Volontariato in carcere: percorso formativo online organizzato dal Celivo. Il programma

Genova, 20/01/2021.

Le attuali misure di sicurezza anti Covid-19 hanno impattato in modo negativo sulle azioni di volontariato condotte entro le case circondariali, a causa degli ingressi ridotti al minimo, con la conseguente riduzione talvolta drastica delle attività. Tuttavia, le OdV e gli ETS [1] impegnati in questo settore sono rimasti efficienti e hanno deciso di approfittare di questo momento per investire sui volontari attuali e futuri dedicando loro un momento formativo trasversale, strutturato e approfondito che possa costituire un bagaglio di competenze grazie all’esperienza di chi opera da anni in questo ambito.

In attesa, quindi, di riprendere le attività nelle consuete forme e frequenze, la Rete Tematica Carcere - un gruppo di associazioni operative nelle case di detenzione genovesi - coordinata dal Centro di Servizio al Volontariato di Genova (Celivo) ha organizzato un corso finalizzato ad acquisire gli elementi basilari della normativa carceraria, l'iter dell'esecuzione penale, l'organizzazione penitenziaria, gli aspetti fondamentali di tutela al detenuto nel suo cammino di rieducazione e riparazione.

Il percorso formativo abbraccia più temi e li approfondisce, trattandoli sia da un punto di vista tecnico e teorico, sia da un punto di vista esperienziale grazie alle testimonianze di persone direttamente coinvolte nelle relazioni di aiuto nei penitenziari liguri. Dal generale al particolare, il programma tocca una grande quantità di argomenti e di “categorie” di persone: uomini e donne, giovani, stranieri, affetti da malattie e/o da dipendenze, senza dimenticare la famiglia, i sentimenti e le affezioni. I 10 incontri sono previsti on line ogni martedì dalle 17.30 alle 19 a partire dal 26 gennaio (gli appuntamenti avvengono su piattaforma Zoom Pro, sono registrati e disponibili anche per una visione successiva attraverso l'area risevata del sito del Celivo). Il seminario è ad accesso gratuito con iscrizione on-line obbligatoria; la prima iscrizione è valida per tutti gli appuntamenti. Sono invitati a partecipare i volontari attivi, gli aspiranti e la cittadinanza interessata. Al termine del corso, agli aspiranti volontari che lo desiderano, è proposto un colloquio di orientamento individuale con gli operatori del Celivo, per valutare la possibilità di inserimento presso un'associazione, quando i tempi della pandemia lo consentiranno. Qui di seguito il programma degli incontri con le date:

  • 1) 26 gennaio - Il senso della pena. Inquadramento teorico, finalità educativa;
  • 2) 2 febbraio - Esecuzione penale interna. Il mondo del carcere: cosa è, come ci si entra, la connessione tra “dentro e fuori”. La voce dell’amministrazione penitenziaria;
  • 3) 9 febbraio - Esecuzione penale esterna. Le alternative alla detenzione e le misure di comunità spiegate con l’Ufficio Distrettuale Esecuzione Penale Esterna (UDEPE);
  • 4) 16 febbraio - Giustizia riparativa. Inquadramento teorico, esempi e testimonianze;
  • 5) 23 febbraio - La comunità e la pena. Esperienze di volontariato e progetti in carcere / fuora dal carcere. Panoramica su alcune realtà attive nelle case circondariali di Marassi e Pontedecimo con testimonianze dirette di operatori e volontari;
  • 6) 2 marzo - La pena al femminile. Interventi e testimonianze dirette delle associazioni e delle persone in carcere;
  • 7) 9 marzo - La pena dei giovani. Specificità dell’intervento con i giovani attraverso l’esperienza dell’Ufficio Servizio Sociale Minorenni (USSM) e Ufficio Distrettuale Esecuzione Penale Esterna (UDEPE);
  • 8) 16 marzo - La pena e la cura. Specificità dell’intervento con persone alcol-tossicodipendenti o affetti da patologia psichiatrica;
  • 9) 23 marzo - La pena dello straniero. Aspetti (inter)culturali dell’esecuzione penale;
  • 10) 30 marzo - Affetti e la genitorialità. Esperienze progettuali a sostegno della genitorialità e testimonianze da parte di famiglie e/o ex detenuti.

Ecco per esempio un estratto dell’intervento di Ornella Favero, presidente Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, relatrice nel primo modulo “Il senso della pena”: «Un giovane detenuto, dopo anni di carcere vissuti in istituti diversi con continui trasferimenti dovuti al fatto che non accettava la carcerazione passata ad “ammazzare il tempo”, arrivato a Padova, in un carcere dove per lo meno c’erano alcune attività “sensate”, aveva suddiviso la sua vita detentiva in due parti: la pena rabbiosa e la pena riflessiva. Io credo che sia una definizione perfetta: c’è un modo di scontare la pena che rovescia la situazione e fa sentire chi ha commesso un reato vittima di un sistema che, tra l’altro, non rispetta la Costituzione, e poi c’è un modo che ti fa riflettere, ti fa incontrare con chi ha subito un reato, ti fa confrontare con la società, ti fa rispondere alle domande severe di giovani studenti, coinvolti in importanti progetti di educazione alla legalità proprio con le carceri. È così che si comincia a cambiare, e che la pena comincia ad avere un po’ di senso».

«Il volontariato in carcere svolge un'importante funzione di sostegno ai detenuti, affiancandoli sia nelle attività inframurarie, sia nei processi di collegamento col mondo esterno - dice Diego Longinotti, coordinatore della Rete Tematica Carcere - Un ruolo complesso e delicato che necessita di adeguata preparazione e consapevolezza da parte delle persone che mettono a disposizione il proprio tempo. In questa fase di ulteriore complessità dettata dall'emergenza sanitaria, con gli ingressi in carcere ridotti al minimo dalle restrizioni anti-contagio, le associazioni hanno deciso di unire le forze e di investire in una formazione trasversale, con l'obiettivo di offrire un adeguato bagaglio di competenze a tutti i volontari attivi e agli aspiranti tali, a prescindere dal servizio che eserciteranno fra le mura. Una sorta di "mossa in anticipo" in vista della ripresa delle attività ordinarie, che ci auguriamo avvenga il più presto possibile».

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