Intervento tunnel carpale, i vantaggi della chirurgia endoscopica per ridurre dolore e tempi di recupero

Magazine, 22/01/2020.

Dall’esperienza di recupero dei pazienti che si sono sottoposti all’intervento endoscopico mini-invasivo per curare la sindrome del tunnel carpale sono arrivati feedback incoraggianti. Stiamo parlando di una tecnica chirurgica innovativa, eseguita per la prima volta nel dicembre 2017 dall’équipe Chirurgia della Mano, Polso e Gomito della Clinica San Francesco di Verona, sotto la supervisione del dottor Alberto Donadelli.

L’ intervento al tunnel carpale con tecnica mini-invasiva rappresenta un’innovazione importante in ambito di chirurgia ortopedica: a poco più di due anni di distanza dalla prima operazione endoscopica, è emerso con evidenza come, rispetto alla tecnica tradizionale, i tempi di recupero siano più rapidi e le complicanze post-operatorie nettamente inferiori. Un trattamento chirurgico sicuro, dunque, il cui valore e la cui efficacia sono oggi provati e riconosciuti a livello nazionale e internazionale.

La chirurgia tradizionale, impiegata su pazienti affetti da sindrome del tunnel carpale, poteva presentare alcune complicanze: il paziente poteva infatti perdere un po’ di forza nella mano e vedere ridotta la funzionalità articolare di polso e dita. Per il recupero completo, potevano servire diverse settimane, spesso anche mesi. Ecco perché l’intervento endoscopico mini-invasivo rappresenta davvero una buona notizia per coloro che soffrono di questa sindrome.

Vantaggi e svolgimento dell’intervento

L’intervento chirurgico mini-invasivo presenta tre vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale: riduce il dolore post-operatorio, garantisce una maggiore precisione d’azione e un recupero della mano più veloce. Il suo essere all’avanguardia è dato dal fatto che - a differenza di un’operazione chirurgica classica a cielo aperto  - utilizza una videocamera montata su uno strumento chiamato Smart Release ECTR. Questa viene inserita in una piccola incisione, praticata nella piega del polso, e dà la possibilità di vedere dentro il tunnel. Grazie ad un apposito monitor il medico, con una lama retrattile, potrà tagliare più precisamente il legamento, evitando di aprire l’intero palmo della mano.

Tolta la lama, lo strumento viene rimosso e l’incisione medicata e saturata. I risultati? Già a distanza di una settimana si possono percepire i primi benefici.Tramite l’intervento al tunnel carpale, fatto con una tecnica endoscopica, i chirurghi sono in grado di decomprimere il nervo mediano, sezionando il legamento traverso del carpo, accrescendo così lo spazio nel del tunnel carpale. Ciò consente una guarigione più rapida, meno dolore nella fase post operatoria e riabilitativa e una cicatrice di piccole dimensioni.

Sindrome del tunnel carpale: come riconoscerla e come comportarsi

Come capire di essere affetti dalla sindrome del tunnel carpale? I sintomi che tendenzialmente colpiscono la mano sono:

●     dolore pungente;

●     formicolii sparsi nell’arto superiore;

●     alterazione della sensibilità delle dita;

●     difficoltà ad afferrare oggetti.

La compressione del nervo mediano, in genere, è la prima causa di questi disturbi. Sintomi che si manifestano più facilmente in uomini e donne che, per esempio, usano molto il mouse e la tastiera. In presenza di dolori di questo tipo, per lo meno in fase iniziale, i medici tendono a prescrivere antinfiammatori, infiltrazioni ed esercizi riabilitativi. Se invece i sintomi aumentano, aggravando i dolori, si opta per il trattamento chirurgico. È bene sottolineare che, fin dai primi dolori percepiti, è importante rivolgersi ad un medico specializzato in ortopedia.

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