a cui si vuole sottoporre Rai Storia sia parte di una deriva che vede nella formazione culturale della persona un elemento su cui poter risparmiare piuttosto che un volàno di sviluppo e crescita del nostro paese", scrive la Redazione e il Comitato Scientifico di Fatti per la Storia. Difendiamo Rai Storia perché è la nostra voce sul piccolo schermo eperché senza conoscenza del passato non può esserci costruzione del futuro"

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