Le antiche ville nobiliari di Cornigliano in un documentario, un patrimonio da scoprire

Contenuto in collaborazione con Coop Liguria

Genova, 19/06/2021.

La rinascita di Cornigliano passa anche dalla riscoperta delle sue ville storiche. Ville spesso poco conosciute, ma che si rivelano essere vere e proprie meraviglie, tanto che già negli ultimi due anni sono state aperte in concomitanza con i palazzi storici del centro città, durante i Rolli Days. Della loro valorizzazione se ne occupa da diversi anni l'Ascovil, Associazione ville storiche di Cornigliano, che ora ha dato vita, grazie al supporto di Coop Liguria e alla regia di Matteo Valenti, ad un documentario.

Sono oltre venti le ville ancora oggi presenti a Cornigliano (in origine erano ben 36), alcune sono pubbliche, ma per lo più si tratta di residenze private, trasformate nel corso dei secoli in abitazioni e condomini. Le ville di Cornigliano erano in origine residenze di villeggiatura delle famiglie nobiliari genovesi, che tra la collina e il litorale trascorrevano le estati. Le dimore risalgono principalmente a un periodo che va dal '400 al '700 e furono costruite nella zona che oggi comprende Cornigliano, Coronata e fino al promontorio di Erzelli. La più grande e la più conosciuta è indubbiamente Villa Bombrini, ma ci sono anche Villa Serra e villa Dufour, solo per citarne alcune. Non solo ville, ma anche torri fortificate, che servivano alla nobiltà genovesi dell'epoca per difendersi dalle incursioni dei pirati. Oltre a mostrare le ville e a raccontarne la storia, il documentario offre anche qualche cenno sulle ricche famiglie che le hanno abitate nel corso dei secoli, come gli Spinola, i Pallavicini, i Doria, i Serra, i Durazzo, e proietta lo spettatore in un viaggio virtuale alla scoperta della Cornigliano del Quattro e Cinquecento.

Grazie a questo video di poco più di quindici minuti, che non a caso si chiama Cornigliano da scoprire, si possono conoscere particolari e indizi che mirano a stimolare nel pubblico la voglia di andare a vedere dal vivo le ville e i loro tesori nascosti. Perché per molti genovesi la zona di Cornigliano è ancora oggi legata al suo ruolo industriale e inconsapevolmente il quartiere viene attraversato senza curarsi della sua ricca storia e delle sue bellezze.

Il documentario, che ha ottenuto il patrocinio del Municipio VI Medio Ponente, è visibile interamente sia sulla pagina Facebook Ascovil - Associazione delle ville di Cornigliano, sia sul sito Coop sei tu, dedicato alle attività sociali di Coop Liguria.

Così Roberto Pitalis, presidente Coop Liguria ha commentato l'uscita del documentario: «Un evento particolare di valorizzazione del territorio di Cornigliano. Dobbiamo ringraziare le persone che si impegnano a portare avanti il progetto e a rendere disponibile questo patrimonio per tutti, non solo per i genovesi. Coop Liguria partecipa con piacere a questa iniziativa perché è qualcosa di insito nel nostro Dna e nei nostri valori, ossia investire risorse sul nostro territorio, promuovere la diffusione della cultura, dando visibilità a un’eccellenza e sostenendo chi si mette a servizio della comunità come volontario».

Filippo Tassara, presidente Ascovil, Associazione delle Ville Storiche di Cornigliano, ha raccontato la genesi del documentario e del lavoro sulla valorizzazione delle ville storiche: «Questo progetto culturale è il culmine di un'attività iniziata molti anni fa. Nel 2015 un gruppetto di appassionati e studiosi ha iniziato a ragionare sul sitema di ville di Cornigliano, che erano abbastanza sconosciute ai genovesi e persino a chi viveva nel quartiere. Pian piano le persone hanno potuto scoprire che quegli edifici non erano casermoni senza nome, ma dimore storiche. Da lì abbiamo cominciato a lavorare con costanza al progetto, prima è nato un libro, poi abbiamo iniziato ad aprire le ville. Crediamo che questi edifici non siano solo oggtto di studio, ma abbiano un valore importante per il territorio e per la città». 

«Quando mi è stato chiesto di girare un documentario su Cornigliano, oltre a villa Bombrini non conoscevo nulla. Per me Cornigliano era solo una stazione ferroviaria tra Pegli e il centro. Penso di non essermici mai fermato - ha detto il regista Matteo Valenti, presentando l'iniziativa - Con questo lavoro ho scoperto che c'è un patrimonio enorme e spero lo scoprano presto anche i genovesi».

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