Magazine, 19/08/2019.
Utilizzato soprattutto per l'allestimento di pavimentazioni esterne a causa della sua elevata resistenza agli sbalzi termici, il porfido è una varietà di roccia magmatica a componente acida contenente molti cristalli.
Storia del porfido
Simbolo di nobiltà e di prestigio, il porfido venne impiegato fin dall'antichità per la realizzazione di monumenti sepolcrali e di sarcofaghi, che abbinavano un'indiscutibile bellezza per le sfumature cromatiche ad un'estrema robustezza. Gli Assiro-Babilonesi furono le prime popolazioni a realizzare tombe con questo materiale, particolarmente indicato per celebrare personaggi nobili; gli Etruschi erano soliti utilizzarlo per pavimentazioni e costruzione di altiforni a causa della sua elevata tollerabilità alle temperature estreme. In epoca Romana, il porfido divenne il principale costituente di monumenti che, per la loro ricercata eleganza, divennero un inconfondibile simbolo di ricchezza e nobiltà di molti personaggi storici. Grazie alla sua estrema durevolezza, il porfido venne spesso associato al concetto di eternità e pertanto usato nella realizzazione di altari e monumenti collegati al culto e alle religioni. Fino al 500 d.C. in Egitto, questo materiale fu il componente esclusivo dei rivestimenti delle camere funerarie dei faraoni. In Italia la zona dove si trovano le maggiori cave di porfido è il Trentino Alto Adige, dove fin dagli anni '40 veniva estratto in abbondanza per essere utilizzato come pietra per coperture di tetti, pavimentazioni e muri di sostegno. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, questo materiale trovò largo impiego nella realizzazione di opere pubbliche, come la Stazione Centrale di Milano o la Via Nazionale della capitale. Risale agli anni '70 la nascita del primo comparto estrattivo del porfido con l'introduzione di macchine per la sua lavorazione su larga scala.
Caratteristiche del porfido
Grazie alle sue caratteristiche strutturali, questa pietra di
origine vulcanica è in grado di offrire
un'elevatissima resistenza all'usura e
alle sollecitazioni meccaniche, che la rendono particolarmente
indicata per esterni.
La posa porfido viene utilizzata per
pavimentazioni su zone di intenso traffico, anche per la
compattezza dei suoi componenti costitutivi. Essendo in grado
di tollerare grandi escursioni termiche senza alterazioni
strutturali, questo materiale rimane inalterato nel
tempo, mantenendo intatto anche l'aspetto
estetico.
Sotto forma di cubetti rappresenta la scelta ideale per
pavimentazioni o per altre realizzazioni edilizie che gli
architetti impiegano soprattutto in ambito
pubblico. Numerosi progetti di riqualificazione dei centri
storici sono stati infatti eseguiti mediante la posa porfido. Anche
in ambito privato questo materiale si rivela insostituibile per la
realizzazione di strade di accesso residenziali, terrazze,
portici, marciapiedi o camminamenti a secco in giardini o a bordo
piscina.
Per i suoi requisiti tecnici, il porfido è uno dei
più affidabili materiali per realizzare superfici
di calpestio, anche grazie alle sue notevoli capacità di
durevolezza. Esteticamente, la posa porfido si adatta molto bene
alla costruzione di manufatti
ornamentali, enfatizzati dalle tonalità cromatiche della
pietra, che variano dal rosso al grigio, al nero e al
verdastro.
Nella copertura dei tetti, questa roccia magmatica è in grado
di sostituire efficacemente le tegole, come accade in numerosi
edifici di montagna. Attualmente, il porfido viene esportato
in molti paesi esteri in quanto le più recenti tecniche estrattive
sono decisamente più economiche rispetto al passato e comportano
un notevole profitto. La sua struttura a
grana non uniforme costituita da una pasta
microcristallina vetrosa, contribuisce a rendere il suo aspetto
disomogeneo e colorato con sfumature che, oltre a
quelle tradizionali, possono assumere un fantastico aspetto misto
multicolore.