Magazine, 08/05/2020.
C’è chi eccede e chi la trascura: due atteggiamenti
ugualmente nocivi per la salute delle nostre orecchie. Scopriamo
insieme la strategia migliore per un’igiene auricolare scrupolosa
ma non invasiva.
Ognuno di noi sa quanto sia importante la salute delle
orecchie: è grazie a loro se possiamo comunicare,
ascoltare musica, muoverci restando in equilibrio, orientarci,
registrare le variazioni di posizione nello spazio. Non molti
sanno, però, quanto sia importante l’igiene dell’orecchio. Funzioni
così importanti sono infatti gestite da un organo molto delicato,
che ha bisogno di una costante manutenzione, che aiuti a
prevenire infezioni, disturbi nell’udito o la sgradevole sensazione
di
orecchie tappate. Allo stesso tempo, l’igiene auricolare non
può essere troppo aggressiva, proprio per via della delicatezza del
condotto uditivo, del padiglione e delle varie componenti
fisiologiche dell’orecchio interno.
Esistono poi alcune categorie di persone che sono
particolarmente esposte a rischi, disagi e accumuli di cerume, e
che quindi devono prestare un’attenzione ancora più meticolosa
nella pulizia dell’orecchio. Si tratta di:
- nuotatori, categorie di lavoratori che hanno a che fare con
piscine, mare e specchi d’acqua: l’umidità che si crea nel condotto
uditivo quando l’acqua ristagna nell’orecchio può creare vari
problemi (il più diffuso è l’alto rischio di infezioni)
- portatori di apparecchi acustici, in particolare se anziani, in
quanto sono più soggetti all’accumulo di cerume nel condotto
uditivo
- lavoratori e categorie di persone che, per vari motivi, sono
più esposti a inquinamento acustico o a suoni e rumori molto forti,
che stressano l’orecchio e ne indeboliscono le difese, soprattutto
in combinazione con l’uso di tappi per orecchie
C’è poi un’ulteriore premessa da fare: contrariamente a quanto
si pensi abitualmente, la pulizia dell’orecchio non è finalizzata
alla completa rimozione del cerume. Le sostanze ceruminose
contenute nell’orecchio, infatti, sono un’importante mezzo di
auto pulitura del condotto uditivo, appositamente adibite
al mantenimento del giusto livello di umidità e per spingere verso
l’esterno sporcizia e ad agenti esterni intrappolati nel cerume. È
quindi bene tenere perfettamente pulito il padiglione esterno,
rimuovendo depositi di sebo e sostanze ceruminose; allo stesso
tempo, è bene, intervenire il meno possibile sulle parti interne
dell’orecchio, che hanno un proprio prezioso equilibrio.
Vediamo nel dettaglio quali sono le buone azioni da compiere
abitualmente per tenere pulite e in salute le orecchie e quali
invece sono i comportamenti da evitare per non incorrere in
fastidiosi contrattempi.
- Per prima cosa è bene ricordare che anche il semplice
movimento della mandibola può essere di aiuto nella pulizia delle
orecchie, perché favorisce lo spostamento verso l’esterno
di eventuali accumuli di cerume. È consigliato, quindi, aprire e
chiudere la bocca, ruotando circolarmente la mandibola, più volte
al giorno. Ci accorgeremo dell’efficacia di questo meccanismo
sentendo l’orecchio stapparsi, con piccoli rumori del
tutto naturali.
- È inoltre buona abitudine fare uso do gocce emollienti, di
solito a base di oli naturali, che si acquistano senza prescrizione
medica in farmacia. Si instillano direttamente nel foro
dell’orecchio, in quantità moderata, con cadenza settimanale oppure
al bisogno (in caso di tappi di cerume l’uso delle gocce è
solitamente intensificato e ripetuto per due volte al giorno, per
almeno 3 o 4 giorni): in questo modo si riuscirà a sciogliere anche
i grumi di cerume che – essendosi compattati – non vengono espulsi
autonomamente dall’orecchio. Le gocce emollienti sono spesso
potenziate con oli essenziali, che hanno un certo potere
disinfettante, o da composti chimici equivalenti.
- Un’altra prassi molto diffusa è la pratica di lavaggi o
irrigazioni, che consiste nello spruzzare un getto di acqua tiepida
(alla temperatura di 36 - 38°C) nel condotto uditivo, per mezzo di
una siringa senza ago o di un’apposita pompetta. Per eseguire
l’operazione è consigliato tirare con leggerezza verso l’alto la
punta dell’orecchio, in modo da facilitare l’orientamento del getto
d’acqua. Al termine, bisogna inclinare la testa di lato e restare
in questa posizione per alcuni minuti, in modo da agevolare la
fuoriuscita del cerume. Attenzione, però: questa pratica è
altamente sconsigliata se la salute dell’orecchio è già
compromessa, e in particolare in casi di otiti
e perforazioni della membrana timpanica.
- Buona norma, infine, sarebbe limitare l’uso dei
cotton-fioc, i bastoncini in fibra di cotone che sono
spesso utilizzati nell’igiene auricolare. In particolare, non
bisogna mai introdurre i bastoncini all’interno del condotto
uditivo perché, nell’intento di rimuovere il cerume, si finirà con
il compattarlo e spingerlo sempre più in fondo all’orecchio.
Inoltre, se usati senza le dovute precauzioni e con la necessaria
delicatezza, i bastoncini potrebbero ferire la cute ipersensibile
che riveste il condotto uditivo; senza contare che i più avventati
potrebbero spingersi – magari inavvertitamente – fino al timpano,
lesionandolo. Meglio quindi, limitare l’uso dei bastoncini alla
pulizia dell’orecchio esterno, ovvero del padiglione auricolare,
magari insistendo tra le pieghe della pelle. Ancora meglio, però,
sarebbe utilizzare per questa operazione un semplice panno in
cotone, ben pulito e umidificato con un po’ di acqua tiepida.