Genova, emergenza Coronavirus: prime misure per le imprese, tra Tari ed esenzioni

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Genova, 09/03/2020.

A seguito dell’emergenza Coronavirus, il Comune di Genova ha predisposto una serie di misure di sostegno al tessuto economico della città. La prima e la più impattante sul bilancio comunale riguarda l’acconto della tassa rifiuti (pari all’83% del totale) per le utenze non domestiche.

Il Comune intende portare da tre a sei le rate di scadenza Tari 2020 per le utenze non domestiche. Si potrà, quindi, pagare in unica soluzione entro il 30 aprile la cifra intera, ma per chi sceglierà le rate la cifra sarà divisa in sei diverse tranche (rispetto alle  tre previste oggi): le sei rate si potranno pagare il 30 di ogni mese da aprile a settembre. Sarà possibile per coloro che sono in difficoltà sospendere il pagamento fino al 30 settembre senza alcun aggravio e pagare in unica soluzione la cifra intera entro la stessa data. La novità diventerà subito operativa dopo l’approvazione in giunta e dopo il voto in consiglio comunale.

L’Amministrazione ha anche stabilito di esentare dal pagamento della Cosap per tutto il mese di marzo le occupazioni di suolo di mercati merci varie, mercati al coperto, mercati all’ingrosso, dehors e similari per pubblici esercizi e artigiani alimentari, chioschi edicole e similari. Inoltre, bar e ristoranti potranno, fino a cessata emergenza, chiedere l’estensione dei loro dehors senza alcun costo aggiuntivo di occupazione suolo pubblico: tale misura va a consentire una migliore organizzazione degli spazi e del rispetto delle recenti disposizioni sulle distanze di sicurezza per contenere il contagio.

Per quanto riguarda gli operatori dello spettacolo, il Comune ha portato al 100 per cento (rispetto all’attuale 50 per cento) il rimborso dei diritti sulle pubbliche affissioni richieste e non effettuate per rinuncia, a seguito dell’annullamento di manifestazioni e spettacoli aperti al pubblico.

Bollette Tari: numeri, contatti e disposizioni per evitare l'affollamento

Un’altra novità legata all’emergenza Covid-19 debutterà con le bollette Tari, che saranno spedite nei prossimi giorni. Ecco una misura per evitare il consueto affollamento agli sportelli di Via D’Annunzio 75 alla sede dell’Amiu, via Di Francia 3 al Matitone (piano 2) e via Cantore 3. Nei giorni successivi all’invio delle bollette (di norma si arriva fino a 7mila persone ricevute in un mese e mezzo), il Comune ha deciso di ricevere il pubblico solo su appuntamento e di potenziare l’assistenza telefonica. Gli utenti potranno essere ricevuti solo ed esclusivamente previo appuntamento chiamando il numero verde 800 184913 oppure collegandosi al seguente indirizzo.

L’assistenza telefonica è stata potenziata. Il numero verde 800 184913 è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, e oltre agli appuntamenti agli sportelli fornisce, come di consueto, informazioni generali sulla Tari. È inoltre possibile, sempre tramite il numero verde, prenotare appuntamenti telefonici per avere a disposizione un operatore all’orario stabilito senza recarsi agli sportelli. Si consiglia di utilizzare gli indirizzi e-mail: tari Amiu Genova oppure servizi tributi Comune di Genova; Pec Pec Amiu Genova.

Tramite gli indirizzi di posta elettronica è possibile svolgere ogni tipo di pratica: segnalazioni, richiesta di chiarimenti, duplicati, rateizzazioni, dichiarazioni di iscrizione, variazione, cessazione (si prega di inviare le richieste ad un solo indirizzo di posta elettronica per evitare inutili duplicazioni).

Fino a cessata emergenza sanitaria è preferibile effettuare i pagamenti on line attraverso home banking o tramite smartphone, utilizzando il QR Code presente sul retro dei modelli F24. Resta la possibilità di effettuare il pagamento anche in Posta, in Banca oppure nelle tabaccherie del circuito Banca 5.

«Siamo il primo Comune in Italia ad avere adottato misure così significative. Quello che abbiamo messo in campo è uno sforzo che comporta un carico molto importante per il nostro bilancio. Calcoliamo che gli anticipi dell’acconto della Tari valgano da soli 75 milioni e il canone COSAP circa 400mila euro - spiegano gli assessori al Bilancio Pietro Piciocchi e al Commercio e Artigianato Paola Bordilli - Queste misure sono solo le prime, potranno essere estese o aumentate in base all’evolversi della situazione e se il governo risponderà alle nostre richieste».

Coronavirus: le richieste dei comuni al Governo

L'assessore Piciocchi, che è anche coordinatore della commissione Finanza locale di Anci, ha elencato le misure chieste sia da Anci Liguria che da Anci nazionale al Governo. Primo: la sospensione o l’integrazione dell’imposta di soggiorno, con garanzia di compensazione del mancato gettito ai Comuni.

Secondo: l’abbattimento del prelievo sull’occupazione di suolo pubblico degli esercizi commerciali, sostenuti da contributi statali da assegnare a ciascun Comune. Terzo: il rinvio dell’adozione della delibera Arera sulla tassa rifiuti che introduce il nuovo metodo tariffario con aggravio dell’attività tecnico-amministrativa dei Comuni e dei gestori del servizio.

Quarto: la sospensione di tutti gli adempimenti finanziari a carico dei Comuni in zona rossa. Quinto: l’erogazione di contributi per gli interventi di pulizia e sanificazione dei locali scolastici. Sesto: il rinvio della Tari. Settimo: la resituzione al cento per cento dei costi sostenuti dalle famiglie per i servizi educativi. Ottavo: destinare parte del fondo crisi ai gestori di servizi comunali, dallo sport alla cultura, e anche alle fondazioni e ai teatri pubblici.

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