Al Galata la mostra Presenza italiana a Santo Domingo, aspettando l'apertura del Museo dell'Emigrazione Italiana

Elisa Morando

Genova, 11/11/2021.

Inaugurata la mostra al Galata Museo del Mare di Genova, visitabile dal 12 novembre al 5 dicembre 2021: il titolo dell'esposizione è Presenza italiana a Santo Domingo. Dalla metà dell’800 ad oggi, piccolo estratto del libro L'eredità italiana nella Repubblica Dominicana. Storia, Architettura, Economia e Società.

Si tratta di un primo assaggio delle iniziative #AspettandoilMEI, che accorciano l'attesa dell'apertura del nuovo Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana alla Commenda di Pré di Genova, prevista per la primavera del 2022. La mostra, a cura dell’ex Ambasciatore d’Italia a Santo Domingo Andrea Canepari e con la collaborazione del giornalista e fotografo Andrea Vierucci, vuole raccontare le storie di italiani che un giorno salparono il mare per andare a costruire un futuro migliore nella Repubblica Domenicana. Storie di speranze e sogni che si sono intrecciate con quelle di una cultura diversa e hanno spesso dato vita a qualcosa di straordinario. Storie di nuove architetture, di fabbriche, di ristoranti, di giornali che gli italiani con il loro entusiasmo hanno fatto nascere in terre lontane. L’esposizione sarà visitabile fino al 5 dicembre 2021, anche in versione online (che presenterà inoltre la versione digitale del volume da cui è tratta la mostra, numerosi contributi, testimonianze e video e una storia a fumetti per bambini).

#AspettandoilMei rappresenta un cammino importante, appena cominciato. Il Museo della Commenda di Genova è stato fasciato in questi giorni con le immagini di alcune delle mostre che ospiterà; le istituzioni e i curatori del futuro museo si sono incontrati per firmare e dare vita alla Fondazione del Museo. La mostra inaugurata al Galata è una primizia del museo, ha come oggetto una storia meno conosciuta rispetto a quella, ad esempio, dell’emigrazione negli Stati Uniti, ma comunque importantissima per la nostra cultura, soprattutto per ricucire relazioni e andare a creare un grande mosaico di culture.

Barbara Grosso, Assessore alla Cultura del Comune di Genova, che sta seguendo fin dalla nascita il progetto, dichiara: «È una settimana piena per il nostro Museo dell’Emigrazione. Questa mostra rappresenta un avvicinamento rispetto all’apertura in primavera ed è un grande lavoro di squadra: stiamo lavorando tutti insieme, non solo per quanto riguarda i lavori strutturali, ma anche per quelli organizzativi e di allestimento. Si racconta una storia non scontata, volta a dimostrare quanto i genovesi siano stati ambasciatori della nostra città nel mondo, di come siano riusciti, nei luoghi in cui sono approdati, a lasciare un segno indelebile. Stiamo raccontando in questo periodo quello che hanno lasciato grandi personaggi, come Niccolò Paganini o Cristoforo Colombo, ma vogliamo trasmettere anche le avventure di persone comuni».

Il curatore Andrea Vierucci spiega: «L’immigrazione italiana a Santo Domingo è un esempio di immigrazione virtuosa: le capacità e la cultura degli italiani si sono amalgamate alla perfezione con quelle del luogo, hanno contribuito in campo architettonico, culturale ed artistico. Questa mostra è un breve estratto del volume curato dall’ex ambasciatore Canevari, L’eredità italiana nella Repubblica Dominicana, che tenta di far comprendere l’enorme valore dei rapporti diplomatici in ogni ambito, del ponte costruito tra due Paesi così lontani, ma così unite dal punto di vista culturale ed economico». 

L’Assessore alla Cultura della Regione Liguria Ilaria Cavo afferma: «Aver detto sì a questo progetto nel 2015 ci ha spinto a cercare una sede, a firmare un accordo, a sottoscrivere la Fondazione. Abbiamo qui la possibilità di fondare un Museo Nazionale di alto calibro, che vuole trasmettere ai visitatori il risultato di un lavoro di archeologia culturale, che possa dare anima a qualcosa che avevamo a portata di mano, ma che aveva bisogno di essere riportato in luce. Ci sarà una forte legame con altre realtà, a partire dalla Reggia di Venaria di Torino che esporrà la stessa mostra, ma anche con la Biblioteca Civica Berio, che curerà letture a tema e un’esposizione bibliografica; si vorrà far crescere il più possibile un flusso di visitatori da tutto il mondo».

Nicoletta Viziano, Presidente del Mu.MA, aggiunge: «Le relazioni di cui si è parlato oggi hanno fatto sì che tutti si convincessero che la Commenda di Pré fosse la sede ideale, l’ultimo punto di terraferma prima di imbarcarsi per un futuro lontano. Aspettando il Mei è un percorso di avvicinamento, di cui fa parte anche il gemellaggio tra la Statua della Libertà e la Lanterna. Racconta di italiani che hanno trovato fortuna all’estero, ma che hanno voluto restituire qualcosa al nostro paese». E il Presidente del Comitato di indirizzo del Museo Paolo Masini conclude dicendo: «Il Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana è un museo che volevano tutti. Noi abbiamo insistito perché nascesse a Genova. Ora resta solo da trovare il filo conduttore che ci conduca tra le centinaia di storie, tutte incredibili e da ricordare».

Di Elisa Morando

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