Una Aida mai vista al Carlo Felice: il teatro sposa il cinema tra effetti speciali e video

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Genova, 08/11/2018.

La stagione 2018/2019 del Teatro Carlo Felice di Genova comincia nel segno dell'Aida. L'opera lirica più celebre e maggiormente rappresentata di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzoni, sale sul palco del teatro genovese in una versione mai vista: la grande tradizione culturale della lirica sposa l'animazione e il cinema, in un gioco di luci, colori e videoscenografie. L'opera va in scena a Genova da domenica 2 a domenica 16 dicembre 2018, con inizio alle ore 19. La nuova stagione del Carlo Felice segna anche l'inizio di un'importante collaborazione fra quest'ultimo e Banca Carige. Una partnership tra le due realtà genovesi che svilupperà sinergie finalizzate ad avvicinare alla cultura e al teatro un pubblico sempre più vasto, usufruendo di sconti e agevolazioni. Nelle serate dell'Aida, è attiva la collaborazione tra Carlo Felice e Amt: il viaggio in autobus è gratis dopo il teatro.

«L'Aida è uno dei titoli verdiani più noti al mondo, eppure è forse quello più complesso da portare in scena - spiega il sovrintendente del Carlo felice, Maurizio Roi - A Genova l'opera mancava da molti anni: abbiamo voluto aprire la stagione 2018/19 con l'Aida anche come segnale di spearanza per Genova. Sarà una rappresentazione di grandissimo livello, con la regia di Alfonso Antoniozzi, le videoscenografie di Monica Manganelli, il debutto di Svetla Vassileva nel ruolo di Aida e Marco Berti nel ruolo di Radamès. In più, la bacchetta che dirigerà l'orchestra sarà quella di un grande maestro come Andrea Battistoni. La sua immagine la troverete in tutte le filiali di Carige, grazie alla collaborazione che dà diritto ad agevolazioni a dipendenti e clienti della Banca di Genova: pagando con le carte Carige, biglietti e abbonamenti ridotti al Carlo Felice, anche per l'Aida. Non è solo un'operazioni di marketing, ma un modo per far conoscere il teatro e avvicinare i cittadini all cultura».

La trama dell'Aida ruota intorno ai due personaggi principali: Radamès e Aida. Lui è il capitano delle guardie egizie, lei una schiava etiope. Un uomo e una donna uniti dall’amore ma divisi dalla rispettiva appartenenza a due popoli in lotta. Il potere cerca di soffocare e manipolare il loro sentimento, loro resistono con fedeltà, onore e sincerità, ma al prezzo di una fine tra le più crudeli dell’intera storia dell’opera lirica. E tra le più commoventi.

La direzione creativa, dal punto di vista visivo scenografico è realizzata da Monica Manganelli, scenografa per la lirica e vfx art director per il cinema. Per questa Aida, Manganelli ha ideato un immaginario egiziano futuristico e irreale, che richiama film di genere science-fiction, con l'intento di creare meraviglia visiva e stupore agli occhi dello spettatore. La scenografia virtuale in computer grafica diventa quindi protagonista insieme alla drammaturgia del libretto dell'opera di verdi. L'animazione video seguirà i tempi musicali e interagirà con le coreografie, creando di volta in volta effetti di animazione, tempeste di sabbia e giochi di fuoco.

Il canto dei due innamorati condannati a morire sepolti vivi si spegne, morbido e dolcissimo, nel nulla, mentre chi resta sussurra la parola che, nel mondo feroce di Aida, può essere solo una speranza: pace. Tutti conoscono la marcia trionfale, gli squilli di fanfara che, nel secondo atto, celebrano la vittoria degli egiziani sugli etiopi. Ma lo sfarzo scenografico, i cori e le danze da grand-opéra sono solo la facciata di Aida. Dietro la maschera dell’esotismo c’è un’opera sulla fragilità dell’amore, destinato a soccombere davanti alla forza bruta del potere.

«È importante sostenere una realtà come il Carlo Felice ed è altrettanto importante sostenere Genova in tutte le sue manifestazioni d'eccellenza - racconta Alfredo Majo, responsabile delle relazioni esterne di Banca Carige - Cercheremo di promuovere le iniziative del Teatro verso la nostra clientela, diffondendo la cultura musicale e il grande nome di Giuseppe Verdi, importante per Genova, l'Italia e l'Europa». 

Di Fabio Liguori

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