Magazine, 05/06/2019.
Roma, Città Eterna, vi accoglie con il
suo inestimabile patrimonio storico, artistico e naturalistico;
una vacanza nella capitale non può dirsi, però,
completa se non avete assaggiato alcuni dei piatti
tipici della tradizione gastronomica locale. Basta
quindi raggiungere Roma da
Fiumicino e leggere questa breve guida che vuole condurvi alla
scoperta delle tante prelibatezze romane.
I primi piatti della cucina tipica romana
La cucina romana vanta alcuni primi
piatti davvero gustosi; ecco una rapida carrellata dei
migliori.
- Tonnarelli cacio e pepe: una pietanza semplice
e dal gusto deciso che potete, facilmente, riproporre ai vostri
ospiti una volta tornati a casa. Si tratta, più precisamente, di un
piatto tipico della tradizione povera (i pastori lo consumavano nel
corso della pausa pranzo) a base di tonnarelli, pecorino romano
grattugiato, pepe nero macinato, olio extravergine d'oliva
(rigorosamente made in Italy) e sale.
- Bucatini all'amatriciana: questo piatto
originario di Amatrice, piccolo paese in provincia di Rieti,
affonda le proprie radici in un lontano passato. Nasce
come gricia (pasta con cacio, pepe e cipolla a cui
si unisce, quando possibile, il guanciale) e si evolve,
successivamente, nella amatriciana con l'aggiunta di pomodoro
fresco maturo e peperoncino.
- Rigatoni alla carbonara: questa pietanza, vero
fiore all'occhiello della cucina romana, nasce nel dopoguerra
quando arrivano, nel nostro Bel Paese, bacon e uova in polvere
(ingredienti tipici della tradizione americana). Rigatoni,
guanciale (degno sostituto del bacon), uova, pecorino romano, sale
e pepe nero danno, quindi, vita a una gustosa pietanza. Piccola
nota curiosa? Il nome “carbonara” sembra essere riconducibile ai
carbonai (veri pionieri di questa portata).
- Spaghetti con il tonno alla romana: questo
primo piatto viene spesso preparato in occasione delle festività
natalizie (si tratta di una pietanza magra dove il tonno prende il
posto di cozze e vongole). Una pasta gustosa, semplice e rapida da
preparare a base di salsa di pomodoro, tonno in olio di oliva,
cipolla, olio extravergine di oliva, sale e pepe.
I secondi piatti della cucina tipica romana
La tradizione gastronomica romana vanta un lungo elenco
di secondi piatti che non possono non accontentare
anche i palati più esigenti.
- Trippa alla romana: si tratta di un piatto
essenzialmente povero (destinato, in passato, ai dipendenti dei
mattatoi), semplice da preparare, ma nello stesso tempo ricco e
gustoso. Il taglio usato è costituito, se non lo sapeste, da alcuni
scarti della mucca quali interiora, coda e muscolo. I principali
ingredienti di questa pietanza sono trippa, battuto di lardo,
sapori, menta romana, pomodori, peperoncino, pecorino romano e vino
bianco.
- Saltimbocca alla romana: questo secondo
piatto, che risale alla fine del 1800, riscuote sempre molto
successo in tutte le sue versioni. La ricetta originale è a base di
carne di vitello, salvia e fettine di prosciutto crudo; il tutto
viene, quindi, sfumato con il vino bianco. Altre ricette prevedono
l'aggiunta (in cottura) della cipolla, mentre la carne può
essere lavorata in tanti modi diversi (passata nella farina, cotta
nel burro o avvolta su se stessa per formare un involtino
contenente salvia e prosciutto).
- Coda alla vaccinara: durante il vostro
soggiorno nella capitale non potete non assaggiare questo piatto
prelibato. Si tratta, essenzialmente, di un'antica pietanza
povera che deve essere stufata, in virtù del suo gusto intenso, con
il sedano (non è possibile cuocerla nel brodo).
- Filetti di baccalà fritti: è un secondo piatto
tipico della tradizione romana, ma talvolta viene servito anche
come antipasto; potete, inoltre, riproporlo facilmente ai vostri
amici perché vi occorrono semplicemente filetti di baccalà (già
ammollati) e una semplice pastella a base di farina, lievito di
birra secco e acqua frizzante.
- Carciofi alla romana (o
alla giudia): questa pietanza che nasce nel ghetto
ebraico di Roma, per celebrare la cosiddetta “festa
dell'espiazione”, prevede l'aggiunta, nel cuore dei
carciofi, di un trito a base di aglio, sale, pepe e menta.
- Pizza bianca: questo prodotto può essere
definito come lo street food per eccellenza. Vanta origini
molto antiche e si tratta, essenzialmente, di un impasto di pane
rivisitato; viene, difatti, realizzato con farina, acqua, olio,
sale, malto e lievito di birra. Lo potete acquistare quasi ovunque
e assaporarlo come vuole la tradizione, nel corso del vostro tour,
con la “mortazza” (mortadella).
I dolci della cucina tipica romana
Non potete, infine, non degustare alcuni dei migliori
dolci della tradizione romana.
- Mostaccioli: questi biscotti, che affondano le
proprie origini nell'antichità, vengono preparati, secondo la
ricetta originale, con mosto d'uva (o con il succo fermentato
di un frutto), pasta di pane, semi di anice, zucchero e mandorle.
Esistono inoltre numerose varianti, ma quella che riscuote maggiore
successo prevede l'aggiunta di uvetta, fichi secchi e
cioccolato.
- Fave dei morti: questi dolcetti vengono
preparati, come si evince dal loro stesso nome, durante le
celebrazioni per i defunti (le fave mettono in comunicazione,
secondo una leggenda, il mondo dei vivi e quello dei morti) con
pochi e semplici ingredienti quali farina, zucchero, mandorle in
polvere, burro, uova, cannella e scorza di limone.
- Maritozzi con la panna: potete consumare
questo dolce, tipico della tradizione romana, nel corso della prima
colazione (ottimo con un cappuccino caldo) o al termine del pasto.
La brioche, che viene riempita con la panna montata, vanta una
duplice tradizione: la prima vuole che ogni ragazzo la doni alla
futura sposa il primo venerdì di marzo; la seconda prevede, invece,
una vera e propria competizione tra le giovani donne in cerca di
marito (la ragazza che prepara il maritozzo migliore vince il
diritto di corteggiare il ragazzo più bello dell'intero
rione).
- Ciambelline al vino: questi biscotti, semplici
da realizzare e gustosi, sono il simbolo per eccellenza della
tradizione natalizia romana, ma sempre più ristoranti li offrono al
termine del pasto con il classico bicchiere di vino in cui
inzupparli.