
Magazine - Stufi della solita faccia? Lo sapevate che raddoppiando un lato del vostro viso, a scelta il destro o il sinistro, l’immagine che ritrovereste allo specchio non sarebbe più quella di sempre? Vi vedreste un po’ più grassi, un po’ più magri, un po’ più tristi, un po’ più decisi, ma certamente altri. È questo uno dei tanti giochi allo specchio, (esperimento di simmetria in un'installazione a cura di Stefano Sburlati), che la mostra allestita al Palazzo della Borsa, in occasione del , permette di provare, alla scoperta delle molte strade e complicazioni cognitive che portano agli Specchi (dal 26 ottobre al 7 novembre) e da questi in un altrove tra realtà e finzione.
Indagato a lungo dall’arte e dalla scienza il tema dell'identità è solo uno di quelli toccati nell'articolato exhibit interdisciplinare curato a quattro mani da Simona Morini (docente di Teoria della decisione e dei giochi allo ) e Maria Perosino che degli inganni, delle illusioni, ma anche delle potenzialità e invenzioni delle superfici riflettenti vuole trattare.
Primo tramite tra noi e il nostro apparire, gli specchi sono l'oggetto banale del quotidiano, quelli che tutte le mattine ci dicono come stiamo, svelandoci ciò che non possiamo vedere. Fuori dalla consuetudine, gli specchi sono anche lo strumento che l’arte ha usato per porsi criticamente nei confronti dell’identità e della natura. Ed è sempre attraverso gli specchi, con diametri da giganti, che siamo arrivati sulla luna con telescopi potentissimi, o ci siamo portati a casa il mondo, in abili costruzioni di lenti e specchi, con le macchine fotografiche.
Partendo da conoscenze diverse, la filosofia e l’arte, Morini e Perosino intrecciano scelte come fossero conversazioni, per inoltrarsi dentro i misteri dell’immagine riflessa, dentro i miraggi e le fantasie policrome della luce. «Lo specchio ci dà l'opportunità - afferma Morini - di parlare di un problema filosofico antico, che oggi la scienza stravolge». In un percorso a labirinto, la prima tematica è senz’altro quella dell’identità tra specchi di designer e artisti (Michelangelo Pistoletto, Helga, Griffiths, André Kèrtesz, Maurizio Donzelli, Mircea Cantor, Josiah Mc Elheny), citazioni letterarie e superfici riflettenti o che distorgono, così si è condotti lungo la contradditoria idea di riconoscere se stessi. Sì, ma oggi in che modo?
L’artista tedesca , per esempio, ha preparato un piccolo universo a se stante, dominato da una sfera d’acciaio su cui è tracciato il suo codice genetico. Illuminato dall’interno, il suo DNA si riflette a tutto tondo sulle pareti e i corpi in visita, Helga è tra noi, su di noi all’infinito: «creando quasi una galassia di particelle illuminate», spiega l'artista sorridente.
E continua: «Qualcosa che non vediamo improvvisamente si svela, ciò che prima era segreto e molto intimo è ora sulla superficie, si imprime sulle cose e sugli altri. Ora si può conoscere tutto di me - ride - basta saper leggere». Il gioco di Helga sull’identità biologica proietta lo spettatore verso i nuovi quesiti posti dalle ultime scommesse vinte dalla scienza.
Superata da tempo l’unità dell’io e incamerata la lezione della letteratura, del cinema e delle arti su un'individualità frammentata, ma anche consapevoli dello spirito di travestimento che ci appartiene e che ci fa scherzare con le nostre maschere (Pirandello docet), oggi siamo anche posti di fronte alle scoperte della scienza sull’umano che per esempio fissa ai tre anni la capacità di riconoscersi allo specchio e lega l'identificazione al movimento. Partendo da Alice allo Specchio, la mostra entra nel vivo degli oggetti chirali, come mani e piedi, che seppur identici non sono sovrapponibili. Se Alice oltre lo specchio mantiene la chiralità, non sa che rischia grosso sull'alimentazione, perché in chimica le molecole rispecchiate cambiano le loro caratteristiche, perdendo la chiralità e così lo zucchero, per esempio, non è più tale.
Passando tra superfici riflettenti e deformanti, si arriva alle fotografie anni ’30 della serie Distorsione di André Kertesz, si naviga tra coreografie di luci, e ci si confronta anche con opere d’arte dalla contemporaneità come The landscape is changing di Mircea Cantor: video in cui la duplicità dello specchio tocca l’aspetto politico dell’umano. Ripresi nel corso di una manifestazione per strada, i dimostranti portano cartelli fatti di specchi riflettenti e deformanti, in questo modo moltiplicano la città e la sua immagine riflessa in una denuncia sociale e urbana fuori dagli schemi. La declinazione del tema prosegue con una serie di letture sul doppio e sulla precarietà del punto di vista realizzate nel cinema (tra i registi Orson Wells, Joseph Leo Mankiewicz, Stanley Kubrick, Salvatore Maira), e invitando a provare esperienze illusionistiche con mano. La qualità riflettente entra anche nello specifico delle potenzialità della luce, l'energia solare e qui Enel, sponsor dell'iniziativa, si fa protagonista mettendo in scena l'uso degli specchi nella ricerca scientifica: un impianto solare termodinamico, Progetto Archimede nella centrale termoelettrica di Priolo Gargallo (Siracusa).
E se di specchi non siete sazi il catalogo, intelligentemente architettato dai riminesi , interpretando ulteriormente il tema della specularità con una lettura dall'inizio alla fine e dalla fine all'inizio, ma anche sfruttando la pagina sotto-sopra e sopra-sotto.
Collegate alla mostra 4 conferenze con Umberto Eco, Giacomo Rizzolatti e Edoardo Boncinelli.
Il programma
27 ottobre, ore 17.30 – Magazzini del Cotone-Sala Maestrale @ Porto antico
L’io allo specchio – Coscienza di sé, coscienza degli altri
Giacomo Rizzolatti, Marc Jeannerod, Simona Morini, Pietro Perconti, Corrado Sinigaglia.
28 ottobre, ore 15 – Cafè Garibaldi (via ai Quattro Canti di San Francesco 40)
Simmetrie musicali – Caffè scientifico con Benedetto Scimemi Vari tipi di simmetrie illustrati alla lavagna luminosa e simultaneamente alla tastiera, con esempi tratti dalle composizioni di J.S.Bach.
28 ottobre, ore 16 – Magazzini del Cotone-Sala Maestrale @ Porto antico
Fenomenologia degli specchi – Ma invertono davvero?
Umberto Eco, Ivana Bianchi, Ugo Savardi.
4 novembre, ore 11 – Palazzo Ducale – Sala del Maggiore Consiglio, (p.zza Matteotti 9)
Le scienze alla prova dello specchio
Edoardo Boncinelli, Enrico Beltrametti, Massimo Piattelli Palmarini, Giorgio Vallortigara; coordina Claudio Bartocci
Un originale confronto tra scienziati di diverse discipline sul ruolo della specularità nello studio dei fenomeni naturali.