Fabio Concato: «Con Musico Ambulante celebro la mia carriera girovaga»

Genova, 02/02/2023.

La classe e l'eleganza della musica di Fabio Concato tornano a Genova, in occasione della tappa ligure del Musico Ambulante Tour, in programma sabato 4 febbraio alle ore 21 al Teatro Rina e Gilberto Govi.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il cantautore milanese, per avere qualche anticipazione sullo spettacolo, partendo proprio dal titolo, Musico Ambulante, scelto per celebrare ben «quarantacinque anni di attività girovaga che, dopo tutto questo tempo, ancora mi piace tantissimo». 

«Non posso fare meno di viaggiare. Quando torno a casa mi rilasso, ma dopo al massimo quattro giorni inizio a soffrire di una nostalgia molto simile alla saudade brasiliana e non vedo l'ora di ripartire, per portare la mia musica in giro. Non importa se si tratta di grandi città o piccoli centri, mi basta muovermi. La fase della scrittura è importantissima, ma vuoi mettere essere in tour?», afferma Fabio Concato con entusiasmo.

Sul palco del Teatro Govi di Genova Bolzaneto Concato porta due ore di canzoni, dagli anni Settanta fino ad oggi: «in realtà negli ultimi anni ho pubblicato poco materiale, ma poco male! La musica è comunicazione, mi concentro su questo e utilizzo il tempo che trascorro in scena per raccontarmi, in modo essenziale, senza particolari effetti speciali, godendo della vicinanza del pubblico che spesso interagisce con me, visto che mi diverto anche a fare qualche battuta. Il teatro è un posto speciale per questo tipo di dialogo con gli spettatori».

Domenica Bestiale, Fiore di Maggio, Rosalina, Speriamo che piova sono brani in scaletta a cui il pubblico è particolarmente affezionato, a cui molti di noi collegano ricordi ed emozioni. Ma qual è la canzone a cui sono legati più saldamente i ricordi di Fabio Concato?  «Dopo la scomparsa di mio papà nel 1987 ho atteso qualche tempo, per metabolizzare la perdita e poi ho scritto quello che io reputo il mio biglietto da visita, Gigi (il nome di battesimo del padre). Una canzone che ha toccato molte persone, indipendentemente dai loro gusti legati al concetto di genere musicale e che mi ha aiutato in un momento difficile. La musica è un grande supporto in queste situazioni...».

A proposito di ricordi: Fabio Concato, negli anni Settanta, è stato autore di testi e musiche per il Derby, un locale mitico di Milano in cui si potevano incontrare personaggi del calibro di Giorgio Gaber, Enzo Iannacci, Cochi e Renato. «Avevo vent'anni, Giorgio uno in più di me, Enzo era un po' più grande. Ero a tu per tu con personaggi giganteschi. Sono stati anni irripetibili, il Derby è stata una palestra dove ho affinato l'arte della scrittura, un luogo all'avanguardia, come se ne trovano molti ancora oggi a Milano. Anche lì la vicinanza col pubblico era una caratteristica principale. L'artista si esibiva e a pochi metri c'erano i tavoli, con i camerieri che giravano».

Milano è la città natale di Fabio Concato, una metropoli da cui tutto sembra partire, per poi raggiungere gli altri luoghi. «È una città in cui sto meglio ora, rispetto a trent'anni fa, un luogo in eterno movimento. A volte forse troppo, visto che sono sempre tutti incazzati, ma dal punto di vista del fermento culturale è innegabile che ci sia tanto da scoprire». Un amore reciproco, visto che Fabio nel 2020 ha vinto l'Ambrogino d'Oro, un premio conferito dal Comune di Milano alle personalità che hanno dato lustro al capoluogo meneghino.

A questa onoreficenza si è aggiunto il Premio Tenco, nel 2022, che Fabio Concato ha dedicato all'immenso Pino Daniele: «eravamo insieme proprio in occasione dell'edizione del 1977. Ricordo che tra il pubblico c'era anche mio padre, che lo apprezzò particolarmente e mi disse guarda che questo è bravo, ti farà concorrenza. Era un musicista unico, avrei voluto fare più cose con lui, così come con Lucio Dalla».

Lo stile di Concato è sempre stato influenzato dal jazz, con incursioni nelle sonorità tipiche della Bossanova brasiliana. Queste atmosfere si sono spesso mescolate ad altri suoni, dando vita a collaborazioni con molti artisti come Anna Oxa, Samuele Bersani, Michele Zarrillo. Ma cosa pensa Fabio Concato della scena attuale? «Ci sono ottimi arrangiatori, sanno usare i suoni in una maniera impeccabile, ma per quanto riguarda la scrittura mi viene in mente sempre Samuele e poi Niccolò Fabi».

Concludiamo la nostra chiacchierata dandoci appuntamento al Teatro Govi, sabato 4 febbraio alle ore 21, ma prima di lasciarci torniamo a parlare di città, in questo caso la nostra. «Genova è affascinante, è come se mi accendessi ogni volta che ci arrivo!».

Di Paola Popa

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