Coronavirus: Zona Rossa, la canzone di Luciano Nardozza scritta in quarantena

Lodi, 11/03/2020.

La quarantena per evitare il contagio da Coronavirus in quella che è stata la prima, piena Zona Rossa d’Italia e l’impossibilità di uscire dal perimetro del paese diventano momento di riflessione più allargata sullo stato d’animo di chi si trova in una qualsiasi condizione di isolamento. Dopo 15 giorni vissuti (fortunatamente da sano) in isolamento, il cantautore Luciano Nardozza ha condiviso le emozioni provate, lo sguardo sulla sua città di residenza blindata, nel brano intitolato appunto Zona Rossa,  da lui interamente scritto, arrangiato e prodotto, e ora pubblicato su YouTube.

Zona Rossa è un brano pop concepito, creato e registrato in poche ore (tra venerdì 6 e sabato 7 marzo 2020) e accompagnato dalle immagini girate in solitaria con il proprio smartphone tra Casalpusterlengo, Codogno, Castiglione d’Adda, Somaglia, nel perimetro della Zona Rossa. Da questi luoghi diventati tristemente noti per lo scoppio a metà febbraio dell’emergenza Coronavirus, il cuore va però oltre, abbracciando una condizione molto più ampia e condivisibile e riuscendo a trovare un riscatto.

«L’isolamento, l’essere fisicamente tagliato fuori dal resto del mondo, dai tuoi cari, dalla tua vita, non per forza genera solitudine, che è il sentimento di sentirsi soli, anche in mezzo alla gente, nella propria vita quotidiana»,  racconta Luciano Nardozza, cantautore di origini lucane residente da tempo in Lombardia e nel lodigiano da poco più di 3 anni. «Certo le due condizioni (isolamento e solitudine) sono strettamente connesse. La voce di questo brano cerca un contatto con il fuori che è in grado di tenerlo vivo, sano (scrivimi, parlami), ma in fondo è un appello al proprio sé più profondo. Perché se ci sentiamo integri, siamo anche interi, sani, e riusciamo a vedere le cose che ci accadono da un punto di vista più ampio, possiamo vederne il senso, ci sentiamo parte di un mare più ampio che ci accoglie: a quel punto resteremo sorpresi nello scoprire, ad esempio, che mentre fuori perdiamo la libertà (di spostarci, di stare insieme, di vivere la nostra vita normalmente), dentro scopriamo la vera libertà».

Chi è Luciano Nardozza

Cantautore, chitarrista, attivo sulla scena musicale italiana dal 2017 col suo primo album in italiano Di Passaggio, indagine sulle emozioni che caratterizzano le varie fasi di una storia d'amore. Finalista a Capitalent 2017 (tra oltre 4000 proposte), vincitore del festival Villeggendo 2017, sul podio al Varigotti Festival 2018, finalista al Premio De André 2019 e Targa Riccardo Mannerini 2019 per il miglior testo, ama tantissimo suonare live (l'album è stato portato in giro per l'Italia in oltre 30 città diverse). A maggio è uscito il suo secondo album che lo vede collaborare con artisti quali Gianluca Misiti (tastierista per Daniele Silvestri, Max Gazzè) e Piero Monterisi (batterista per Pfm, Tiromancino, Daniele Silvestri) e il cui primo singolo Beata Ingenuità è entrato alla posizione 33 della Classifica Italiana Indipendenti. A fine gennaio lancia Il Nastro d’Argento, singolo sulla clandestinità, proposto a Sanremo 2020.

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