Genova, 21/09/2021.
Lunedì 24 settembre ha calcato il palco del
Teatro Carlo Felice di
Genova la Giovine Orchestra Genovese
(detta anche GOG).
Si è trattato di un primissimo spettacolo per inaugurare la nuova
stagione dell'orchestra, che spera di non dover essere
costretta a fermare la sua musica a causa della pandemia.
Entrando all'interno del Teatro, è impossibile non notare la
quantità di persone desiderose di prendere posto per godersi questo
primo spettacolo. Vedere la sala del Carlo Felice
ghermita è la prova concreta che avevamo - e ancora abbiamo -
terribilmente bisogno di quelle poltroncine rosse e delle luci
soffuse.
Inizia lo spettacolo.
Un concerto per orchestra diviso in due atti distinti, diretto
dal Maestro Pietro Borgonovo.
Nel primo tempo la Giovine Orchestra Genovese si è esibita
in Tagli di Luce del compositore
Adriano Guarnieri, che proprio riguardo a questa
composizione dice: «Il brano presenta le caratteristiche di un
concerto grosso, in quanto vi è un alternanza della grande
orchestra con un piccolo gruppo cameristico della stessa orchestra
sinfonica. Vi sono improvvise accensioni delle quattro trombe che
fuoriescono dal magma sonoro. Lampi improvvisi che si alternano a
slanci lirici di pochi strumenti, penetranti e visionari,
sospesi..».
I colpi di scena e il dialogo sinfonico dell'orchestra vogliono essere come tagli su una tela, per questo motivo l'intera opera è dedicata a Lucio Fontana e alla sua arte dolorosa e dal profondo significato esistenziale.
Un brano dai toni eroici che trova una perfetta connessione nel
secondo tempo del concerto della Giovine Orchestra
Genovese, che si esibisce nella Sinfonia n.6 in fa
maggiore di Ludwig van
Beethoven.
La Pastorale rappresenta un'eccezione
di questo periodo caratterizzato da atmosfere e gestualità
drammatiche, infatti è una sinfonia pacata e bucolica, che conduce
l'ascoltatore attraverso le campagne viennesi, che hanno
ispirato il Maestro di Bonn.
Alla fine del concerto gli applausi si sprecano. La Giovine Orchestra Genovese esce di scena acclamata dal suo pubblico, mentre per le scale del teatro le persone si lasciano andare a considerazioni sullo spettacolo.
Di Silvia Frattini