Sanificazione e disinfezione degli uffici

Magazine, 19/06/2020.

In pochi mesi il nostro lessico è cambiato non poco e si è arricchito di nuovi vocaboli o concetti che prima non conoscevamo o che, pur conoscendo, non avremmo mai utilizzato nel linguaggio comune. Quali? Sicuramente lockdown, pandemia, dpi (ovvero dispositivi di protezione individuale), distanziamento sociale e, l‘argomento di cui andremo a parlare in questo articolo, sanificazione.

La fase del lockdown

In un primo periodo di lockdown siamo stati costretti a rimanere chiusi in casa per mesi, senza vedere nessuno e senza poter uscire se non per motivi urgenti riguardanti la salute o situazioni di necessità e, ovviamente, per lavoro. Ma non per tutti i lavori, solo quelli che hanno potuto (e dovuto) mantenere la propria attività per permettere un normale decorso della vita come ad esempio i medici e tutti gli impiegati del settore socio sanitario, oppure i supermercati e i negozi di beni alimentari per consentire alla popolazione di poter comunque continuare l’approvvigionamento di beni di prima necessità. Escludendo questi settori, le altre attività hanno avuto due strade diverse da percorrere in base alle caratteristiche del lavoro: alcuni hanno potuto proseguire in smart working, quindi lavorando da casa, come ad esempio i lavori da svolgere attraverso il computer; molti altri invece si sono dovuti completamente fermare: pensate ad esempio ai negozi, ai locali appartenenti al settore della ristorazione come i bar, i pub, le pizzerie e i ristoranti.

Il passaggio alla fase 2

Dopo mesi di chiusura totale, per molte attività è finalmente giunto il momento della riapertura. Certo, va considerato che questa fase va affrontata con le dovute cautele e con tutte le precauzioni del caso. Dobbiamo continuare a mantenere il distanziamento sociale e ad indossare i dispositivi di protezione individuale. Per quanto riguarda gli uffici e, in generale, i luoghi di lavoro aperti al pubblico, le procedure prevedono sicuramente una maggiore attenzione, soprattutto alle norme igieniche e sanitarie.

La sanificazione dei luoghi di lavoro

La sanificazione luoghi di lavoro è sicuramente una delle attività alle quali devono dedicarsi gli imprenditori e i titolari di attività aperte al pubblico. Innanzitutto dirimiamo un dubbio che spesso genera confusione, almeno da un punto di vista linguistico: pulire non vuol dire sanificare.

La pulizia, infatti, consiste in quella serie di attività manuali attraverso le quali andiamo a rimuovere lo sporco, le macchie e i depositi all’interno degli ambienti. Già, ma la sanificazione come si fa? Innanzitutto va detto che la sanificazione è un intervento volto ad eliminare alla base qualsiasi batterio ed agente contaminante che con le comuni pulizie non è possibile rimuovere, o almeno non del tutto. Per effettuare la sanificazione è necessario avvalersi di prodotti chimici detergenti al fine di riportare il carico microbico entro standard igienici ottimali. Va comunque detto che non può essere effettuata la sanificazione senza prima aver pulito.

Come si effettua la sanificazione

Per la sanificazione è necessario l’utilizzo di prodotti chimici detergenti specifici come l'alcol e l'ipoclorito di sodio, ovvero la candeggina, a concentrazioni precise, al di sotto delle quali non vengono prodotti i giusti effetti. Esistono poi procedure effettuate da aziende specializzate attraverso una macchina sanificazione basata sulla nebulizzazione dell’acqua e del biocida disinfettante a base di perossido di idrogeno stabilizzato che consente di arrivare anche in quelle zone difficilmente raggiungibili col metodo manuale.

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