Coronavirus, Bassetti: «Quarta ondata in autunno. La sua gestione dipenderà dai vaccini»

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Genova, 13/04/2021.

"Inizia una nuova settimana che speriamo ci porti verso una ulteriore riduzione dei contagi e dei ricoveri. A livello nazionale, siamo intorno al 5% di tasso di positività dei tamponi e ormai sono più di 10 giorni che il numero dei ricoverati in ospedale continua a scendere sia nei reparti medici che di terapia intensiva. Ci stiamo mettendo alla spalle anche la terza ondata. Ci saranno altre ondate future? Dipenderà da quanti vaccini faremo entro il prossimo autunno, ma è probabile che a ottobre/novembre assisteremo a un nuovo incremento di casi".

Cosa accadrà tra ottobre e novembre 2021? "Ovviamente, si spera che saranno pochi e che sapremo gestirli e controllarli senza tornare a chiusure e coprifuoco. Questo si chiama imparare a conviveremo con il virus". Così il direttore di Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti sulla sua pagina Instagram.

Matteo Bassetti interviente anche sul tema vaccini, auspicando un'accelerata. "Sul fronte vaccini, per le mancanze, occorre acquistarli a livello extra-europeo: ci sono milioni di vaccini di tutte le marche disponibili anche da domani. Basta avere la volontà e la capacità di comprarli. Occorre adesso procedere con tante prime dosi a più persone con più di 65 anni possibili, spostando molto in là la seconda dose (tattica inglese) fino a 42 giorni e più per Pfizer e oltre 3-4 mesi per AstraZeneca. Noi qui in Liguria andiamo alla grande con i monoclonali (siamo a circa 80 pazienti trattati). Perché le altre regioni li usano così poco o non li usano affatto? Li abbiamo chiesti a gran voce dallo scorso agosto e ora che ci sono perché non sono utilizzati? Sono disponibili per tutti e ovunque. Vanno usati di più organizzando protocolli di collaborazione con i medici di famiglia".

Bassetti interviene anche sul tema delle monoclonali chiedendo un'accelerazione sull'utilizzo di questa terapia. "Noi qui in Liguria andiamo alla grande con i monoclonali (siamo a circa 80 pazienti trattati) - scrive - Perché le altre regioni li usano così poco o non li usano affatto? Li abbiamo chiesti a gran voce dallo scorso agosto e ora che ci sono perché non sono utilizzati? Sono disponibili per tutti e ovunque. Vanno usati di più organizzando protocolli di collaborazione con i medici di famiglia".

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