La street art di Obey a Genova: la mostra al Ducale. Biglietti, orari e foto

Andrea Sessarego
Palazzo Ducale Cerca sulla mappa

Genova, 03/07/2020.

Da Banksy a Obey: la street art è ancora protagonista a Genova. Messaggi forti, chiari, che fanno riflettere. Il Sottoporticato di Palazzo Ducale ospita, da sabato 4 luglio a domenica 1 novembre 2020, la mostra Obey fidelity. The art of Shepard Fairey. L'esposizione, a cura di Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, prodotta e organizzata da MetaMorfosi in collaborazione con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, fa conoscere il lavoro di uno degli street artist più famosi al mondo, la cui fama a livello mondiale è legata alla realizzazione del manifesto con l’immagine stilizzata in quadricromia di Barack Obama, dal tiltolo Hope, divenuto nel 2008 l'icona della campagna elettorale del futuro presidente degli Stati Uniti (divenne talmente celebre da entrare a far parte della collezione permanente della National Gallery di Washington).

La mostra Obey fidelity. The art of Shepard Fairey, visitabile da martedì a domenica dalle ore 10-19, è un viaggio visivo che incrocia quattro punti tematici - Donna, Ambiente, Pace, Cultura - ricreando al Ducale un'ideale passeggiata nella notte metropolitana. Le opere in mostra sono parti organiche della stessa famiglia, una conversazione urbana tra messaggi militanti, visioni pacifiste, passioni solidali. Obey stimola riflessioni sui temi umanitari, sui passaggi esistenziali, sulle utopie sociali, sui valori di giustizia al di sopra delle leggi. La mostra a Genova propone anche un'omaggio di Obey a infermieri e medici nei giorni del Covid-19, con Valor & Grace. "Aprire questa mostra dopo la pandemia è un atto di coraggio e speranza e, in qualche modo, un impegno per un mondo migliore. Musealizzare gli artisti di strada è una grande sfida", dice Pietro Folena di MetaMorfosi.

"Obey è uno street artist di quelli militanti, veri. Un'artista che si è fatto l'America a piedi per fissare dei poster - racconta Stefano Antonelli, curatore della mostra dedicata a Shepard Fairey - Non vediamo pittura, tocco dell'artista e manualità. Secondo Obey, per cambiare il mondo, occorrono un pc e una fotocopiatrice. Il loro pubblico non è nei musei, ma è la gente comune, lo spazio pubblico. Il progetto è politico, di propaganda: Obey vuole essere un mezzo di comunicazione di massa. E ci riesce. Riceve addirittura una lettera da Obama, che lo ringrazia per aver dato un contributo alla sua elezione". Una mostra in continuità con Banksy, ma con differenze tra i due artisti: "Uno è europeo e uno è americano - conclude Antonelli - Obey è molto conosciuto dalle giovani generazioni, perchè è anche un marchio globale di abbigliamento. Questo è tipico della cultura americana. In questa mostra si vede un'artista che vuole affermare i principi della democrazia: vuole che il potere faccia il bene comune".

Grazie alle opere in mostra dell'artista americano, che appare anche nel documentario di Banksy sull'arte urbana Exit Through the Gift Shop, si viene introdotti nel suo universo cartaceo dallo stile inimitabile, basato sulle grafiche sovietiche e futuriste di inizio Novecento, sulle pitture parietali latinoamericane, sui muralismi italiani alla Mario Sironi. 

In mostra serigrafie e litografie provenienti da collezioni private che fanno di Obey il prototipo fluido del nuovo artista politico, perché ha capito che i temi scottanti si affrontano con simboli e intelligenza visiva, con l’impatto rapido di un messaggio in cui riconoscersi senza confondersi. Tra queste We the people - defend dignity, una grafica politica in risposta diretta al sentimento xenofobo, razzista e anti-immigrati promosso dall'attuale amministrazione statunitense, che fa parte di una serie di 3 ritratti per la campagna We the People pubblicata da Amplifier Art il 21 gennaio 2017, in concomitanza con la Marcia delle Donne, la più grande protesta di un solo giorno nella storia degli Stati Uniti. 

I riferimenti all’attualità sono continui e proficui nell’opera dell’artista figlio di un medico e di una agente immobiliare, cresciuto nella Carolina del Sud. Ultimo tra questi riferimenti è Angel of Hope and Strength, dove un’infermiera con ali celestiali e una fiaccola in mano, evoca gli eroi che hanno combattuto l’epidemia di covid-19. L’opera, realizzata nel maggio 2020, è finalizzata alla stampa su magliette la cui vendita va a sostenere le attività della Croce Rossa Italiana. Poi c'è Angela Davis, figura fondamentale per il movimento afroamericano degli anni Settanta, che diventa uno dei soggetti preferiti di Shepard Fairey.

La mostra di Obey a Genova è visitabile da martedì a domenica, ore 10-19 (lunedì chiuso, con la biglietteria chiude un'ora prima). I biglietti per vedere la mostra sono acquistabili online (selezionando l'ora di prenotazione), oppure presso la biglietteria di Palazzo Ducale.

Di Andrea Sessarego

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