La moto Ferrari 900: una storia unica tra tradizione e innovazione

Magazine, 24/10/2018.

Era il 12 marzo del 1947 quando Enzo Ferrari uscì dal portone dello stabilimento di via Abetone Inferiore con la prima vettura della storia marchiata Ferrari. Alla fine degli anni cinquanta tutto il mondo conosceva la casa automobilistica italiana e per milioni di appassionati delle quattro ruote cominciava un sogno a occhi aperti.  Il sogno continua per decenni e, agli inizi degli anni novanta, questo sogno cattura anche gli amanti delle due ruote che, con il simbolo del cavallino rampante, vedono nascere l’unica due ruote della storia della scuderia Ferrari.

La storia dell’unica moto mai prodotta dalla società di Maranello comincia circa vent’anni fa, quando l’ingegnere David Kay della David Kay Engineering si rivolge alla scuderia di Maranello per avanzare una richiesta che aveva quasi dell’incredibile. Kay voleva utilizzare il marchio del cavallino per un ambizioso progetto di moto prestazionale. Il motivo di una richiesta simile nasceva dal desiderio di fare un vero e proprio tributo alla casa automobilistica italiana e, in particolare, al patron della stessa. L’incontro con i vertici dell’azienda si concluse con un esito positivo per Kay che, dopo aver fatto visionare i suoi bozzetti a Piero Ferrari, capì che il suo sogno di realizzare la prima moto Ferrari stava per realizzarsi. Fu Piero Ferrari stesso che, attraverso un documento autografo, diede ufficialmente il via ai lavori per questo esemplare che sarebbe rimasto unico.

Quello della prima moto Ferrari, però, rimane un progetto one-off, questo significa che ne è stato realizzato un esemplare unico. Il lavoro di produzione fu lunghissimo, più di 3000 ore per un prodotto che vide la luce a distanza di cinque anni dal suo concepimento. Si è trattato di un lavoro puramente artigianale, un pezzo unico progettato e realizzato con una chiara ed evidente ispirazione al motore a due tempi Scott con il quale Enzo Ferrari, padre di Piero, aveva dato inizio alla sua carriera di corridore. L’unica moto Ferrari è stata dotata di un propulsore a quattro cilindri, realizzato in alluminio e magnesio, in linea a 16 valvole, raffreddato ad aria da 900 cc e capace di erogare una potenza massima pari a 105 CV a un regime di 8.800 giri/min. La trasmissione di questo esemplare unico utilizza il cambio frazionato a 5 apporti e, tra le peculiarità da segnalare su questa moto, vi sono anche il telaio tubolare, realizzato in acciaio, le carene totalmente in alluminio, l’impianto frenante Brembo e una strumentazione digitale.

Il marchio del cavallino rampante viene messo in bella mostra sul serbatoio e anche in alcuni punti del propulsore. Il chiaro rimando al design italiano si evince da una evidente celebrazione, realizzata attraverso alcuni particolari della scocca, tra cui i più esperti noteranno una serie di feritoie sui lati e alla fine del codino. Tuttavia, a onor del vero, il modello Ferrari 900, unico nella storia, non ha mai suscitato un particolare interesse negli appassionati delle due ruote. La Ferrari 900 presenta un peso a secco dichiarato di 172 kg, e la sua velocità massima è stata stimata a 265 km/h. Questo particolare è rilevante in quanto l’unica moto di Maranello non ha mai affrontato un collaudo ufficiale perché non è mai riuscita ad arrivare allo stadio di prototipo in produzione.

Ma cosa ne è stato di questa moto dai natali così speciali? Una moto che resta unica e, pertanto, preziosa e inimitabile. L’interesse per la Ferrari 900 comincia già nel 2008 quando, per la prima volta, questa viene messa all’asta. La cifra della vendita all’incanto aveva raggiunto le 180.000 sterline che corrispondevano a circa 220.000 euro. Il tentativo non ebbe successo e la moto restò invenduta. Un ulteriore tentativo fu fatto poco tempo dopo, cercando di vendere la moto su e-Bay. Il prezzo vide addirittura un’impennata che lo portò a raggiungere le 250.000 sterline, una cifra corrispondente a 306.000 euro. Un nulla di fatto, però, anche in questo caso. La svolta solo nel 2012 quando la moto venne battuta all’asta ad una cifra inferiore rispetto a quelle proposte nei primi due tentativi. È per 85.000 sterline, quasi cioè 104.660 euro che la Ferrari fu venduta.

È chiaro che proposte di prezzo così elevate si legano indissolubilmente al grande e lungo lavoro artigianale e che ha dato i natali a questa moto unica. Una moto fuori categoria che, sin dal suo progetto, non ha mai avuto velleità di produzione industriale seriale, neppure in esemplari limitati. Tuttavia, nonostante lo scarso successo di pubblico e di critica ottenuto dalla Ferrari 900, è indiscusso il fatto che essa rappresenti un grande investimento per il suo compratore. Si tratta, infatti, di un modello unico, dal grande valore attribuitogli da uno dei marchi più famosi ed importanti a livello mondiale.

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