Scolmatore del Bisagno, parte la gara: pronto nel 2023. Il progetto

comune.genova.it

Genova, 08/10/2019.

Lo Scolmatore del Bisagno può ufficialmente partire. È stato presentato, in occasione della pubblicazione del bando di gara europeo per l’affidamento dei lavori, il progetto esecutivo dell’opera, che costerà complessivamente circa 204 milioni di euro. Si tratta dell’intervento di maggior rilevanza, sia in termini economici sia in termini di risultati attesi, per la messa in sicurezza idraulica di Genova. Si avvicina, dunque, l'apertura dei cantieri per scavare la galleria sotterranea di oltre 6 km, opera fondamentale per la messa in sicurezza idraulica del capoluogo ligure.

Lo Scolmatore del Bisagno rappresenta l’ultimo tassello del pacchetto di interventi strutturali previsti per raggiungere un adeguato livello di mitigazione del rischio idraulico nelle aree limitrofe al Bisagno, nel corso degli anni duramente colpite da diversi eventi alluvionali che hanno causato la perdita di numerose vite umane, oltre che centinaia di milioni di euro di danni. L'obiettivo è aprire i cantieri nella prima parte del 2020 e concludere i lavori nel 2023.

La progettazione esecutiva dell’opera è stata affidata nell’agosto 2017 al raggruppamento temporaneo di impresa capitanato da Rocksoil: dopo essere stata sottoposta a verifica di funzionamento idraulico con un modello in scala, è stato valutato positivamente dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici e ha ottenuto parere favorevole nel procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale.

Lo galleria scolmatrice permetterà, quindi, di smaltire direttamente in mare 450 metri cubi al secondo d’acqua, mentre la nuova copertura del Bisagno assicurerà il deflusso di altri 850 metri cubi d’acqua al secondo, per un totale di 1300 totali, una quantità d’acqua che, secondo i modelli statistici, può cadere su Genova una volta ogni 200 anni: si parla di eventi con una bassissima probabilità di verificarsi.

La galleria partirà dagli impianti sportivi della Sciorba, in Val Bisagno, e sfocerà a fianco allo scolmatore del Fereggiano, in Corso Italia. Il cantiere sarà completamente sotterraneo e tra i criteri per l'assegnazione dell'appalto verrà dato particolare valore alla qualità dello scavo, alla riduzione dell'impatto per la città, ai tempi di realizzazione dell'opera e al recupero dei materiali da scavo.

«A questo punto parte la gara per affidare i lavori, con l’obiettivo di aprire il cantiere nella primavera del 2020 - dice il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti - Siamo al fischio d’inizio di un’opera di cui si parla da circa 50 anni, dalla tragica alluvione di Genova del 1970, attesa da generazioni e che avrà un impatto enorme sulla sicurezza dei cittadini. Assieme ai lavori di copertura dello stesso Bisagno e allo Scolmatore del Fereggiano, che procedono spediti, si garantisce che, in caso di piogge eccezionali, gran parte dell’acqua verrà scaricata direttamente in mare attraverso la nuova galleria, e la restante potrà defluire nell’alveo che è in corso di adeguamento. Una svolta epocale».

«Quest’opera rappresenta una degli interventi più importanti di difesa del suolo a livello europeo - precisa l’assessore alla Difesa del suolo Giacomo Giampedrone - Il progetto prevede una galleria di 9,8 metri di diametro lunga 6 chilometri e mezzo, che verrà raccordata allo sbocco con lo scolmatore del Fereggiano in fase di ultimazione. Oltre a questo verranno realizzate una briglia di trattenuta dei corpi galleggianti e una nuova passerella pedonale, entrambe a monte della galleria, oltre a un sistema di sbarramento regolabile nell’alveo del torrente e a una imboccatura laterale per l’alimentazione dello scolmatore. L’obiettivo è concludere i lavori nell’estate 2023».

«Si tratta di un’opera di importanza vitale per la città per evitare che si ripetano situazioni di enorme criticità come quelle che abbiamo patito anche in un recente passato - dice il sindaco di Genova Marco Bucci - Investire sulla sicurezza, sulla tutela dell’ambiente e sulla riduzione del rischio idrogeologico significa salvare vite umane, opere pubbliche, attività di privati: conti che Genova non vuole più dover pagare e che grazie a quest’opera fondamentale faranno parte del passato».

«Dopo la gara per la diga foranea e il porto di Genova, Invitalia è nuovamente coinvolta, sempre come Centrale di Committenza, in un’opera fondamentale per lo sviluppo e la difesa del territorio, con l’obiettivo di contenere i rischi derivanti dal dissesto idrogeologico - dice Domenico Arcuri, AD di Invitalia - Come sempre puntiamo ad accelerare il più possibile i tempi per l’esecuzione dell’intervento. La sostenibilità sarà uno dei principali criteri per la valutazione delle offerte Un ulteriore segnale di attenzione per la difesa dell’ambiente».

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