Ucraina, il viaggio da Genova in Polonia con Yacht Club Italiano per aiutare i profughi

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Genova, 16/03/2022.

La sera di martedì 8 marzo, Riccardo Casale, Alberto Magnani, Ettore Boschetti, Francesco Rebaudi, Angelo Dufour, Nicolò Caffarena e Stefania Savio, partono alla volta del confine tra Polonia e Ucraina. Sono sette soci dello Yacht Club Italiano con sede a Genova la cui missione è stata duplice: consegnare beni di prima necessità ai centri di accoglienza al confine e portare in Italia 20 profughi individuati prima della partenza, che al momento alloggiano a Recco nella struttura dei Frati Francescani Minori.

Partiti da Genova intorno alle 21, i sette arrivano in Polonia la mattina del giorno dopo, con un largo anticipo rispetto all'orario prestabilito per il prelievo dei profughi, fissato a Przemysl per le 4 di notte. Per questo motivo, parte della giornata la passano nel centro logistico consegnando i beni che avevamo trasportato a un'organizzazione gestita interamente da ucraini, con i quali hanno avuto occasione di parlare.

«Sebbene quella con cui abbiamo parlato sia una minima percentuale della popolazione ucraina, ciò che abbiamo percepito è la determinazione a non lasciare il loro paese e non arrendersi, nonostante la paura e la stanchezza dovuta agli sforzi che stanno facendo da qualche settimana a questa parte» racconta Francesco Rebaudi.

La loro missione continua con l'arrivo al centro di accoglienza di Przemysl, che altro non è che un enorme centro commerciale svuotato di tutte le attività commerciali e adibito a ospitare la popolazione ucraina in fuga dalla guerra. In questi spazi si svolge tutta la burocrazia legata all'entrata in Europa, e molte donne e bambini dormono per terra o su brandine di fortuna. Nessuna traccia di uomini over 18 e nemmeno di anziani, i quali sono rimasti nel proprio paese per combattere. «Le ragazze da sole erano davvero poche in questo centro, molte si sono fermate in Ucraina per aiutare gli uomini con la guerra - continua il suo racconto Francesco - La stragrande maggioranza delle donne che abbiamo incontrato stavano scappando per mettere in salvo i proprio figli».

Prima di intraprendere il viaggio di ritorno verso l'Italia, individuano 18 profughi su 20 all'interno del centro di accoglienza, e vanno a recuperare le due persone mancanti al confine con l'Ucraina. Infatti, questi erano in procinto attraversare i confini con l'autobus adibito al trasporto della popolazione ucraina oltreconfine, che in quel momento era imbottigliato nel traffico e non aveva consentito loro di raggiungere Przemysl.

Una volta insieme, il viaggio riprende con destinazione Genova. Tra pause per riposarsi e per mangiare, e molte domande sull'Italia, alle 7.40 di venerdì 11 marzo, i 20 profughi ucraini accompagnati dal team dello Yacht Club Italiano sono giunti a Recco con i loro pochi bagagli, fatti in fretta per fuggire dalla guerra.

«Per tutti, o quasi, era la prima volta in Italia e più in generale in Europa. Una volta entrati in Liguria, attraverso la strada che passa per Serravalle, tutti i passeggeri erano estasiati dalle curve e dal panorama collinare e montuoso. Quando poi hanno visto il mare e il panorama della loro nuova dimora erano felicissimi». Ciò che in questo momento servirebbe a queste persono sono volontari che possano insegnare l'italiano per semplificare l'inserimento dei bambini a scuola e delle donne nella società italiana. Inoltre, si possono effettuare donazioni attraverso i seguenti dati:

Bonifico bancario
Denominazione: Yacht Club Italiano
C/O Banca Passadore
Conto n 965256IBAN IT58K 03332 01400 000000965256
Swift/BIC PASBITGG
Causale: Sostegno popolazione Ucraina

Di Silvia Frattini

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