Ottimizzare un impianto di rete con i cavi cat6

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Magazine, 18/11/2019.

Anche se oggigiorno il wi-fi la fa da padrone nelle reti domestiche e professionali, la tecnologia ethernet continua a essere largamente sfruttata.

 Si tratta di un sistema di collegamenti fra computer e router modem. La stabilità di connessione è ottima, così come la velocità di trasferimento dati, basta scegliere il cavo adatto. Ne esistono diverse tipologie, tra CAT4, CAT5, CAT6, ma hanno tutte un’interfaccia RJ45, quindi non presentano variazioni a livello di connettori. Tutti i cavi hanno otto fili divisi in quattro coppie, le differenze riguardano piuttosto le loro prestazioni: tra i più performanti attualmente ci sono i cavi ethernet cat 6.

Le caratteristiche del cavo cat6

 Un cavo ethernet è utilizzato nei casi in cui nelle reti locali siano richiesti grandi trasferimenti di dati in tempi brevi, senza i problemi di volatilità del wi-fi. Occorre però scegliere una tipologia avanzata, dato l’avvento delle connessioni in fibra; un cavo cat6 elimina il problema,fornendo ottime prestazioni, fino a un gigabyte al secondo, caratteristica che lo rende adatto anche per gli uffici. La distanza coperta dal cat6 può raggiungere i 55 metri, ma vengono omologati fino a 100 metri.

Importantissimo per un cavo ethernet è anche la resistenza all’interferenza o crosstalk, che si genera in caso di altri collegamenti ravvicinati. Le quattro coppie di fili del cavo sono infatti isolate fra di loro, grazie a una sezione maggiore del cavo, riducendo notevolmente la sovrapposizione dei segnali. Generalmente, questa tipologia di cavo opera su un’ampiezza di banda di 250 MHz.

Quando usare cavi cat6 e cavi cat6a

Accanto alla categoria cat6 compare la cat6a, che costituisce un vero e proprio potenziamento della prima. Questi cavi raggiungono la velocità di 10 Gbps e operano su banda fino a 500 MHz. Il miglioramento delle prestazioni comporta alcune differenze strutturali: i fili conduttori allargano il loro diametro e la guaina isolante necessita a sua volta di un ispessimento. Considerando la loro velocità e le prestazioni maggiori, l’impiego dei cavi di categoria cat6a è consigliato soprattutto per il cablaggio di strutture ancora sprovviste di rete. Un cavo cat6, invece, può migliorare notevolmente la velocità di un impianto di rete subentrando a un cavo cat5senza che sia necessario apportare grosse modifiche, dato che entrambe le tipologie presentano lo stesso diametro e peso.

Cablaggio e crimpatura

Per creare un collegamento di rete, una volta verificata la presenza degli ingressi RJ45, il procedimento è molto semplice: basta tagliare la lunghezza desiderata del cavo, rimuovere una piccola parte di guaina per disporre nell’ingresso le coppie di fili nel giusto ordine e ripetere la procedura su entrambe le estremità del cavo. Il passaggio più difficile, che richiede un minimo di manualità, è la crimpatura: tramite l’uso di una crimpatrice occorre effettuare uno schiacciamento meccanico sul cavo a livello del connettore, in modo da fissarlo nella posizione corretta. Occorre una certa precisione in quanto l’operazione di crimpatura, una volta compiuta, è irreversibile.

Accorgimenti da seguire

Nell’acquisto della matassa di cavo un dettaglio non si può trascurare la dicitura 100% rame alta qualità, che garantisce l’efficienza del prodotto a lungo termine. Per assicurare di ridurre al minimo il rischio di interferenze, inoltre, ogni cavo deve presentare la sigla STP, che contrassegna la schermatura: essa fornisce un’ulteriore garanzia della longevità del prodotto; la sigla UTP indica al contrario i cavi non schermati.

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