Il Confeugo a Genova: che cos'è? Una cerimonia tutta zeneize

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Genova, 20/12/2018.

Quando si parla di tradizioni, la città di Genova non ha da invidiare nulla a nessuno, soprattutto sotto il periodo di Natale. E così, anche con gli eventi di Natale 2018 a Genova, assistiamo a cerimonie che in città hanno una tradizione e un significato ben preciso. Un esempio? A Genova non è Natale senza prima aver assistito tutti insieme alla cerimonia del Confeugo. Giusto per ricordarlo: la cerimonia del Confeugo 2018 a Genova, con lo scambio di auguri tra il Sindaco di Genova e i rappresentanti del popolo, si tiene sabato 22 dicembre 2018, dalle ore 16, presso il Porto Antico di Genova, con corteo storico e successivo falò a De Ferrari. Tutti pronti dunque per una delle tradizioni più antiche e affascinanti a Genova, ma... siete sicuri di conoscere la storia del Confeugo? Cos'è? Da dove deriva la tradizione? Vediamo di capire bene di cosa si tratta prima di prendere parte all'evento.

Il Confeugo è un antica tradizione della Repubblica di Genova, documentata già dal XIV secolo e molto probabilmente di origini medioevali. Celebrata nel sabato che precede il Natale, si tratta di una festa per dare il benvenuto all'anno nuovo: non tutti infatti sanno che nel medioevo l'ultimo dell'anno coincideva con il giorno di Natale. Nel 1300 il Confeugo veniva celebrato a Genova e sanciva l’alleanza tra i poteri nella città: il Doge, appunto, e gli Abati delle podesterie del Polcevera, di Voltri e del Bisagno che, con il tempo, avevano acquisito una buona autonomia.

Con la cermonia del Confuoco, quindi, le delegazioni sotto il potere genovese davano dunque segno di obbedienza al Doge. La cerimonia popolare consiste nel donare all'autorità pubblica un grosso tronco d'alloro coperto da rami e adornato di nastri bianchi e rossi, i colori di di Genova. Oggi, nel Ponente ligure, la cerimonia del Confeugo si tiene, oltre a Genova, a Lusignano d'Albenga, Pietra Ligure, Noli, Savona, Varazze e Arenzano; nel Levante a Uscio, Recco, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Chiavari, Lavagna e Riva Trigoso. Ma ecco nei dettagli come avveniva la cerimonia:

A Genova l'allora manifestazione prevedeva lo scambio di auguri tra l'abate del popolo e il doge a Palazzo Ducale, lasciando nel cortile il ceppo di alloro e rami, chiamato appunto Confeugo. L'abate, giunto al cospetto della massima carica repubblicana, proferiva le seguenti parole di saluto in lingua genovese: Ben trovòu, Mesê ro Duxe (ovvero Ben trovato, signor Doge) il quale rispondeva a quest'ultimo con l'affermazione Ben vegnuo Mesê l'Abòu (Ben venuto, signor Abate).

Dopo lo scambio dei doni, un mazzo di fiori finti per il doge e un biglietto cartulario da cento lire del Banco di San Giorgio per l'autorità religiosa, l'abate elencava i problemi della popolazione cui il doge avrebbe dovuto porre rimedio nell'anno successivo. Il ceppo d'alloro veniva acceso nella notte della vigilia di Natale dal doge alla presenza di personalità dei collegi comunali e dell'arcivescovo di Genova: una fumata bianca e dritta era simbolo di buona fortuna per la città e un tempo si faceva a gara per conservare i tizzoni, considerati taumaturgici. La cerimonia si concludeva con lo spegnimento del falò gettandogli sopra del vino, zucchero e confetti e con un banchetto gratuito presso il Palazzo Ducale. 

Abolita nel 1499, durante il dominio francese, venne ripristinata nel 1530 e successivamente di nuovo sospesa nel 1637, finché venne ripresa definitivamente nel 1923 a cura dell’associazione A Compagna per tutelare le tradizioni genovesi; si celebra il sabato che anticipa il Natale. Dal 1300 le cose sono inevitabilmente cambiate: oggi è dunque il presidente de A Compagna a impersonare l’Abate del Popolo e incontrare l'attuale Doge, il Sindaco di Genova, davanti Palazzo Ducale, per regalargli un tronco d'alloro ornato con fettucce e fiori.

Di Fabio Liguori

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