Il Sorriso della Gioconda. Il prossimo concerto de La Voce e il tempo, dedicato al Leonardo musicista

Contenuto in collaborazione con La Voce e il Tempo

Genova, 05/12/2019.

Martedì 10 dicembre alle ore 20,30 presso il Salone di rappresentanza di palazzo Tursi si terrà il concerto Il sorriso della Gioconda, con Giovanni Cantarini, voce e Ariel Abramovich, liuto e vihuela. Potete acquistare i biglietti on line cliccando qui.

Essendo la musica di Leonardo, la figurazione delle cose invisibili, non sorprende che l'icona del genio rinascimentale abbia dedicato le sue migliori energie a questa arte immateriale. Nonostante non fosse probabilmente un compositore nel modo in cui la maggior parte dei suoi celebri contemporanei e amici fiamminghi o italiani erano, come Josquin o Gaffurio, fu invece celebrato anche più a lungo dopo la sua fine (ad esempio da Vasari), come un fantastico improvvisatore di poesie e cantante sulla lira da braccio.

Con una tale fama, fu inviato, nel 1483, da Lorenzo il Magnifico a Lodovico il Moro a Milano, mentre accompagnava un altro virtuoso e allievo di se stesso, Atalante Migliorotti, futuro Orfeo per l'opera di Poliziano.Lì ha sperimentato la fusione della tradizione omofonica italiana con il nuovo stile polifonico fiammingo e francese, entrando in contatto con le esibizioni della Cappella del Duomo guidata da Gaffurio e la cappella privata del Duca favorendo gli stranieri come Josquin, Agricola e Compere, come Winternitz dice nella sua monografia su Leonardo e la musica. Leonardo influenzò anche la vita artistica della Francia, trascorrendo lì l'ultima parte della sua vita, invitato dal re Francois I.

Anche la musica e la poesia italiane, penetrarono in Francia: nelle antologie stampate di Moderne e Attaignant troviamo la poesia di Petrarca tradotta dalle chansons di Sermisy e nell'Eptamerone di Marguerite d'Angouleme (sorella del re) troviamo citata la frottola di Michele Vicentino Che faralla, che diralla.Nella vita di Leonardo, l'influenza della poesia connessa con la musica è ovunque, così come la consapevolezza delle esigenze tecniche della polifonia rispetto al potere della pittura – come si legge nel suo Paragone - di riprodurre la realtà, in particolare, la bellezza e la proporzione di corpo umano e anima.La possibilità di esplorare la profondità della condizione umana soggetta alla morte, ma inscritta in un'armonia numerica, è il potere di questo genio dell'arte rinascimentale. 

Al musicista Leonardo è dedicato questo programma, che non pretende di ricreare la sua musica perduta, ma piuttosto di seguire l'esempio del suo Paragone tra le arti (Poesia, Musica e Pittura), mentre raffigura anime e corpi con note e parole.Lo stesso fece una sua patrona che il genio celebrava come facevano Ariosto e Tiziano, Isabella d'Este, il cui studiolo porta intarsiato lungo le pareti, l’enigmatico canone di Ockeghem Prennezsurmoivotreexample.

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