Sciopero treni a Genova e in Liguria il 23 aprile 2021: orari, fasce garantite e modalità

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Genova, 22/04/2021.

Venerdì 23 aprile 2021 possibili disagi per chi deve muoversi a Genova e in Liguria: è infatti la data dello sciopero generle dei trasporti indetta dal sindacato Orsa. L'Organizzazione sindacale Orsa Ferrovie ha proclamato uno sciopero nazionale dei dipendenti del Gruppo FS Italiane, in adesione a uno sciopero generale dei trasporti, dalle ore 9 alle 17. Come spiegato in un documento, questo sciopero generale serve per rivendicare "l'immediata vaccinazione del personale che opera nel settore dei trasporti ovvero l’inserimento nel piano vaccinale covid 19 del settore trasporti tra le categorie individuate che assicurano servizi essenziali. I mezzi di trasporto rappresentano uno straordinario veicolo di contagio per la diffusione del virus covid-19".

Otto ore massime di stop per chiedere al governo l'inserimento dei lavoratori dei trasporti nelle categorie con priorità vaccinale covid-19. Non sono coinvolte dallo sciopero le fasce orarie di garanzia (qui i treni garantiti in Liguria dall 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 dei giorni feriali). Trenitalia precisa, inoltre, che venerdì 23 aprile 2021 potrebbero verificarsi variazioni e cancellazioni per i treni regionali, anche se su diverse linee si prevede di confermare l'intera offerta ordinaria, e che non sono previste modifiche alla circolazione di Frecce e altri treni a lunga percorrenza. Tuttavia, l'agitazione sindacale può comportare modifiche al servizio anche prima dell'inizio e dopo la conclusione dello sciopero. Qui info e liste dei treni garantiti in caso di sciopero; per ulteriori informazioni, Trenitalia mette a disposizione il numero verde gratuito 800 892021.

Contestualmente, Orsa Trasporti, attraverso i suoi attivisti territoriali, distribuirà a tutti i lavoratori del comparto un'apposita fascetta dimostrativa da indossare durante la giornata del 23 aprile, indipendentemente dall'adesione o meno alla giornata di sciopero, che permetterà ai  lavoratori di dare voce al loro disagio, e alla paura - più che legittima - di essere oggetto e veicolo di contagio.

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