«Una delusione d’amore mi ha fatto cadere in depressione: come ne posso venire fuori?»

Magazine, 19/03/2019.

Salve,

mi presento, sono Virginia e sono una ragazza di 23 anni. Voglio raccontarvi la mia storia. Mi trovo in uno di quei periodi che mi sento sola, abbandonata e con poca autostima, non ho tantissimi amici non faccio una vita come tutte le mie coetanee, ovvero; divertisi, uscire con le amiche e perché no, con il proprio amore.

Nella mia vita, anche se così giovane, ho avuto tante esperienze, sia belle che brutte, che mi hanno portato a essere quella che sono. Oggi però, non sono soddisfatta e fiera di me perché mi sento fallita e sola. 

La causa di tutto? Sicuramente è da ricercare in una delusione d’amore che mi ha fatto cadere in depressione, purtroppo non sono riuscita ad accettare che le cose siano andate così; tenevo tanto a quella relazione, perché c’erano dei progetti futuri, avevo puntato tutta la mia vita su di essa.

Ora, vedere gli altri realizzarsi e io che sono a zero senza aver concluso niente, per me è una grande batosta che  mi porto dentro e che nascondo.

Chiedo aiuto e consiglio anche a lei non so che fare per stimolare me stessa. Oggi ho trascorso la giornata a letto,  ad esempio.

È facile dire: sei giovane hai una vita davanti, però, affrontarla così... Sono molto credente e ho fede, prego per stare bene e per le persone a me care, ma ci vuole anche qualcosa, che ti faccia stare bene.

Buongiorno Virginia,

anche se le delusioni d' amore sono, da sempre, fonte di dolore, non è consolante per chi le vive sapere che è una condizione comune a molti. E su questo volevo aiutarla a fare un passo avanti verso una nuova rinascita.

Intanto, la parola fallimento non andrebbe usata in un'epoca in cui le relazioni stanno progressivamente diventando sempre più fluide e incostanti (le consiglio di leggere L'amore fluido di Bauman). Questo significa che le relazioni non dovrebbero essere considerate l'unica soluzione alla solitudine. Ognuno, da adulto, dovrebbe trovare una propria sicurezza personale da condividere con altre persone altrettanto sicure in un rapporto paritetico.

A pensarci bene la paura di essere soli e abbandonati è un retaggio di quando si è piccoli, con meno risorse personali e dunque molto piu indifesi. Ma da adulti dovremmo essere in grado di cavarcela abbastanza bene da soli (se no come potremmo essere in grado di occuparci bene dei nostri bambini piccoli?). Così vorrei invitare la Virginia di 23 anni di prendersi cura della Virginia più piccola che teme di essere sola e  di rassicurarla che insieme potete farcela a superare le difficoltà che la vita, inevitabilmente, vi presenterà.

Se poi incontrerete qualcuno con cui condividere il vostro viaggio, ancora meglio. Spero che quello che le ho scritto le sia d'aiuto.

Saluti
Dott.Marco Emilio Ventura
Psicologo Psicoterapeuta Mental Coach
Genova

Di Marco Ventura

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