Sanremo 2019: Negrita con I ragazzi stanno bene. Testo e pagella

Magazine, 01/02/2019.

Negrita - I ragazzi stanno bene (P. Bruni-C. Petricich-E. Salvi-F. Barbacci-L. Cilembrini-P. Bruni-C. Petricich-E. Salvi-F. Barbacci-G. Ridolfo Gagliano)

La canzone della longeva (25 anni di carriera) band aretina (Paolo Bruni “Pau”, Cesare Petricich “Mac”, Enrico Salvi “Drigo”) si apre con un trasparente riferimento politico (“per far pace con il mondo dei confini e passaporti / dei fantasmi sulle barche e di barche senza un porto / come vuole un comandante a cui conviene il gioco sporco / dove camminiamo tutti con la testa ormai piegata / e le dita su uno schermo che ci riempie la giornata”) per continuare con una riflessione sulla condizione giovanile odierna (“ma non mi va / di raccogliere i miei anni dalla cenere / voglio un sogno da sognare e voglio ridere / non mi va / non ho tempo per brillare voglio esplodere”). Testo forte, belle immagini. Persino un latinismo (“fortitudine”) per ragioni metriche. Sarà rock, con l’aiuto, nella serata dei duetti, di Enrico Ruggeri e Roy Paci.

Voto: 7

Tengo il passo sul mio tempo concentrato come un pugile 
Sarà il peso del mio karma o la mia fortitudine 
Con in mano una chitarra e un mazzo di fiori distorti 
Per far pace con il mondo dei confini e passaporti 
Dei fantasmi sulle barche e di barche senza un porto 
Come vuole un comandante a cui conviene il gioco sporco 
Dove camminiamo tutti con la testa ormai piegata 
E le dita su uno schermo che ci riempie la giornata 
Ma non mi va 
Di raccogliere i miei anni dalla cenere
Voglio un sogno da sognare e voglio ridere 
Non mi va 
Non ho tempo per brillare voglio esplodere 
Ché la vita è una poesia di storie uniche 
E poi trovarsi qui sempre più confusi e soli 
Tanto ormai non c’è più tempo che per essere crudeli 
E intanto vai, vai che andiamo dentro queste notti di stelle 
Con il cuore stretto in mano e con i tagli sulla pelle 
Ma i ragazzi sono in strada, i ragazzi stanno bene 
Non ascoltano i consigli e hanno il fuoco nelle vene 
Scaleranno le montagne e ammireranno la pianura 
Che cos’è la libertà? Io credo: è non aver più paura 
Di piangere stasera, di sciuparvi l’atmosfera 
E di somigliare a quelli come me 
Non mi va… 
Di lasciarmi abbandonare, di dovermi abituare 
Di dovermi accontentare 
Sopra di noi la gravità 
Di un cielo che non ha pietà 
Pezzi di vita che non vuoi perdere
Giorni di festa e altri da lacrime 
Ma ho visto l’alba e mette i brividi, i brividi…

Qui sopra potete leggere la valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2019 di Lorenzo Coveri, professore di linguistica italiana all'Università di Genova, che si è occupato a più riprese del Festival.

Ricordiamo che la valutazione riguarda esclusivamente la parte linguistica. Un giudizio più motivato potrà essere dato solo dopo aver ascoltato la musica e assistito all’interpretazione dal vivo.

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