A Genova il gelato con i colori dell'Ucraina: «Ma non lo vendiamo. Ecco il nostro messaggio»

Andrea Valdettaro - profilo Facebook

Genova, 07/03/2022.

Un nuovo gusto di gelato giallo-blu, al bancone della Cremeria degli Artisti a Marassi. Una targhetta che, al posto del nome del gusto, riporta: «Freedom (Libertà) e come tale, non è in vendita». Il messaggio è più che chiaro e rappresenta solo un piccolo ma significativo gesto di vicinanza da parte della gelateria di piazza Galileo Ferraris nei confronti dell'Ucraina.

«Non abbiamo mai fatto il "puffo", ma la vita spesso insegna che c'è sempre una prima volta...». Esordisce così il proprietario della gelateria, Andrea Vallettaro, in un suo post su Facebook che mostra la foto del bancone. Il colore blu del famoso gusto puffo viene così affiancato al giallo, per andare a ricreare i colori della bandiera dell'Ucraina, colpita dalla guerra. Vediamo come questi due colori insieme però non vogliano rappresentare soltanto un Paese, ma un vero e proprio messaggio di libertà. «È lì... al centro del banco, e nessuno lo può prendere o portare via - indica il post - Non lo vendiamo. Perché è un principio. E come tale non lo si può toccare o prendere. È inviolabile». Questa la scelta della Cremeria degli Artisti, che tiene a specificare: «Non è un messaggio pro Ucraina e contro la Russia. Non è contro nulla, se non contro un unico inviolabile principio universale. Contro una guerra con vittime di violenza: su ambo i fronti».

E si esortano i colleghi, gelatai e non, ad agire seguendo lo stesso principio: «Lo pubblichiamo anche per suggerire, a chi ne avesse voglia, di esprimere un concetto analogo. Ognuno può trovare una modalità che ritiene più idonea, in base a come si sente di esprimerla. I colori sono quelli dell'Ucraina, perché in questo momento sono loro l'esempio e il capro espiatorio massimo di ciò che è in gioco. In gioco per tutti. È un qualcosa contro la libertà di vita, di esprimersi, di difendersi. Che fa leva su un ricatto su scala mondiale».

«Sperando che il dissenso espresso, quasi mondiale, verso questa forma "politica" – aggiunge il post - possa sostenere sempre di più quei russi oppressi e in disaccordo, nel trovare il coraggio per far sentire, non senza rischi, anche la loro voce». Andrea Vallettaro spiega come è nata l’idea del nuovo gusto: «Il gelato è una delle tante materie che io trasformo e lavoro. E come tale posso usarla nobilmente anche per comunicare qualcosa di differente e inusuale. Al pari di carta, legno, pietra o altro…». 

E poi aggiunge un N.B. (nota bene) al suo discorso, rivelando ai lettori chi altro si nasconde dietro all'iniziativa: «Quando ho pensato di realizzare questa vaschetta, per correttezza, ne ho voluto parlare con un mio dipendente, un bravissimo ragazzo, russo. Però quando, quello stesso giorno, l'ho visto arrivare a lavoro con una fascia al braccio con i colori dell'Ucraina, ho capito che non ce ne sarebbe stato bisogno. Perché eravamo esattamente sulla medesima linea di pensiero. Tant'è che mi ha chiesto se poteva essere lui stesso a farla materialmente... e così ha fatto...». Vallettaro decide di consludere il suo messaggio con una forte presa di posizione, che rispecchia il nome del nuovo gusto di gelato: «I simboli non si possono vendere. Perché non gli si potrà mai dare un prezzo».

Di Elisa Morando

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