Gattafin, il raviolone fritto ligure: la ricetta e perché si chiama così

via IG: nondisolopane - La mia Liguria

Genova, 30/01/2022.

Piatto tipico della cucina tradizionale di Levanto, il Gattafin è un raviolone fritto farcito di erbette selvatiche, cipolla, uova e formaggio. Nasce secoli fa a Levanto e la sua ricetta si diffonde presto in tutta la zona del Levante ligure, in quella fascia costiera che porta fino a La Spezia. Oggi il suo nome Gattafin è un marchio, la cui denominazione è stata registrata dall’associazione Sapori di Levanto per tutelarne la tradizione.

Sono due le leggende legate all’etimologia del nome. La prima, la più antica, risale al Trecento, secondo la quale le cuoche indicavano con il termine «gattafure» le torte con il ripieno, da cui poi sono nati i ravioli. La seconda riporta invece alle zone di Levanto: si narra che i lavoratori della cava di pietra situata nella località la Gatta, vicino al comune ligure, raccogliessero alla fine del turno delle profumate erbe selvatiche che poi portavano a casa la sera; le mogli, che utilizzavano quelle erbette come ripieno per i loro ravioli fritti, le battezzarono così le «finezze della Gatta». Si tratta di una ricetta molto facile da preparare ma davvero gustosa. Ecco gli ingredienti e la ricetta del Gattafin (fonte LaMiaLiguria.it).

Ingredienti. Per il ripieno: bietole erbette o selvatiche, erbette miste di campo, cipollotti o cipolle dolci, maggiorana fresca, uova, parmigiano grattugiato, pecorino sardo stagionato, olio extravergine d'oliva, sale marino (pepe o noce moscata) facoltativa ricotta fresca. Per l'impasto pasta Farina tipo “O”, olio extravergine d'oliva, sale, acqua (vino bianco oppure un uovo).

Preparazione. Per la sfoglia lavorare la farina con un filo di olio, l'acqua e un pizzico di sale fino ad ottenere un composto liscio e morbido. Farlo riposare per mezz'ora avvolto nella pellicola. Nel frattempo lavare le erbette, lessarle in acqua salata, scolarle bene e quando sono fredde tritarle. Far rosolare in una padella capiente lo scalogno tritato con un filo di olio, aggiungere poi le erbette e far cuocere. A parte mescolare le uova sbattute con il parmigiano, il pecorino, la ricotta, un pizzico di pepe e in ultimo le erbette ben rosolate. Aromatizzare il tutto con maggiorana e noce moscata. Infine tirare la sfoglia sottile, tagliare dei dischi e al centro di ciascuno mettere un cucchiaio di composto, chiudere i dischi a mezzaluna, premere bene i bordi e friggere i ravioli in una padella con dell'olio bollente. Servire i ravioli ben scolati e caldi.

Di Elisa Morando

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