Porticciolo di Nervi: il progetto di Italia Nostra, con grande spiaggia e senza piscina

Genova, 15/11/2018.

Nel processo di riqualificazione della Baia di Nervi, Italia Nostra Genova, Legambiente Liguria Onlus, le associazioni canoistiche e sportive di Nervi (Canoaverde Genova, Canoa Club Nervi ASD, ASD Centro Kayak Canoa, Genova Canoa Club 1970, Kayak  Canoa Clan, Corsi di Canoa Genova Kriminalkayak, Scuola Canoa Kayak Lo Scalo, Salvamento Nervi e Diving Nervi Itc) e il Comitato Amici della Baia del Porticciolo di Nervi chiedono interventi che restituiscano alla cittadinanza - residenti, turisti, pescatori, diportisti, sportivi - questo luogo magico in tutta la sua bellezza, senza cementificazioni e costose infrastrutture, ma rimediando ai guasti del passato attraverso una rinaturalizzazione del sito. Il messaggio di Italia Nostra è chiaro: tornare a un assetto senza porto turistico e piscina che prediliga la fruibilità allargata degli spazi, rispettando una cornice particolarmente di pregio come quella del porticciolo di Nervi e del suo borgo.

Ciò anche alla luce dei gravi danni che la mareggiata del 28 ottobre ha inferto alle opere a mare, nonché ai fabbricati, alle  infrastrutture, ai manufatti che affacciano sul mare, alle abitazioni di diverse insenature, ai natanti ricoverati a terra ovvero ormeggiati nei porti turistici. «Tali devastazioni dipendono certamente da eventi “naturali”, la cui violenza tende a crescere e a farsi sempre più frequente, ma anche dalle scelte dell’uomo, che incautamente ha spesso sottovalutato la forza distruttiva delle precipitazioni atmosferiche, del vento e del mare», si legge nel comunicato di Italia Nostra.

Nella visione del recupero del Porticciolo di Nervi, deve essere portata costante attenzione, in primo luogo, alla sicurezza e, immediatamente a seguire, al miglioramento della qualità delle acque e alla possibilità di accesso al mare libero per tutti, senza privilegiare nessuna categoria di utilizzatori. In particolare, le sottoscritte associazioni chiedono che tutte le aree a terra vengano risistemate con la cura e la qualità che meritano e che:

  • Non venga realizzato un porto turistico, ma la baia mantenga le sue caratteristiche di porticciolo, ovvero approdo protetto per piccoli natanti tirati in secco con ormeggi solamente temporanei.
  • Non vengano quindi realizzati né la piccola darsena, né l’ampliamento del piazzale previsti dal progetto presentato dal Comune. Piuttosto siano previste migliorie per una ottimale fruizione.
  • La Piscina Mario Massa venga demolita e al suo posto venga ampliato lo specchio acqueo e ripristinata la preesistente spiaggetta, in modo da consentire un’armoniosa discesa a mare.
  • La nuova piscina di Nervi venga realizzata a norma e omologata per le competizioni sportive in altro sito idoneo sotto tutti i profili, compresi quelli ambientali e paesaggistici.
  • Venga difesa e ampliata la spiaggia esistente e venga lasciato libero da ormeggi la maggior parte dello specchio acqueo per consentire lo svolgimento di corsi e allenamenti delle società sportive.
  • Vengano adottati tutti gli interventi per migliorare la qualità delle acque così da rientrare nei limiti di una potenziale balneabilità e comunque consentire che tutte la attività che si svolgono a contatto con il mare si svolgano in un ambiente idoneo e salubre.

Storia della Baia di Nervi

La Baia di Nervi (detta in dialetto Giazza con il significato di spiaggia sabbiosa), posta alla foce del Torrente Nervi, era fin da epoca remota un’insenatura delimitata a Nord da una spiaggia (da cui il nome), a Est e ad Ovest da irta e strapiombante scogliera. Documenti storici attestano che la spiaggia era stata utilizzata da sempre come base per barche da pesca e che nella rada, ancora nel diciannovesimo secolo, ancoravano navigli per il trasporto di merci varie (prevalentemente granaglie).

Nei primi anni del 1900, addossata alla scogliera del lato Ovest, venne costruita una banchina per lo sbarco dei cereali destinati alla lavorazione nei numerosi mulini allora esistenti a Nervi. Nel ridosso creato dalla banchina si formò una piccola spiaggia sotto la scogliera (documentata da una fotografia del 1915). Per gli inconvenienti determinati dalla costruzione della banchina, che incanalava le onde verso le case, fu necessario intervenire nel 1920 con opere a protezione dell’abitato. Venne quindi realizzata (1930) una diga lunga circa 110 metri. Nella stessa epoca venne edificato il piazzale-banchina lungo tutto il lato Ovest della baia, fino a ricongiungersi con la diga.

Successivamente, vennero demoliti gli ultimi 30 metri verso la congiunzione con la diga, si ripristinò la preesistente spiaggetta e il piazzale-banchina assunse così la forma con la quale è giunto fino al secondo dopoguerra. La documentazione fotografica di quegli stessi anni evidenzia pertanto l’esistenza di due spiagge: quella in fregio all’abitato, delimitata ad Ovest dal nuovo piazzale e ad Est dalla foce del torrente Nervi e quella più piccola (sul lato Ovest della baia), delimitata dal fronte Sud dello stesso piazzale e dal molo foraneo. Quest’ultima appare nelle foto d’epoca utilizzata come scalo di alaggio delle barche dei pescatori e come spazio per la balneazione.

Il descritto assetto della baia, che ha complessivamente mantenuto nel tempo la prevalente funzione di approdo e ricovero per piccole barche da pesca, permarrà sostanzialmente invariato fino all’edificazione nel 1963 della piscina intitolata a Mario Massa, impianto che venne realizzato nell’area posta fra il fronte Sud del piazzale e il molo foraneo, con sacrificio della preesistente spiaggetta e di parte dello specchio acqueo del Porticciolo. Per la protezione della piscina vennero realizzate ulteriori opere a mare. La piscina, tuttavia, anche per problematiche derivanti dal sito in cui venne costruita, subì ripetuti danni dalle mareggiate e cessò di essere utilizzata fin dal 2012.

Previsione per la riqualificazione dell'area

Attualmente la baia è oggetto di rinnovata attenzione sotto il profilo progettuale. Il Comune di Genova - Genoa Municipality ha deliberato nel maggio scorso uno studio di fattibilità tecnica ed economica mirante alla demolizione del manufatto della piscina Mario Massa e alla riqualificazione del Porticciolo mediante la realizzazione - nell’area ottenuta dall’eliminazione del fabbricato - di una darsena, di un’estensione del piazzale e dello sviluppo di un percorso per raggiungere il moletto d’imbarco (posto in testata alla diga foranea), del quale sarebbe previsto un ampliamento.

Altre ipotesi, oggi allo studio, vedrebbero l’utilizzo della baia come porto turistico e dell’asta terminale del torrente come porto canale, con conseguente necessità di realizzazione di ulteriori opere a mare per la protezione dello specchio acqueo interno, nonché di dragaggi del fondale del porticciolo e di riassetto del tratto di torrente dalla foce fino al “ponte romano”. Il moletto per l’ormeggio del battello turistico di linea verrebbe posizionato diversamente e allungato verso sud.

Secondo quanto riporta Italia Nostra: «Il paesaggio della baia è attualmente tutelato sia ai sensi degli artt. 136 e 142 del Codice dei beni culturali ed è inoltre, ricompreso nel Piano Territoriale Paesistico di Nervi Sant’Ilario adottato nel 1953, nonché nel Piano Territoriale Paesistico Regionale, che classifica l’area come “Immagine Urbana” al pari di Boccadasse, Camogli, Portofino».

«È però evidente a chiunque, esaminando le immagini storiche della baia, che tutti gli interventi susseguitisi dai primi del ’900 ad oggi hanno via via pregiudicato la particolare bellezza della baia e del suo borgo, quale si presentava fino ad allora. Particolarmente peggiorativi sono stati quelli degli anni ’30 (piazzale e diga) per giungere a quello, decisamente devastante, della costruzione della piscina nel 1963 con successiva (1975) copertura pressostatica».

Di A.S.

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