Genova, 14/10/2019.
Il desiderio come stimolo per superare i propri limiti, anche quelli fisici. La voglia di Gregor Samsa di alzarsi da quel letto e uscire da quel corpo che non gli appartiene, per Nadia Terranova, scrittice messinese classe 1978, arrivata tra i cinque finalisti del Premio Strega 2019 con il romanzo Addio Fantasmi, è il paradigma del desiderio censurato, che vuole uscire fuori, ma è bloccato da un limite, sia esso fisico o mentale. Ne parla a Book Pride 2019 a Genova sabato 19 ottobre alle 17 nella Sala archivio storico del Comune di Genova per la sezione Professori di desiderio.
Nadia Terranova, perché hai scelto Gregor Samsa, il
personaggio delle Metamorfosi di Kafka per parlare di desideri a
Book Pride Genova?
«Quando Giorgio Vasta, il direttore
artistico di Book Pride, mi ha esposto il tema di questa
edizione, Ogni desiderio, ho pensato subito a Kafka e alle
Metamorfisi. Mi sono concentrata sull’elemento della
censura, di ciò che blocca il desiderio. Il punto di partenza è
stata l’immagine iniziale del libro, in cui Samsa si sveglia sul
letto trasformato in insetto e vuole alzarsi. Il fatto che non ce
la faccia ci pone su un piano fisico, il desiderio di superare i
limiti della propria corporeità: tutti noi siamo dentro un corpo
che non ci piace o che non accettiamo, e tutti noi abbiamo avuto a
che fare con il desiderio di superare un limite. Quindi mi
interessava proprio sviluppare questo aspetto del desiderio, come
spinta per superare qualcosa che il tuo corpo non riesce a
fare».
Ma non è l’unico aspetto del desiderio che
svilupperai
«No, tratterò anche l’aspetto dei desideri
che gli altri hanno su una persona, e in questo caso quelli che i
familiari di Samsa hanno sul di lui, che non sempre coincidono con
i desideri reali di quella persona. Ma affronterò anche i desideri
che ognuno ha per se stesso».
I desideri possono essere la strada maestra da seguire, ma
a volte possono anche portarci fuori strada…
«La vita è
tutto un fuoristrada che le cose non vadano sempre come vogliamo
noi è normale. Sarebbe facile esprimere un desiderio, soddisfarlo e
veder che tutto va in quella direzione. Ma noi possiamo controllare
solo in parte, cosa accade non dipende solo da noi».
Giorgio Vasta in
un'intervista a Mentelocale parla di desiderio
come antidoto al rancore, cosa ne pensi?
«È
un’affermazione sulla quale riflettere. In realtà il desiderio, se
frustrato, può provocare rancore. Ma mi sembra interessante pensare
al desiderio come una forma perpetua. Un desiderare come
allontanamento dal rancore».
Cosa vuol dire essere una scrittrice oggi?
«Le
donne scrivono libri meravigliosi, ma c’è ancora molto da fare per
il riconoscimento del loro ruolo. Basti pensare che non abbiamo una
donna direttrice di giornale o un presidente del consiglio donna.
Questi dati sono una fotografia dell'oggi».
Cosa hai voluto raccontare attraverso la storia della
protagonista di Addio
fantasmi?
«Ho voluto parlare di assenza e
lutto, che sono due forme del desiderio perché in entrambi si
consuma il bisogno di avere accanto qualcuno che non c’è . E il
desiderio, nelle sue molteplici sfaccettature, è una componente
forte anche nel libro».
Prossimi progetti?
«Il 7 novembre esce il
romanzo per ragazzi Un’idea d’infanzia, pubblicato da
Italo Svevo».
Passi dalla letteratura per adulti a quella per
ragazzi...
«Sì, mi piace scrivere per entrambi».
Di Rosangela Urso