Il Parco storico di Villa Duchessa di Galliera, con i daini e le caprette

Cristina Torriano

Genova, 30/04/2021.

Poco distante dal centro di Genova, a Voltri, si trova il grande parco di Villa della Duchessa di Galliera: 32 ettari di terreno e 18 chilometri di viali. Il parco, fatto realizzare dalla famiglia Brignole-Sale nel XVIII secolo, ospita un grande giardino all'italiana, un teatro bomboniera del 1785, un bosco romantico, un castello neoromanico con grotte e cascate artificiali, ulivi, daini, caprette tibetane ed un antico santuario realizzati su una collina che domina Voltri ed il Mar Ligure fra Genova e Savona

Il nome Villa della Duchessa di Galliera si deve alla sua ultima proprietaria, Maria Brignole Sale De Ferrari, che nel 1872 fece realizzare il giardino romantico. Nel 1888 la duchessa lasciò la villa e il parco in eredità perpetua all’Opera Pia Brignole Sale. Dal 1931 è in uso al Comune di Genova, inizialmente in affitto e poi dal 1985 in proprietà, tranne il palazzo e l’antistante giardino.

Il giardino divenne famoso nella prima metà dell’Ottocento per le sue camelie e la collezione di agrumi, talmente apprezzati che venivano inviati regolarmente come regalo a Maria Teresa, regina di Sardegna e moglie di Carlo Alberto di Savoia. 

Negli ultimi anni della seconda guerra mondiale le truppe tedesche la dotarono di opere difensive per il controllo della costa e delle valli Leira e Cerusa. Mentre le trincee non sono più visibili sono ancora presenti bunker di vedetta e di ricovero.

L’entrata principale del Parco Storico di Villa Duchessa di Galliera è in Vico Nicolò da Corte 2 a Genova Voltri, facilmente raggiungibile in treno scendendo alla stazione di Genova Voltri e poi con una passeggiata di circa 500 metri percorribili in pochi minuti a piedi.

Se invece optate per l’auto, tenete presente che il Parco è nato in un contesto urbano antico, pertanto non era stato pensato per essere raggiunto in auto né, a maggior ragione, per accogliere grandi quantità di automobili. Tuttavia, sul lato mare di via Camozzini (via Aurelia) sono presenti 3 aree di parcheggio dalle quali è possibile raggiungere il Parco in pochi minuti a piedi.

L'ingresso al Parco è gratuito ed è aperto tutto l’anno, tranne in occasione di allerta meteo, dalle 8 del mattino fino all’ora di chiusura, che cambia a seconda delle stagioni.

A partire dal  2005 con la fondazione dell’Associazione Amici della Villa Duchessa di Galliera e in seguito con la convenzione con il Comune di Genova, si è iniziato col ridare forma al Giardino all’Italiana, che accoglie i visitatori all’ingresso del Parco, restituendogli la dignità del giardino vittoriano voluto dalla Duchessa di Galliera. In seguito si è proceduto con la riqualificazione dell’area delle Cascate e l’apertura del padiglione del Caffè  e quindi, grazie alla riparazione dell’impianto idraulico, la riapertura delle cascate. Nel 2013, grazie al Contributo della Compagnia di San Paolo, anche il Teatro Storico è tornato al suo antico splendore ed ha ripreso ad essere utilizzato per eventi di tipo culturale e musicale e pochi anni dopo il Comune di Genova ha concluso i lavori di restauro dello scalone monumentale del Giardino all’italiana. 

Ma la parte del Parco da sempre più amata dai bambini (e diciamolo, anche dai grandi) sono il recinto dei daini e quello delle caprette tibetane. Accanto ad essi un grande prato libero dove potersi sdraiare al sole  o fare un picnic in famiglia. Ci sono anche alcune panchine e tavoli in legno, nonchè ovviamente contenitori dove depositare i rifiuti prima di andare via.

I daini gradiscono molto l’erbetta fresca che potrete raccogliere lungo il sentiero che costeggia il recinto, ma adorano anche  mele e  carote. Portate la mela  già tagliata a spicchi in un contenitore e vedrete come correranno a prenderla dalle vostre mani. Ricordate invece di non dare loro dolci o zucchero, perchè per questi animali sono veri e propri veleni.

Potete distinguere i maschi dalle femmine perchè i primi hanno le “corna”, il cui nome corretto è palchi, ed inoltre hanno il pomo d’Adamo ben sviluppato. I palchi spuntano a partire dal secondo anno di vita e  cadono fra la fine di marzo e l'inizio di giugno, per essere poi rapidamente sostituiti da un nuovo paio più grosso e forte. Inizialmente i nuovi palchi sono ricoperti da una specie di velluto, ma con il tempo il velluto si secca ed a partire dal mese di agosto l'animale comincia a strofinarli contro tronchi e rocce per liberarli da tale rivestimento ed essere così pronto per i combattimenti della stagione degli amori.

Di Cristina Torriano

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