Inaugurazione nuovo Ponte di Genova, i parenti delle vittime: «Non ci saremo». La lettera

Genova, 26/06/2020.

L'inaugurazione-evento del nuovo Ponte di Genova, prevista tra la fine luglio e l'inizio di agosto 2020, ha fatto discutere fin da subito. Il comitato dei parenti delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi ha deciso di non partecipare alla cerimonia di inaugurazione del nuovo viadotto sul torrente Polcevera. L'annuncio è arrivato da Egle Possetti, portavoce del comitato, che ha sempre sperato in un'inaugurazione sobria: "i motivi di festeggiamento dovrebbero essere altri".

Questa le lettera firmata dal Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi: «Al Sindaco Bucci abbiamo richiesto un momento intimo di inaugurazione del Cerchio dei 43 alberi, che sarà installato sotto al nuovo ponte: questo sarà il primo abbozzo del Memoriale in ricordo delle vittime, in quel luogo sentiamo la presenza del nostro cuore e il sindaco ci ha dato la massima collaborazione per organizzarlo. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuti e ci sosterranno in futuro, perché nessun nuovo ponte possa cancellare quello che è stato».

I parenti delle 43 vittime del crollo del Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, hanno dato l'ok per ricordare i loro cari durante l'inaugurazione del nuovo ponte: «Dopo le nostre pressanti richieste e l'importante intervento del presidente Sergio Mattarella - scrive il Comitato - la cerimonia di inaugurazione ha acquisito connotazioni di sobrietà, soprattutto in rispetto di coloro che da quel ponte non sono più tornati. Come parenti, siamo onorati che nella cerimonia siano nominate le nostre vittime, che meritano un posto in prima fila ma confermiamo, come comitato, che non parteciperemo alla cerimonia di inaugurazione. Quel momento, in quel luogo, non può essere parte di noi».

La lettera continua: «È stato molto difficile assistere in questi mesi alle molte cerimonie e, come abbiamo sempre sostenuto, per l'origine indegna che ha avuto questa costruzione del ponte, il nostro cuore e quello di molti cittadini ha sempre sperato in un'inaugurazione sobria: da sempre pensiamo che i motivi di festeggiamento dovrebbero essere altri. Ci siamo mossi con forza quando abbiamo capito che l'evento di inaugurazione avrebbe potuto diventare un evento mediatico di gran festa».

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