Piano a Che tempo che fa: «Morandi? Abbassiamo la voce e alziamo lo sguardo»

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Genova, 01/10/2018.

«Il ponte che verrà deve essere il ritratto di Genova: bellissimo. Non esiste il bello senza l'idea di buono, la bellezza non si applica solo all'aspetto esteriore. In questo momento, così delicato per Genova, abbassare la voce e alzare lo sguardo sarebbe una cosa molto importante». Così, domenica 30 settembre 2018, l'architetto genovese Renzo Piano durante la trasmissione di Rai1 Che tempo che fa, condotta da Fabio Fazio. Piano, ospite della serata, è tornato a parlare del crollo di ponte Morandi e di quel tragico 14 agosto. «Un ponte non può crollare. È una cosa terribile, spaventosa. Nel momento in cui crollano i ponti e si alzano i muri è un momento terribile per il Paese». Parole, queste, in parte già sentite durante la presentazione del progetto del nuovo ponte che Piano ha donato alla città, e molto apprezzato da istituzioni ed enti interessati. Un nuovo viadotto che rispecchi la Superba e ricordi quel tragico momento, con 43 lanterne a simboleggiare le 43 vittime.

«Un ponte non può crollare - ha proseguito Piano da Fazio -, perché crolla più volte. Il Morandi non è un ponte, ma è Il Ponte di Genova. Ed è crollato almeno quattro volte: è crollato un ponte che ha spaccato la città, sono morte 43 persone, ha portato lutto in 43 famiglie, e seicento sfollati. Faccio fatica a parlare di questa tragedia con molta serenità, perché ha steso un velo di tristezza, di cordoglio». Poi ha concluso: «Il nuovo ponte deve durare mille anni. Anzi, duemila. E poi bisogna rivedere tutta la zona, che è viva e straordinariamente importante».

Di Andrea Sessarego

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