La Casa dei Cantautori a Genova, presentato il progetto nel ricordo di Franco Battiato

Elisa Morando

Genova, 18/05/2021.

Presentato il progetto della Casa dei Cantautori, nell'Abbazia di San Giuliano di Corso Italia, che sarà probabilmente inaugurata nel 2023 (finanziamento di oltre 3 mln di euro dal ministero della Cultura). Presenti, per l'occasione, il presidente della regione Liguria Giovanni Toti, l'assessore regionale alla Cultura e alla Formazione Ilaria Cavo, l'assessore alla Cultura del Comune di Genova Barbara Grosso e il ministro della cultura Dario Franceschini (in diretta streaming), oltre alla cantante e moglie di Fabrizio De André Dori Ghezzi e al cantautore Gino Paoli (in collegamento telefonico).

Durante la mattinata, si sono aperte le porte dell’Abbazia di San Giuliano, futura casa del cantautorato italiano. Il progetto, con percorso espositivo multimediale, è stato presentato proprio nel giorno, martedì 18 maggio 2021, in cui ci ha lasciato Franco Battiato, uno dei più grandi cantautori del panorama italiano. Ed è a lui che viene dedicato questo nuovo progetto, con le note de La cura che risuonano nel chiostro.

La Casa Museo dell'Abbazia di San Giuliano, a poche decine di metri dal borgo di Boccadasse, si trova nel luogo dove molta parte della storia del cantautorato ligure ebbe inizio. Umberto Bindi e Bruno Lauzi si vedevano spesso proprio a Boccadasse, poi vi furono Luigi Tenco e Gino Paoli, mentre al 'Garden' del Lido, tra San Giuliano e il borgo simbolo di Genova, si incontrarono per la prima volta Fabrizio De André e Dori Ghezzi. Si va dalla Scuola genovese al cantautorato degli anni ‘60, dalla fine del millennio all’ultimo decennio dei nuovi cantautori genovesi come Alfa, Jack Savoretti e Alberto Bof. La vera attrattiva anche dall'estero per gli amanti della musica sarà l’esposizione dell'oggettistica, che è emozionale e unica. Saranno presenti, ad esempio, tre chitarre di Fabrizio De André, la tuta che Battiato ha indossato per Fetus, la locandina di 'Rimini' di Faber, la Lambretta di Gaber, e numerose fotografie come quella di Tenco e Lauzi insieme. 

Gli spazi espositivi della Casa dei Cantautori si articoleranno su due piani. Un piano terreno nel quale si parte da 'Genova 1925' con la canzone genovese e con 'Genova 1953' con Umberto Bindi, Bruno Lauzi, Luigi Tenco, Gino Paoli, Nanni Ricordi, Piero Ciampi, Cantacronache e Nuovo Canzoniere Italiano. Si passa a 'Milano 1953' con Giorgio Gaber e 'Milano 1958' con Dario Fo, Enzo Jannacci e Sergio Endrigo. Al primo piano gli ambienti espositivi dedicati a Mogol-Battisti, De André, a 'Napoli' con Pino Daniele, Edoardo Bennato, Alan Sorrenti, Enzo Avitabile, Enzo Gragnianiello, Teresa De Sio quindi 'Sicilia' con Franco Battiato e Carmen Consoli. E poi Paolo Conte e Ivano Fossati. Sempre al primo piano trova spazio 'Roma 1972' con Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Claudio Baglioni, Rino Gaetano, Riccardo Cocciante, Renato Zero. Ed ecco 'Milano 1970' con Eugenio Finardi, Claudio Rocchi, Gianna Nannini, Roberto Vecchioni, Angelo Branduardi, Ivan Graziani, Enrico Ruggeri, Jovanotti. Al primo piano presente anche la 'Via Emilia' con Francesco Guccini, Luciano Ligabue, Lucio Dalla, Ron, Pierangelo Bertoli, Vasco Rossi, Luca Carboni, Samuele Bersani. Tra i cimeli che saranno custoditi nella Casa dei Cantautori anche la celebre Lambretta della 'Ballata del Cerutti Gino', appartenuta a Giorgio Gaber.

Il presidente della regione Liguria Giovanni Toti esordisce: «Oggi ricordiamo un grande della musica in Italia. Appena ho saputo della notizia stamattina, ho ripercorso i momenti della mia vita, le estati, i ricordi accompagnati dalle sue canzoni. È un evento importante per la rinascita della cultura. Facciamo presto, dimostriamo che il nostro è un Paese che vuole ripartire, dare sfogo alle sue potenzialità e ai suoi talenti, mettersi in moto dopo questo letargo forzato e fare qualcosa che stupisca tutti. Questo dovrà essere un museo vivo e vivace, dovrà far trasparire dai muri tutta l’emozione che la musica può trasmettere».

«La Casa dei cantautori è un altro polo culturale che nasce a Genova - dice l'assessore Barbara Grosso - e costituisce un progetto importante perché prevede non soltanto uno spazio espositivo, ma anche un luogo in cui i giovani potranno vivere la musica, conoscerla e studiarla, per poter poi trasmettere il loro talento». L'assessore Ilaria Cavo aggiunge: «Il primo passo sarà la progettazione del percorso museale, ma quello successivo sarà l’organizzazione degli spazi della Chiesa, acquistata dal Ministero, che diventerà presto luogo di prove e concerti».

I curatori in diretta streaming spiegano come sarà organizzata l'esposizione: «Siamo partiti da una struttura esistente, per cui ogni ambiente è stato interpretato e rispettato, per inserire all’interno di un percorso continuo personalità anche molto diverse tra loro. Vogliamo dare al visitatore la possibilità di vivere un’esperienza completa, grazie all’accompagnamento sonoro vogliamo che ciascuno possa percorrere ambienti intimi che riportino alla mente la storia del cantautorato italiano».

Dori Ghezzi interviene commossa ricordando l’artista e amico Battiato, sostenendo: «Non si muore mai. E per alcuni questa frase vale ancora di più. Nel 2000 Franco fece un omaggio a Fabrizio insieme ad altri artisti, e in quell’occasione, cantando Amore che vieni amore che vai, si commosse talmente tanto da dover smettere di cantare». Ed è con il video di questo evento che Dori Ghezzi vuole presentare due tra gli oggetti più preziosi che saranno esposti nel museo: la chitarra che Faber suonava a casa, che teneva sempre con lui, e il mandolino con cui ha suonato tante delle sue canzoni, tra cui la celebre Princesa.

Sullo schermo compare anche il giovane cantautore Alfa, che dice: «Genova è una città che ispira, ho scritto le mia canzoni camminando sulla Passeggiata a mare di Nervi con le cuffiette nelle orecchie. Ho provato a vivere sei mesi a Milano per studiare, ma non sono riuscito a comporre un solo verso. Io e i miei colleghi e amici genovesi ci ispiriamo alla nostra città e sarà per noi un onore comparire all’interno di questo museo».

In collegamento telefonico interviene il cantautore Gino Paoli. «La nuova canzone è nata qui, sul mare, grazie a quattro ragazzi (intendendo Lauzi, Tenco, Bindi e lui), senza i quali non sarebbero successe tante cose. È stato grazie al nostro cambio di prospettiva che è stata aperta una nuova strada». Conclude la presentazione il Ministro alla Cultura Dario Franceschini: «Oggi è una bella giornata, ma segnata dal dolore per la perdita di Franco Battiato. Dobbiamo ricordarci sempre che la generazione dei grandi cantautori italiani ha influenzato le vite di milioni e milioni di persone, ha accompagnato la crescita di ciascuno, per cui deve essere difesa e non essere definita soltanto musica leggera. È giusto che la Casa dei Cantautori nasca a Genova».

Di Elisa Morando

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