Genova, il film con Enrique Balbontin che diventa poliziotto noir. In scena anche operatori Asef

Genova, 20/04/2023.

Èambientato tra il ponente genovese, Cornigliano, Campi, Lagaccio, porto e centro storico di Genova il film Senza perdono, di Paolo Pisoni, produzione indipendente di Mastice Film e Capra Pictures, realizzata con il patrocinio di Genova Liguria Film Commission e del Comune di Genova, con il supporto del Centro Formazione Artistica di Luca Bizzarri. E tra i protagonisti spicca, per la prima volta in un ruolo drammatico, l'attore comico genovese Enrique Balbontin.

Il noir parla di una donna, Chiara, alla ricerca di giustizia dopo la morte del figlio, ucciso apparentemente da un pirata della strada. Indagando, e scoprendo che in realtà dietro l'omicidio c'è un'altra storia, la protagonista perde l'attitudine al bene incarnando la figura dell'antieroina. Accanto a lei, l'"atipico" commissario Germi (Balbontin) che racconta il dualismo tra bene e male. La produzione, per sostenere le spese, ha avviato anche una campagna di crowdfunding.

La chiesa di San Benedetto al Porto è austera e preziosa, con i dipinti di Giovanni Andrea De Ferrari e di Cesare e Alessandro Semino, e antichissima. Ma, parrocchia che fu la casa di don Andrea Gallo, è anche un moderno simbolo di rinascita, sotto la Lanterna. Lì, nelle sue piccole navate, è stata girata una delle scene più drammatiche del noir Senza perdono, una produzione tutta genovese (Mastice Film con Capra Pictures), firmata dal regista Paolo Pisoni, il cui coprotagonista è Enrique Balbontin, il noto attore genovese, che per la prima volta dismette i panni del comico per calarsi in una parte drammatica. Con lui occupa la scena da protagonista Margherita Romeo Messeri, napoletana di origini, ma genovese d'adozione dopo gli studi allo Stabile.

La pellicola muove da un terribile e inaccettabile lutto subìto dalla protagonista, Chiara (interpretata da Romeo Messeri) e dalla sua imperativa ricerca di giustizia. L'ispettore Germi (Balbontin) è chiamato ad indagare in una Genova periferica, eccentrica, disassata, spostata tutta a ponente e tutta a mare, sulle banchine del porto. E, per rendere le riprese del funerale concrete e verisimili, la produzione ha chiesto l'affiancamento di A.Se.F., l'azienda dei trasporti funebri del Comune di Genova. Uomini, mezzi e arredi, sono stati messi a disposizione, atto (quasi) dovuto a fronte di un progetto che rimette Genova e le sue molte anime sotto l'occhio di bue, proprio come nei polizieschi degli anni Settanta.

Enrique Balbontin non teme di dismettere temporaneamente le vesti del comico per il grande schermo. Anzi, lancia un appello ai genovesi: «Per la prima volta ricopro un ruolo drammatico in un film che si svolge tutto nel ponente genovese - commenta - I genovesi, che ben mi conoscono, avranno modo di vedere qualcosa di nuovo, diverso. Li aspetto tutti al cinema, con Senza perdono». Nessun timore dunque nell'accogliere una nuova sfida, come per l'attrice protagonista: «Ho studiato recitazione e vissuto a Genova - dice Margherita Romeo Messeri - È stato un periodo meraviglioso, il più significativo della mia vita. Tanto che stavo pensando di continuare a vivere in questa città. Quando mi hanno proposto di fare questo film, per me è stata un’occasione per rivivere questa città». L’attrice sottolinea che «Il film ha un significato emotivo molto importante, per cui sono venuta a Genova con grande gioia».

Il regista Paolo Pisoni, già autore del lungometraggio Lazzaro, assicura che Senza perdono sarà presentato nei festival di cinema indipendente in ambito nazionale e internazionale. «Con questo film - aggiunge - abbiamo certamente la possibilità di arrivare a distributori su larga scala. Naturalmente il film avrà una presentazione ufficiale a Genova. Con Lazzaro la città rispose con entusiasmo e credo che per questo mio secondo film non possa che andare allo stesso modo».

I vertici di A.Se.F. hanno accolto la richiesta di prestare personale, mezzi e competenze alla produzione, certi che il cinema sia «Un mezzo di comunicazione con un appeal del tutto speciale - commentano l'amministratore unico Maurizio Barabino e il dirigente amministrativo Franco Rossetti - Affiancare produzione genovesi, anche indipendenti, o grandi produzioni ma che lavorino nella nostra Genova, significa veicolarne la bellezza all'esterno. Il cinema è il mezzo perfetto per narrare la città. Prestiamo sempre molto volentieri la nostra consulenza. Il cinema riesce a trasmettere emozioni come nessun altro mezzo di comunicazione di massa. Dare il nostro contributo è un gesto di grande spontaneità».

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