Turismo in Italia: «I primi alberghi ad aprire saranno quelli di mare e montagna» l'intervista al Presidente dei Direttori d'Albergo

Magazine, 07/05/2020.

Il turismo è uno dei settori che più ha subito il colpo causato dall'emergenza Covid-19. Tuttavia, Alessandro D'Andrea, Presidente di Ada Italia (Associazione Direttori d'Albergo Italia) prova a guardare al futuro con ottimismo: «Aspettiamo indicazioni ufficiali su quali misure siano necessarie per gestire la sicurezza e poi puntiamo alla riprogettazione dei servizi degli alberghi, sia per quanto riguarda gli spazi, sia per il movimento delle persone, sia per l'igienizzazione».

Proprio su questo punto D'Andrea ricorda che: «Gli alberghi sono luoghi sicuri. L'igiene è sempre stata al primo posto, sia per la pulizia delle camere, sia per il cambio di lenzuola e biancheria, con il supporto di servizi di lavanderie industriali, che hanno protocolli rigidi da seguire. Nel campo della ristorazione ci sono le procedure dell'Haccp che garantiscono sicurezza in campo alimentare».

Se è vero che formalmente gli alberghi non sono mai stati chiusi per decreto, è anche vero che in mancanza di clientela il 95% è stato costretto a chiudere: «Con il divieto di spostamento e viaggio e senza voli, non si poteva tenere aperto. Inoltre, solo ora, e anche dopo sollecitazioni, iniziamo ad avere delle linee guida su come gestire questa situazione sanitaria, da un lato per il personale, dall'altro per gli ospiti. Per esempio per quanto riguarda la disinfezione delle superfici e dell'aria o per evitare l'incrocio di ospiti negli spazi comuni. Sotto questo aspetto stiamo ponendo la massima attenzione, perché come sempre la nostra priorità e l'ospite: vogliamo farlo stare bene e in sicurezza».

Le prime strutture che puntano ad aprire per l'estate sono quelle legate al turismo balneare e montano: «Per le riaperture estive sono cruciali queste settimane in cui ci sono i primi allentamenti delle misure restrittive, che consentiranno di capire quello che potrà succedere. Nel frattempo attendiamo nuovi provvedimenti legati agli spostamenti e a come mettere in sicurezza le strutture, procedure che certamente richiederanno investimenti notevoli e che non possono essere effettuate per interpretazione, ma necessitano di linee guida precise». Attualmente, come ci spiega D'Andrea, a causa dell'incertezza le prenotazioni sono ridotte di quasi la totalità, perché le persone non sanno se potranno partire, lasciare la propria regione, prendere un aereo, un treno e con quali modalità.

«Attraverso un sondaggio a cui hanno risposto in più di 4000 persone abbiamo comunque rilevato che la voglia di vacanza c'è. La maggioranza delle persone ha risposto che è disposta a viaggiare fuori regione, verso mete di mare o montagna, sebbene con un budget più ridotto». 

Di Chiara Pieri

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